LIVE Vanoli:"Per superare le difficoltà serve fare le cose semplici e focalizzarsi sulla propria prestazione: dobbiamo diventare più animali. Ilic non sarà della partita"

23.11.2024 11:55 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata alla conferenza stampa Elena Rossin
Paolo Vanoli
Paolo Vanoli
© foto di Elena Rossin

Il Torino ha perso con la Juventus e per di più con una prestazione molle nell’approccio e per buona parte della partita e così le sconfitte sono salite a sei nelle ultime sette partite di campionato divenendo la metà delle gare disputate. Contro il Monza, ultimo in classifica a pari punti col Venezia, i granata cercato la vittoria per non correre il rischio di essere risucchiati nella lotta per la salvezza.
L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con il Monza che si disputerà domani alle ore 15 allo stadio Grande Torino Olimpico.

Dopo la sosta del campionato, come stanno i giocatori, sia quelli che sono stati in Nazionale sia quelli che sono rimasti qua?
“Bene, è normale che chi ha fatto un lungo viaggio si sia appena aggregato ieri al gruppo, questo lo sappiamo e quelli che sono rimasti hanno lavorato bene. Abbiamo la fortuna che è anche una sfortuna che avendo 14 nazionali abbiamo avuto poco su cui lavorare se non sotto l'aspetto fisico, però sono contento perché i giocatori hanno fatto bene con le Nazionali”.

Fra i giocatori che hanno fatto molto bene ci sono Sanabria e Gineitis, questo può dare una mano anche alla squadra?
“L'ho sempre detto, quando si punta su un gruppo tutti devono dare una mano, quindi sono contento delle prestazioni perché guardo tutte le partite dei miei giocatori in Nazionale con grande attenzione essendo molto curioso e devo dire che tutti hanno fatto delle buone prestazioni”.

Con la partita con il Monza inizierà un nuovo campionato, come ha detto lei, che cosa intende precisamente con questa fase?
“Sono delle tappe. Sono tre punti che ci devono avvicinare a una tappa che serve per poi avvicinarsi al nostro sogno. Sono tre punti importanti, tre punti che devono arrivare dopo un derby perso, quindi dobbiamo giocare in base a quello che ci è mancato un po' del derby. L'impegno c'è sempre stato, ma ci è mancata quella cattiveria agonistica, quella voglia, quella determinazione di arrivare a un risultato”.

Avverte la partita di domani  come un crinale della stagione: i tre punti conducono verso una stagione tranquilla, un pareggio o una sconfitta invece potrebbero determinare un cambio anche delle prospettive, un po' un bivio della stagione?
“No, non è l'ultima tappa, è una tappa importante che ci avvicina a quello che è il micro-ciclo, come ho sempre spiegato, per arrivare a quello che è il nostro obiettivo importante. Bisogna attraversare e vedere quelli che sono gli obiettivi più vicini a noi. Questi sono tre punti importanti che ci avvicinano a quello che è una prima tappa, che sono i punti per la salvezza”.

Ha la sensazione che quella sua sfuriata dovuta all’arrabbiatura al termine del derby abbia prodotto qualche effetto sul gruppo, nel caso quale?
“In questi giorni ho letto tanto riguardo a questa sfuriata, a volte mi dico che le cose dovrebbero rimanere dentro lo spogliatoio, però questo non è facile. Sono una persona vera, sono una persona sincera, dopo la partita ho detto ai miei ragazzi, come dico sempre, le cose in faccia perché penso che questa sia la cosa migliore per arrivare e per crescere. Quindi sono cose dette fra di noi che devono rimanere dentro lo spogliatoio. L'arrabbiatura non derivava dal risultato di quella partita o dal mancato impegno, perché la squadra non ha mai fatto mancare l'impegno, bensì l'arrabbiatura era poiché ci siamo accorti che non abbiamo giocato un derby da Torino: questa è la cosa che più ci ha dato fastidio”.

Non ha avuto tanti giocatori perché erano in Nazionale, ma per quel che riguarda il reparto difensivo è riuscito a trovare la posizione giusta per ogni singolo giocatore in modo che possa dare il massimo e riferendosi al reparto offensivo ha trovato soluzioni utili poiché i gol subiti e le conseguenti sconfitte e i pochi gol fatti sono le due cose che sono mancate in questo periodo?
“Giusto, penso che per il reparto difensivo rispetto alle prime partite di campionato siamo migliorati. Oggi la cosa più importante per superare questi periodi difficili, che ci possono stare e che ho già vissuto in passato, sia solo fare le cose nella maniera più semplice possibile. Guardare alla propria prestazione ed essere focalizzati su questo. Penso che la prestazione individuale migliora anche la prestazione del collettivo attraverso quelle che sono sempre state le nostre idee di gioco. Quindi ognuno di loro deve dare il 110% sulla propria prestazione: in parole povere adesso bisogna mettere il noi davanti all’io. Questa è la cosa più importante per costruire qualche cosa.
Per quanto riguarda l'attacco, devo dire che abbiamo avuto la fortuna che Adams ha lavorato con noi e che è rientrato (dall’infortunio, ndr). Tony è rientrato portando un euro goal bellissimo fatto con la propria Nazionale ed è sicuramente carico, anche se ha giocato in Bolivia quindi dopo viaggio che è stato veramente duro. Però è un ragazzo che è rientrato con l'entusiasmo di volerci a tutti i costi aiutare il Torino ad uscire da questo periodo, questa è la cosa bella.
Maripán anche lui ha aggiunto minutaggio e sta trovando una condizione sicuramente migliore rispetto all'inizio. Con Coco siamo stati fortunati e abbiamo gestito al meglio il problema che aveva al tendine e che si portava dietro da tanto tempo e quindi anche lui domani farà parte della partita.
Il reparto offensivo è pronto”.

Nel Monza c'è Djuric: meglio Coco o Maripán per marcarlo?
“Penso che un difensore debba usare le astuzie e le capacità per vincere i duelli con qualsiasi tipologia di attaccante, sicuramente Djuric è un attaccante particolare, però sia Coco sia Maripán hanno la struttura fisica per marcarlo, ma se noi andiamo a fare la lotta con Djuric sotto l'aspetto fisico non c'è neanche bisogno di saltare perché prevale lui in questo. E’ come quando marchi giocatori come Lukaku, sono giocatori fisici importanti ed è per questo che bisogna saperli affrontare in una maniera diversa”.

Sanabria ha fatto in rovesciata un gol strepitoso in Nazionale, cosa ha pensato quando l’ha visto poiché con il Torino aveva avuto un inizio un po' soporifero?
“Sono veramente felice quando i miei giocatori fanno bene in Nazionale. Nonostante questo periodo che stiamo passando con questi risultati negati abbiamo aggiunto anche un altro giocatore che non andava in Nazionale: Masina e questo è un dato di fatto. Quando vedo i miei giocatori in Nazionale sono solo che felice e contento perché penso che a volte sia una questione anche solo di millimetri perché Sanabria una rovesciata così l'aveva fatta anche contro la Fiorentina e in quell’occasione il pallone era uscito di poco invece in Nazionale ha fatto un euro gol. Ma Tonny per tutta la partita è stato veramente concreto, sono convinto che prima o poi lo farà anche qui un gol così”.

Zapata tornava spesso a centrocampo, fermava il pallone, faceva rifiatare i compagni e permetteva all'azione di ripartire,ma senza lui questo è un po' mancato. Sanabria può ricoprire questo ruolo visto che riesce comunque ad aprire varchi per gli esterni anche se non l’ha ancora fatto quest'anno? E poi una seconda cosa sempre su Sanabria, ha giocato a La Paz che è a 4.150 metri d’altitudine, ma come si recupera un giocatore in questo caso?
“E’ un grande sacrificio, ma Tonny è abituato a viaggi del genere e i giocatori come lui hanno questa grande fortuna. Con lo staff sanitario e soprattutto con il nutrizionista siamo molto attenti ai rientri infatti usiamo sia la melatonina sia la caffeina in base al fatto se un giocatore deve riuscire a stare sveglio oppure a riposare, perché oltre a queste abitudini ci sono anche i fusi orari. Devo dire che su questo siamo molto organizzati perché pretendo tanto dai miei Nazionali e controllo anche i voli perché a volte preferisco farli rientrare subito altre invece preferisco farli rimanere a dormire in loco e poi farli rientrare.
Sia lui sia Maripán hanno affrontato viaggi veramente importanti e anche Maripán si è aggregato ieri e quindi con loro lavori tanto sul recupero. Poi è normale che il recupero mentale dipenda anche dalle prestazioni fatte e Tonny con quel gran gol è rientrato con un grande sorriso. Ho visto Sanabria in questi anni ha cambiato il modo di esultare dopo i gol perché ha due bellissime bambine e le accontenta, penso che questo sia un valore aggiunto.
Per quanto riguarda il discorso su Zapata e Tonny, sono due giocatori completamente diversi. Sanabria è un giocatore di raccordo e in questo momento senza Duvan gli chiedo di stare più vicino all'area, di uscire meno, perché per caratteristiche a parte Pedersen abbiamo delle mezzali che sono più di palleggio che non di attacco alla profondità. Duvan a volte mi riempiva l'area e se porto fuori anche Sanabria rischio di avere pochi giocatori dentro l'area come è accaduto nella partita con la Juve. Secondo me siamo arrivati in area bene, ma ci è mancato il cross, c'è mancato l'attacco nell'area, cosa che abbiamo fatto un po' più nel secondo tempo quando, ad esempio Tonny ha avuto quell'occasione però è scivolato. Per questo gli chiedo di uscire un po' di meno dall’area, anche se è un giocatore che è perfetto in questo per le caratteristiche che ha, ma quando hai Vlasic, altro giocatore bravissimo a giocare tra le linee, e hai anche giocatori come Linetty e Ricci che non sono da grandissimo campo aperto allora chiedo un po' più alle punte di stare più vicino all'area e di far fare il lavoro diverso a questi altri giocatori. Con Duvani era un po' diverso, però oggi non dobbiamo guardare indietro perché siamo questi e dobbiamo guardare avanti e con questi uomini dobbiamo riuscire a fare qualche cosa di più”.
Ilic è recuperato?
“No, Ilic non sarà della partita”.
La curva Maratona ha annunciato una contestazione ovviamente non contro di voi, ma contro la società. Domani quindi potrebbe esserci la curva vuota per i primi 45 minuti, ma come si affronta una partita in un clima così?
“Più volte ho detto quanto è importante per noi il supporto dai nostri tifosi, ma non entro nel merito di quello che potrà succedere. Ai miei giocatori ho detto che dobbiamo essere focalizzati solo sulla partita. Noi adesso dobbiamo essere concentrati, dobbiamo diventare più animali e focalizzati su quello che deve succedere in campo”.
Ricci sta bene?
“Sì”.
In queste due settimane senza campionato ha pensato a tutto quello che è successo in questi 3-4 mesi dove ha raggiunto vette inimmaginabili e poi la squadra è sprofondata giù e domani ci sarà una partita molto importante per il futuro del Torino, ma forse anche per la sua panchina. Cosa pensa di tutto ciò?
“Sono una persona molto umile e penso quotidianamente, anche durante gli allenamenti perché per migliorare bisogna guardare prima se stessi e dare il 110%. Devo essere un esempio per i miei giocatori. L'ho detto subito quando sono arrivato che questa per me è una sfida troppo importante: ho scelto Torino, ho scelto il Toro e fino alla fine cercherò in tutte le maniere di portare insieme i miei giocatori a risultati migliori. Questo è il mio spirito, la mia determinazione, la mia voglia, la mia fame ed è per questo che ho detto ai ragazzi che l'impegno non è mai mancato ed è anche per questo che mi ha dato fastidio il derby. Ho questa fame, ho questa voglia, questa panchina l'ho cercata, l'ho avuta e so che è una panchina importante e so che insieme possiamo farcela però solo se mettiamo il noi davanti all'io possiamo fare delle cose importanti”.