Ventura: "Toro, ho il dovere di portarti in A"
Con Giampiero Ventura, nuovo tecnico del Torino, abbiamo parlato della trattativa con la società granata: "Il club mi ha chiamato chiedendomi la disponibilità - ha dichiarato in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb - . Abbiamo parlato e ho capito cosa vuol dire allenare il Torino. Ho avuto fin da subito la consapevolezza di una grande piazza, ferita da due stagioni di Serie B e da un mancato play-off. Ieri, magari, la conferenza stampa è stata un po' ingigantita, ma posso dire che ho un gran voglia di portare la mia adrenalina positiva, per centrare l'obiettivo che non si è riuscito a ottenere finora".
Come ha visto Cairo?
"L'ho trovato determinato e voglioso di ripartire. Vuole fare bene".
Lei ha già lavorato con Petrachi. Può essere un'arma vincente?
"Spero proprio di si".
Si parla di lei come allenatore manager...
"Su di me si dicono tante cose, ma questo fa parte del gioco dei giornali. Posso solo dire che io nel mercato posso solo indicare le caratteristiche dei giocatori adatti ai miei schemi".
E' mancato il gioco nella gestione Lerda?
"Questo non lo so, posso solo dire che io e Petrachi ci conosciamo molto bene. Questo gli permette di capire le mie esigenze".
Cosa è successo in questa stagione?
"Difficile dirlo, se non sei all'interno del gruppo non puoi valutare i problemi. Forse però, considerata la rosa, il dovere di qualificarsi ai play-off ci sarebbe stato. Contro il Padova avevano un vero macigno sulla testa, e sono scesi in campo non lucidi. Ripeto, il Torino aveva l'obbligo di accedere quantomeno ai play-off, ma non so per quale motivo la qualificazione non sia arrivata".
Bianchi è vicino all'addio?
"Il problema di Bianchi è che si tratta di un calciatore che fa venti gol l'anno, e ha il diritto di giocare in Serie A. Merita il grande palcoscenico".
Il discorso è diverso invece per Ogbonna?
"Si, Bianchi non lo si può fermare, invece Ogbonna è ancora giovane, e per me è meglio che resti almeno un altro anno. In questo modo il prossimo anno può arrivare alla Serie A dalla porta principale, nonostante sia un giovane di belle speranze".
Che promessa fai ai tifosi?
"Il Torino per due anni era partito per vincere e non è successo. Io dico che ci dobbiamo salvare, cosi magari arriviamo in Serie A - dice sorridendo - . Scherzo, un po' di scaramanzia non fa male, anche se dico che abbiamo il dovere di riportare il Toro nella massima serie".
Che ruoli bisogna rinforzare in chiave mercato?
"Il Torino perderà diversi calciatori per scadenza di contratto o fine prestito. Diciamo che ne servirà uno per ruolo".