Torino, chi si ricorda del Fila?
Sarà la giornata nebbiosa e fredda, sarà perché quando le cose vanno male ognuno si reca , passateci il termine, nella sua Chiesa a chiedere un aiutino … parlando di calcio, viene in mente il Filadelfia.
Oggi pronunciando questa parola, si rischia di fare la figura di quelli che coniugano tutto al passato remoto, cioè che vivono di ricordi e non riescono a guardare al futuro perché continuamente “sintonizzati” su quello che è stato.
La situazione è oramai talmente incancrenita, pasticciata, piena di rivoli, di falle che sembra persino impossibile capire chi ne sia il colpevole e soprattutto come venirne fuori.
Novelli, Cimminelli, il Sindaco, le banche ed i centri commerciali, il diritto di superfice, debiti pregressi, interessi, non ci si capisce veramente più nulla e in questi casi alla fine si lascia perdere.
Non proprio tutti lo fanno però. Ci sono quelli della Fondazione che si danno un gran da fare e quelli che, forse, hanno altri interessi che contrastano, sta di fatto che il Fila è blindato, sempre più pericolante, sempre più lontano da una rinascita che appare impossibile.
Da cuore pulsante della vita granata, da fabbrica di talenti, da scrigno di ricordi, il caro e vecchio Filadelfia è passato ad essere terreno di caccia per gatti randagi. Tristezza è l’unica parola che ci viene in mente.
L’occasione olimpica è andata sprecata, come lo fu quella dei mondiali di Italia 90.
Ora senza volersi mettere a fare discorsi del tipo, sul terreno del Combi hanno costruito una piscina che è ferma a metà, la Juventus si ritrova con uno stadio, il Delle Alpi (situato in Corso Grande Torino) che verrà smantellato, rifatto e che porterà ancora più € nelle casse bianconere.
Il Pala Isozaki costa 20.000 € a manifestazione per la sicurezza & company e da tempio del ghiaccio e diventato poliedrico punto per manifestazioni di arte varia.
Insomma potremmo andare avanti per un po’ parlando dell’Oval e delle altre strutture olimpiche, ma tanto oramai non servirebbe più a nulla.
Il Fila fa parte di questa gestione “disordinata” delle ricchezze, senza voler assolutamente pescare nel torbido o menare accuse a vanvera, sicuramente ci sono responsabilità e leggerezze un po’ da tutte le parti.
Alla fine di tutti i ragionamenti però rimane una domanda: ma a qualcuno interessa veramente ancora che fine farà l’area che fu teatro dei grandi gesti sportivi granata?
Provocatoria la nostra domanda ma, purtroppo terribilmente reale.
Certo ha ragione Pulici quando afferma che la vera fucina dove cercare di costruire nuovi successi passa proprio da li. Certo hanno ragione quelli della Fondazione quando pretendono che venga fatta chiarezza e che si possa tornare a giocare in via Filadelfia.
Certo è che si sono accumulati talmente tanti debiti che ora è difficile venirne fuori.
Se il Toro avesse un Moratti, nel senso che non guarda mai il conto quando paga, tirerebbe fuori i 38 Milioni (?) per i diritti di superfice, più altri 20/30 per rifare tutto e regalerebbe, poi, ai tifosi un luogo dove sognare e a se stesso l’immortalità, o quasi.
Purtroppo però questo non è possibile, ha ragione Cairo quando afferma che non può essere lui a pagare per gli errori commessi da un po’ tutti quelli che si sono avvicendati al timone di comando.
Tra supermercati, stadi con piscine e palaghiaccio, centri commerciali vari, ci si è persi e ora fra via Tunisi, via Filadelfia e via Giordano Bruno regna la calma piatta.
Farne un giardino della memoria è l’ultimo pensiero.
Novelli che diede il via alla distruzione, ma che ancor più colpevolmente ha “ucciso” la voglia di contribuire del tifoso, pensando a “Un Mattone per il Filadelfia”, guarda ancora “l’area sacra” aspettando che capiti qualche cosa.
Ma anche se il tifosi decidessero, riuscissero, inventassero il modo per rifare lo stadio, se poi il Toro non ci giocasse dentro a cosa servirebbe tutto questo?
Che interesse avrebbe il Toro a pagare un affitto per un campo d’allenamento in spazi ridotti, senza parcheggio e tutto da reinventare?
Se il Fila non diventasse parte integrante del patrimonio granata a cosa servirebbe realmente?
Ma i tifosi lo regalerebbero al Toro (magari con qualche vincolo giusto per sicurezza)?
Forse questa è l’unica domanda a cui si può rispondere … probabilmente si!
Se ci volessero 50 Milioni per rifare tutto, ipotizziamo, calcolando che i tifosi del Toro sono circa 1.500.000, considerando che ci sono anche i bambini prendiamo in considerazione 500.000 persone … ci vorrebbero 100€ a testa!
Questo più che altro per dire che con un po’ di fantasia, concretezza e voglia, si potrebbero fare 1000 cose senza dover per forza , costruire stadi a forma di scarpa per trovare “gli euri” che servono.
Chi vuol dire la sua può scrivere a calcio@srweb.it e, come si dice, vediamo quello che succede.
GMC