LIVE Vanoli: "Ci sono defezioni, ma non ho problemi di formazione. Dobbiamo continuare ad avere lo spirito del derby. Ricci è il capitano, l'ho deciso io. Mercato? Ho parlato, ora ci pensa la società"

LIVE Vanoli: "Ci sono defezioni, ma non ho problemi di formazione. Dobbiamo continuare ad avere lo spirito del derby. Ricci è il capitano, l'ho deciso io. Mercato? Ho parlato, ora ci pensa la società"
Paolo Vanoli
© foto di Elena Rossin
Oggi alle 13:40Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Dall'inviata alla conferenza stampa Elena Rossin

Il Torino pareggiando il derby in rimonta non ha migliorato la sua situazione in classifica però con l’atteggiamento e lo spirito che ha fatto vedere in campo sembra aver maggiore determinazione nel voler superare le difficoltà, a patto però di continuare su questa strada.
L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con la Fiorentina che si disputerà domani alle ore 12,30 allo stadio Artemio Franchi.

La Fiorentina ha i suoi problemi e arriva dalla sconfitta con il Monza, domani quindi basterà il Torino visto contro la Juventus?
“Ogni partita fa storia a sé. Penso che ci voglia sempre qualche cosa in più per migliorarsi.  Vedo il mio lavoro così, non vado al campo e dico oggi sono contento perché voglio sempre qualche cosa in più. Sicuramente il Derby ha fatto vedere che questa squadra ha spirito. Avevo già detto che era un mese che vedevo la squadra avvicinarsi un po' al mio carattere, alla mia fame e alla mia voglia e adesso ci deve essere la continuità, non deve essere solo questa partita. Conosco benissimo l'ambiente di Firenze perché ci ho anche giocato. Non guardiamo i problemi degli altri, ma ai nostri per cui dobbiamo essere bravi a fare un'altra grande prestazione”.
Come si preparano le gare delle 12,30? Cambia qualche cosa nella preparazione?
“E’ un orario strano però ormai ci siamo abituati, anche l’anno scorso nel campionato cadetto abbiamo giocato in questo orario. La cosa bella del nostro lavoro, soprattutto con il mio staff, è che cerchiamo sempre di cercare soluzioni nuove. Quando si gioca in questi orari la colazione deve diventare quasi un pranzo. Parlando con il nutrizionista cerchiamo di modificare e di capire cosa ci serve. Abbiamo parlato con il preparatore atletico e quest'anno abbiamo voluto inserire un risveglio muscolare prima di questa fatidica colazione-pranzo per stimolare un po' più l'appetito perché il carico di carboidrati diventa molto importante per inserire la benzina. Un altro aspetto che ho considerato, quando si può farlo, è la distanza tra l’hotel e lo stadio. Questo ti permette di stare meno in pullman e magari di ritardare di un quarto d’ora la colazione poiché questo permette di mangiare un piatto di pasta in più. Sono piccoli dettagli che stiamo ricercando. Il bello è con lo staff stiamo cerchiamo sempre di capire e di migliorarci. Chiediamo anche ai giocatori quale sia la loro routine per arrivare a questo orario in forma. Penso che questo risveglio muscolare un po’ prima di colazione sia stato un approccio positivo”.
Quanto si è radicato nella squadra lo spirito e l’atteggiamento avuto nel derby? Pensa quindi che lo rivedremo domani con la Fiorentina?
“Penso che deve essere radicato in ogni giocatore che gioca per questa società, per questo club. Io ho scelto ìl Torino perché i suoi valori si avvicinano un po’ al mio carattere, alla mia passione, alla mia voglia. Ho detto al direttore che quando si vanno a cercare i giocatori prima di tutto io cerco giocatori che si avvicinino a questi valori. Penso che questo debba essere sempre radicato. Poi ci sono partite più sentite e altre meno. Il derby porta sempre, a livello agonistico e emotivo, a dare qualcosa di più. Mi ricordo che tu avevi fatto una domanda su come si preparano queste partite e io ti avevo risposto che a volte bisogna tenere in bilanciamento un po' le due cose: non arrivare troppo carichi e non arrivare troppo scarichi. Il derby l’abbiamo giocato bene, ma questo capitolo è chiuso e adesso dobbiamo continuare perché penso che il campo di Firenze sia un altro campo veramente importante”.
Oltre ai noti infortunati non ci saranno Linetty che è squalificato, Ilic e Vojvoda, gli ultimi due infortunati, poi proseguo con la domanda però intanto ci dice se ce ne sono altri?
“Anche Walukiewicz è squalificato e fortunatamente Pedersen , che ieri ha avuto un piccolo trauma all'anca, oggi ha lavorato un po’ sul campo e domani mattina vedremo l'ultima prova come va”.
Quindi, senza Linetty e Ilic, Ricci potrà fare coppia con Tameze oppure con l’appena rientrato Gineitis per mantenere tre uomini a sostegno della punta oppure dovrà rivedere sia l’assetto offensivo sia quello del centrocampo magari anche in funzione dell’assenza di Vojvoda?
“Ho sempre detto che lavoro tanto sulla rosa quindi se non ci sarà Pedersen giocherà Dembélé, con massima fiducia perché è un ragazzo che avevo con me già l'anno scorso e quindi so che fame e che voglia ha di mettersi in mostra. Se partirò con Gineitis o con Tameze so che cosa mi possono dare. Problemi di formazione sinceramente non ne ho perché penso, come dico sempre ai giocatori, che alla fine l'occasione arriva. Tutti scriveremo che Tameze con me era in disparte, ma se avrà l’occasione dovrà dimostrare. I giocatori vincenti sono sempre quelli che vogliono dimostrare che il mister stava sbagliando. Io lavoro tantissimo con quelli che non giocano per dare loro la possibilità quando arriva di dimostrare che loro sono più bravi di quelli che giocano. Questa secondo me è una cosa importante”.
Ricci è uno dei giocatori che ha visto cambiato nell’ultimo mese e mezzo, dopo il rinnovo, il gol fatto e anche la prestazione nel derby? E’ un elemanto chiave in questo periodo?
“Penso che sì, penso che sia un giocatore importante e lo sta dimostrando. Sta crescendo soprattutto nella fase di non possesso. Stiamo lavorando anche sulla sua struttura fisica perché anche questo nel calcio moderno è importante. Con lui è tutto facile perché è un ragazzo che reputo intelligente, che ha fame e ogni giorno che arriva al campo ha voglia sempre di migliorarsi. Quindi con lui diventa tutto più facile”.
La settimana scorsa aveva detto che la società deve capire anche l'importanza di questo mercato, ma sono passati 7 giorni e di nuovi giocatori non ne sono ancora arrivati. E’ ancora convinto che la società abbia capito l'importanza di questo mercato e se ha ricevuto assicurazioni in questo senso?
“Non mi voglio ripetere e voglio chiudere questo capitolo. Sono una persona abbastanza diretta, penso che voi l'abbiate capito. Ho già parlato di cosa mi serve e adesso aspetto la società, le valutazioni della società. Ho detto solo che non posso distrarmi in merito a queste situazioni perché la classifica non me lo permette. Ho un gruppo di giocatori e insieme dobbiamo andare a fare prestazioni importanti. Io sono focalizzato sicuramente su questo”.
Sta sviluppando da circa un mesetto il racconto del cambiamento e della crescita che va inseguita e perseguita un passettino per volta. Ripensando a Udine, Parma e Juventus si sono visti molti miglioramenti, differenti cambiamenti non soltanto sul piano tattico. Firenze sarà la tappa per aggiungere qualche altra cosa?
“La continuità e, come ho detto, mettere sempre un tassello in più. In questi tre pareggi sono state tre partite completamente diverse però con grandi step. A Udine siamo andati sotto di due gol e abbiamo avuto la capacità, il coraggio e il carattere di rimanere in partita e di ribaltarla. Questo è stato un segnale che dice che la squadra quando vuole può. Abbiamo continuato in casa col Parma e penso che abbiamo fatto una grande prestazione, ma è mancata la fase realizzativa e questo è un aspetto che dobbiamo migliorare anche in allenamento. Poi abbiamo affrontato un derby con coraggio e vi ho detto a fine partita che mettendoci qualche cosina in più, che stiamo andando a cercare, potevamo anche arrivare alla vittoria. Quindi siamo sulla strada giusta. Dal primo giorno ho sempre detto che non sono un allenatore integralista sui moduli perché penso che i moduli principali siano i numeri. Abbiamo cambiato, era il momento giusto come investire in borsa, il timing e questo ci ha dato una spinta in più e adesso dobbiamo continuare su questa strada”.
Domanda che non è riferita a domani perché Linetty è squalificato, ma adesso il capitano del Torino è lui oppure Ricci?
”Ricci”.
Come mai c’è stato un cambiamento?
“Ricci, mi hai fatto una domanda e ho risposto. Decido io, prima ho fatto decidere al gruppo e adesso decido io”. 
È successo qualcosa?
”Noo, assolutamente. E’ la mia decisione, è come le decisioni tecniche”. 
Ma è stata determinata da che cosa?
“Da niente, una mia decisione”.
Il cambio di sistema di gioco porta anche a un cambio di profili da trovare sul mercato? Magari un esterno offensivo che potrebbe essere una risorsa in più da utilizzare. Ha fatto richieste in tal senso alla società?
“Sì, è una valutazione che abbiamo fatto. Sapendo anche che nell'arco della stagione non è detto che non possa ritornare a giocare con la difesa a 3. Dipende sempre dalle caratteristiche dei giocatori che possono essere presi. Quindi anche questa è una valutazione che ho fatto anche questa”.
Nel derby quando è stato espulso poi la squadra è un po' calata, domani non ci sarà quindi come funziona il Torino senza di lei?
“Prima di tutto mi fido dei miei collaboratori. So che mi posso fidare e daranno il  massimo, anche se so benissimo che il collaboratore non è mai come l’allenatore. Penso anche che sarà un altro grande esame sul livello di maturazione. Ho sempre detto che i protagonisti sono i giocatori, quindi domani è un'occasione anche per loro per dimostrare che sono diventati squadra. Una squadra si aiuta, ma soprattutto quelli in panchina. Vorrei che quelli in panchina fossero i sostituti dell'allenatore aiutando la squadra perché sono i loro compagni, essere sempre in partita, e stimolarli anche da fuori. E quelli che giocano devono sapere anche che hanno non solo un vice allenatore, un allenatore in tribuna, ma anche ragazzi che li stanno sostenendo: questo sarebbe un grandissimo risultato”.
Cosa può succedere con Sanabria alla luce del cambio di modulo e mercato?
“Ho sempre detto che Sanabria ha caratteristiche importanti. Penso che bisogna sempre capire e vedere le situazioni. Ogni tanto faccio l’esempio di Maripán, era un giocatore che veniva dal Monaco e aveva fatto un ritiro sapendo di essere sul mercato e in questi casi la testa è da un'altra parte. Doveva quindi trovare la condizione e adesso che l'ha trovata, l’ho messo nella condizione e ho cambiato anche qualche cosa, è diventato un giocatore che può dare cose importanti, come sta dimostrando. Lo stesso vale per Tonny. Ho appreso da altri allenatori, l'ultimo che ha raggiunto qui l’Europa League, mister Ventura e Antonio Conte, che utilizzava il 4-2-4 in Nazionale, che a volte se hai due punte importanti puoi anche sviluppare un concetto ancora più offensivo. In questo momento abbiamo cambiato e ci vuole un equilibrio, anche per la situazione di classifica che abbiamo e per i giocatori che abbiamo in mano, però sicuramente questo è un aspetto che in questo modulo mi piacerebbe ricercare”.
Toccando tutto il ferro del mondo, però domani potrebbe verificarsi una situazione di classifica sgradevole: essere a tre punti dal diciottesimo posto. La speranza è evidente diversa, ma non si vive solo di speranze. La squadra è consapevole che non solo domani, ma nel prossimo mese, mese e mezzo, il Torino può tornare a respirare bene oppure finire in un loop molto pericoloso?
“E’ la classifica a dirlo, hai ragione. Qui si rideva, ma sono stato io il primo a dire che dovevamo raggiungere velocemente il primo micro obiettivo che erano i punti salvezza. E sicuramente questo lo è. Quando dico che da un mese vedo la squadra avvicinarsi a quello che è il mio carattere, la mia fame e la mia determinazione, è compreso anche questo. I giocatori stanno capendo l'importanza di raggiungere velocemente questi punti e anche quando ho detto che la società deve capire quanto sia importante il mercato era anche per questo”.
Mancano ancora 16 giorni alla fine il mercato e per Cairo sono un'enormità. Ieri il presidente è venuto al Filadelfia, ha motivato la squadra e ha parlato con lei? Ci può dire qualche cosa sull'incontro?
“Te l'ho detto quando dico la parola unire. A me piace che il mio presidente venga al campo, sul campo di battaglia, perché solo sul campo di battaglia si possono capire e ci si può confrontare sui vari problemi che non sono solo quelli del mercato, ma sono quelli di costruire e capire che cosa sia sbagliato. Ieri è venuto, mi ha fatto piacere. Vicino alla partita non parlo mai di mercato, chiudo proprio le porte perché voglio essere concentrato solo sulla partita. Con la Fiorentina sarà una partita, come hai detto tu, importante per arrivare alla svolta”.
La Fiorentina è una squadra molto fisica, prestante, che ha aggiunto adesso anche i chili con Folorunsho. Non teme un po' questo gap fisico visto che il Toro, soprattutto da centrocampo in su, ha pesi più leggeri?
“Sì, anche questo è un altro aspetto quando si costruiscono le squadre. Oggi nel calcio moderno la struttura fisica è diventata molto importante. Ma non c'è solo la struttura perché bisogna anche conoscere il calcio. Alla fine puoi avere la corsa, puoi essere veloce, ma a comandare è la palla rotonda, è l'ultimo passaggio, è capire lo spazio, quindi ci vogliono anche giocatori intelligenti. Però sicuramente questo è un aspetto che bisogna considerare, come tanti altri, e bisogna stare molto attenti visto che ci era successo anche con l'Udinese”.