Giampaolo: "Il Toro è un grandissimo club, sbagliai io"

Marco Giampaolo, intervistato da La Stampa, ripercorre la sua avventura al Toro conclusa troppo presto: "Il Toro è un grandissimo club, magari andare sempre in società del genere e ce ne sono pure poche. Ho grande rispetto per i granata. Il problema fu che sbagliai io. In quella stagione avevano una rosa molto lontana dalla mia idea di calcio.
Eppure ci aveva creduto: "C'era il direttore Vagnati che stimo ancora molto e quando mi contattò, con grande onestà, mi disse che avevano solamente quattro calciatori adatti al mio modo di vedere il pallone. Risposi che non bastavano ma lui mi rassicurò che ci sarebbe stata una mezza rivoluzione. Andai ma fummo decisamente sfigati e mezza Italia nettamente più di noi. Era l'anno del Covid. Niente mercato, niente ritiro, niente campionato regolare perché ci fu lo stop. Volevo giocare in un modo ma era impossibile. Ho sbagliato a farmi convincere ma avevo troppo rispetto per il Toro e non me la sono sentita di dire no.
Poi giudica così la sua carriera altalenante: "Nel calcio servono tante cose, si devono allineare anche gli astri, la penso così. A volte basterebbe anche essere al posto giusto nel momento giusto e nella squadra giusta, con il ds giusto e soprattutto devi essere giusto anche tu. La mia è una carriera in altalena. Ma sono contento di dire che ho avuto sempre la forza di rialzarmi, in diversi momenti". E tra i colleghi che puà ammira oggi? "A me piace De Zerbi, è uno scienziato per strutture e costruzioni di gioco. Altro genere di allenatore, dico Allegri, top per il suo calcio di ricerca e gestione. Ne potrei dire altri, ma giudico solamente chi ho visto lavorare durante gli allenamenti settimanali".
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