Tante le piste ancora in piedi per il rientro di Darmian: quale futuro in vista?
Voluto da Van Gaal allo United, nell'estate 2015, dopo un quadriennio di crescita esponenziale in maglia Toro, per poi perdere progressivamente posizioni nelle gerarchie di squadra dei "Diavoli Rossi", tra la gestione dell'olandese e quella successiva di Mourinho (il quale però, va ricordato, gli diede fiducia per l'intera durata della finale di Europa League 2016/17, vinta dagli inglesi contro l'Ajax con reti di Pogba e Mkhitaryan), per finire relegato al ruolo di assoluto comprimario tra la mesta coda della guida dello "Special One" e l'oscillante mandato del tuttora in carica Ole Gunnar Solskjaer, Matteo Darmian, 30 anni il prossimo 2 dicembre, si trova ancora una volta a osservare l'iconica sfera di cristallo, per capire come ridare birra a una carriera in stallo da ormai almeno due anni, e come giocarsi al meglio le proprie carte in vista a una partecipazione a Euro 2020.
Le potenzialità di rientro in Serie A, a fronte di un campionato in cui i terzini con propensione principalmente difensiva, sono come sempre numerose. La Juve, della quale a livello di "chiacchiera" è stato a più riprese nell'orbita, perderà probabilmente Cancelo, e forse anche Alex Sandro; la Roma, la logica tattica del cui nuovo mister, Paulo Fonseca, l'ex-Toro saprebbe sposare alla perfezione, dovrebbe cambiare parecchio del proprio attuale organico di laterali difensivi; buona compatibilità in termini di caratteristiche anche col Napoli di Ancelotti (che però non appare interessato, e che a destra sembra al momento completo, con Malcuit e Di Lorenzo), senza dimenticare outsider come Lazio e Fiorentina, che a fronte di una capacità di proposta più ridotta in termini economici, potrebbero garantirgli, i viola in particolare, un ottimo "coefficiente di titolarità" (i biancocelesti stanno sì per chiudere su Lazzari, ma per Darmian disimpegnarsi sulla corsia sinistra è tutt'altro che un problema, aspetto che lo rende particolarmente godibile). Infine l'Inter, che per il 3-5-2 di Conte sembra al momento puntare su profili diversi, ma che sull'ex-Toro ha sempre tenuto gli occhi aperti, nonostante la sua formazione di matrice rossonera. E, ancora, rammentando che al giocatore si è di recente interessato il Valencia, pronto ad agire qualora Cristiano Piccini, affermatosi e conquistata la maglia azzurra tra Portogallo e Spagna, riprendesse la via della terra natia.
Intorno ai 3 milioni e mezzo di euro il suo attuale contratto con lo United, che per il ruolo di laterale destro punta a profili più giovani (uno tra tutti Aaron Wan-Bissaka, stella del Crystal Palace e della nazionale inglese Under-21), per Darmian è scattato il rinnovo annuale automatico: bene per le sue tasche, forse il prosieguo di un incubo, seppur dorato e patinato, come in una puntata classica di "The Twilight Zone", dal punto di vista del calcio giocato. Per un club italiano di seconda fascia, la richiesta d'ingaggio del laterale, se basata sullo stipendio attualmente percepito a Manchester (intorno ai 3 milioni e mezzo di euro), sarebbe pressappoco da dimezzare. Ma una ripartenza in tal senso, per l'atleta legnanese, rappresenterebbe indubbiamente la "piastrella giusta" per un riscatto dagli ampi, amplissimi margini di soddisfazione. Perché Matteo Darmian, a chi si diletti di cinema e cinefilia, non può non ricordare, con quell'aria e quei modi pacati, rasserenanti, da "ragazzo della porta accanto", il memorabile Pete di "A Clockwork Orange", acqua cheta dotata di un turbine d'energia perpetuo da sfogare (rigorosamente sul terreno verde). E, da amanti della visionarietà alla Stanley Kubrick, lanciamo una piccola provocazione: e se a un suo ritorno sui campi della Serie A stessero lavorando, naturalmente sottotraccia, proprio i vertici del Toro? Viddy well, little brother, viddy well.