Cairo sorride con Rcs MediaGroup: ricavi a 845 milioni, utili a 50,1 mln, proposta cedola di 6 centesimi
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, sta ottenendo grandi soddisfazioni con Rcs MediaGroup, che comprende anche Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport. I conti del 2022 approvati ieri dal Consiglio di Amministrazione non lasciano dubbi come ha detto lo stesso presidente e amministratore delegato sul fatto che i debiti, da quando ha rilevato nel 2016 il gruppo, sono quasi azzerati.
I numeri del 2022 – 508 mila abbonati digitali per il Corriere con un balzo del 32,3% rispetto al 31 dicembre 2021. E questo significa che il quotidiano è al 4° posto al mondo dopo Caixin, Nikkei, Bild e al netto dei giornali anglosassoni. 171 mila gli abbonamenti, sempre digitali, de La Gazzetta (erano 80 mila a fine 2021 e oggi sono a 210 mila). E tutto questo fa di Cairo in Italia i 1° editore on line con un dato aggregato, è la somma di tutti i siti che contribuiscono ai numeri, di 31,4 milioni di utenti unici mensili medi. Anche in Spagna gli abbonamenti digitali sono in crescita: 101 mila per El Mundo, 51 mila per Expansion. I ricavi consolidati sono di 845 milioni e sono sostanzialmente stabili rispetto al 2021 (846,2 mln). Quelli digitali nel complesso incidono per il 24,5% (nel 2021 erano al 23%). La raccolta pubblicitaria on line è 43,15% del totale. Il margine operativo lordo (ebtda) è positivo per 118,5 mln, mentre nel 2021 era a 144, ma sconta oneri netti non ricorrenti per 12,1 mln, con 10 mln per la chiusura della transazione relativa al palazzo di via Solferino a Milano che è tornato di proprietà e aumenti dei costi di materie prime (carta ed energia circa 28 mln). L’utile netto è di 50,1 mln, in calo rispetto al 2021 (74,4 mln grazie anche ai 9,5 mln di plusvalenza a seguito della vendita di Unidad Editorial Juegos). Il board ha quindi proposto di corrispondere un dividendo di 6 centesimi, come nel 2021. Alla fine del 2022 la posizione finanziaria netta era quindi negativa per 31,6 mln, principalmente per l’acquisto del palazzo di via Solferino per 59,9 mln e per la distribuzione di 31 mln di dividendi, che si confrontano con l’apporto della gestione caratteristica di 80 mln.