Petrachi a Tmw: “Il Torino vale il Bologna, ma i felsinei mentalmente ci hanno creduto di più”

07.05.2024 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw
Gianluca Petrachi
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Gianluca Petrachi

Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo di Torino e Roma, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Tuttomercatoweb.com. Ecco cosa ha detto sui granata:

Quasi dieci anni da ds di granata, con tanti giocatori in mostra. Eppure per molti, Ventura in primis, questo è il Toro più forte dell'era Cairo.
“Io onestamente non lo so se è il Torino più forte di questi anni... però sicuramente non tutti hanno Sanabria e Zapata davanti, Vlasic salta l’uomo e fa la differenza. Ricci è un ottimo giocatore, gli altri non li vedo ancora pronti al grande salto. Ci sono giovani interessanti ma dai quali si aspetta una conferma, come Ilic, che deve dare ancora il meglio di sé. Bellanova ha trovato la sua dimensione ed è cresciuto moltissimo, ragiona di più. Dietro l’assenza di Schuurs ha pesato molto. Io credo che Juric, conoscendo l’ambiente, abbia fatto tanto. Ha cercato di costruire qualcosa, poi non tutto si riesce ad incastrare. Ma se pensiamo agli ultimi campionati del Torino prima di Juric, onestamente, bisogna anche dire che Juric non ha mai rischiato di essere invischiato nella retrocessione. Ha sempre navigato a sinistra in classifica, per cui il Toro aveva preso una certa rotta. Chiaramente gli investimenti sono stati fatti da parte di Cairo, ma va visto se hanno fruttato”.

Quindi il giudizio sull'operato di Juric, dal suo punto di vista, è positivo.
“Sicuramente potrebbe fare molto di più, non c’è ombra di dubbio. Perché ripeto, qualcuno non ha ancora espresso il suo potenziale. Poi c’è stato qualche infortunio, e qualcuno che ha reso meno. Ma alla fine, è il gruppo a determinare. Forse è mancato quello step per inserirsi in un contesto importante, il crederci totalmente. Onestamente, per esempio, Torino e Bologna se la giocano come organico. Eppure il Bologna ha fatto cose più importanti, ma se analizziamo giocatore per giocatore il gruppo del Bologna è come quello del Toro, magari ci ha creduto di più mentalmente. Perché al Bologna nessuno chiedeva nulla, erano più sgombri di testa. Torino invece è una piazza dove si avverte la pressione, e si aspettano da anni di tornare in Europa. Questa situazione mentale secondo me ha inciso”.