Leo Junior: “La contestazione è giusta Cairo vende? Non mi fido”

11.01.2025 10:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tuttosport
Leo Junior
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Leo Junior

Un fiume in piena Leo Junior intervistato da Tuttospor. L’ex giocatore granata sta dalla parte dei tifosi che contestano il presidente Cairo: “In tanti mi chiamano da Torino o mi scrivono dei messaggi. E gli amici tifosi mi ripetono sempre la stessa cosa. Sono delusi, profondamente. Sperano che Cairo venda il Torino, finalmente. Ma io non mi fido. Quante volte lo ha detto in 20 anni? E poi non ha mai venduto. Non è la prima volta che finisce al centro della contestazione: giusta, giustissima. Però pure negli anni scorsi... Già 15 anni fa, se non ricordo male, fu durissima. E anche in passato aveva detto di essere disposto a vendere la società. Ma poi com’è finita? C’è modo e modo per mettere qualcosa in vendita. Puoi farlo invogliando gli acquirenti, oppure più per cercare di calmare le acque che per una reale volontà. Dipende anche da che prezzo chiedi, dalle condizioni che metti. Al di là di quello che dichiari in pubblico, poi in privato gli acquirenti li puoi attrarre come no. Insomma, dipende anche da come ti poni se qualcuno bussa alla tua porta”.

E ancora: “Ma chi era Cairo prima di comprare il Torino? Adesso è uno degli editori italiani più importanti, possiede giornali, tv. Però 20 anni fa? Chi lo conosceva fuori dal suo mondo? E adesso ha un impero imprenditoriale. Invece cosa ha fatto il suo Toro in 20 anni? Cosa ha creato Cairo? Cosa ha vinto? Nulla, non ha costruito abbastanza e non ha vinto un cavolo! Tiene il Torino intorno al 10° posto, senza mai un salto vero di qualità. Da tanto tempo non è più il vero Toro. E i tifosi non ne possono più. Sono stufi e arrabbiatissimi. Anch’io sono stufo, deluso, arrabbiato e dispiaciuto per il mio Toro e i tifosi. Sempre la solita storia. Io non ho niente contro la singola persona o la dirigenza. Io, dal Brasile, guardo alla gestione del club, alle cose fatte, ai risultati e ai sentimenti della gente. E non vedo ambizioni. Non vedo la volontà di fare meglio, di fare di più. Vorrei tanto parlare di un Toro che se la gioca alla pari con la Juve nei derby, come ai miei tempi e anche dopo, ma da molti anni non è più possibile. Spero che non si perda per l’ennesima volta: almeno un pareggio”.