Un'authority e non un'agenzia governativa è così che il ministro Abodi vuole convincere Uefa e Fifa

10.05.2024 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Il Corriere della Sera
Andrea Abodi
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Andrea Abodi

È andato in scena nel pomeriggio di ieri l'incontro tra il ministro dello sport e dei giovani, Andrea Abodi e i vertici dello sport italiano. Presenti il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente della FIGC Gabriele Gravina, i tre presidenti di Lega A, B, C e quello della Lega Nazionale Dilettanti, Lorenzo Casini, Mauro Balata, Matteo Marani e Giancarlo Abete, oltre ai dirigenti del basket ed ex volti del mondo del calcio Gianni Petrucci e Umberto Gandini, con le parti che hanno discusso in merito alla possibile istituzione, con un decreto legge, di un'agenzia governativa per il controllo economico finanziario dei vari club dello sport italiano. La decisione alla quale si è arrivati è che verrà riscritta una nuova bozza del decreto legge, dopo il primo presentato che non aveva convinto per niente il mondo dello sport italiano.

Cosa cambia
Quali saranno le novità? Anzitutto la più grossa: istituire non un’agenzia governativa, semmai un’authority, formula che potrebbe aiutare a far ingoiare il rospo anche a Uefa e Fifa che, con una lettera, hanno chiesto lumi (entro lunedì) sulla potenziale invasione di campo della politica. Al tavolo apparecchiato dal ministro dello Sport Andrea Abodi nei suoi uffici di largo Brazzà, a cento metri dalla Fontana di Trevi, ci sono i vertici di calcio e basket accompagnati dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. E si lavora di cacciavite per trovare un punto di equilibrio nella bozza del decreto che punta a mettere le ganasce ai conti delle società pro di calcio e basket sollevando i revisori di Covisoc e Comtec dalla funzione di sentinella economico finanziaria dei club. A scriverlo è il Corriere della Sera.