Conterio spiega perché in Italia il modello Red Bull non può funzionare

12.10.2024 12:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw
Marco Conterio
TUTTOmercatoWEB.com
Marco Conterio

Nell’editoriale su TuttoMercatoWeb.com Marco Conterio, editorialista e uomo mercato di Tuttomercatoweb, è speaker e radiocronista per Radio Sportiva. Mercato e rumors su Rai Sport, ha spiegato il motivo per il quale il modello Red Bull in Italia secondo lui non può funzionare. Ecco che cosa ha scritto:

“Con buona pace delle proprietà americane che affollano le scrivanie del nostro calcio, il modello Red Bull da noi non potrà mai funzionare. Perché fa rima con programmazione, pazienza, pure errori, sbagli, tentativi, azzardi. In Italia invece il modello del pronto subito, dell'immediato, del cotto e mangiato, è quello che da sempre va per la maggiore. Ci possono essere delle eccezioni, ma quando la pressione sale ecco che i margini d'errore vengono limitati pure in quei casi. Quello dei bibitari torna di moda, come modello, ogni volta che rientrano in ballo le proprietà statunitensi che del metodo Moneyball e dell'idea altrettanto rivoluzionaria di scouting di Ralf Ragnick hanno fatto due capisaldi e ossessioni progettuali. E adesso che Jurgen Klopp, visto dagli statunitensi come santone e riferimento per le rispettive panchine (qualcuno ha detto Milan?), è diventato il deus ex machina del nuovo gruppo sportivo RB... Apriti cielo.

La geografia di Red Bull e l'assurda ambizione italiana
Salisburgo. Lipsia. New York. Bragança Paulista. Anif. Sono le città dove hanno sede le squadre della galassia dell'energica azienda di Dietrich Mateschitz. E ora che insieme al signor LVMH, ovvero Bernard Arnault che è niente popò di meno che il quarto uomo più ricco del mondo, nella mappa può aggiungere Parigi… Pensa al Paris FC, che non ha tradizione e che è transitata in Division 1 solo tre volte negli anni '70 con ben poca gloria. Luoghi quasi ameni per il pallone, dove far calcio è più semplice perché la piazza non pressa, perché la stampa non costringe, perché tutto è più leggero e allora si può far azienda, marketing, scouting e pure cercare talenti negli angoli più remoti del mondo con una filosofia omologata. Come si può anche solo pensare che questo modello possa essere replicato a San Siro, all'Olimpico, a Torino? …

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