Il racconto di Veronica Garbolino: “Ho denunciato Demba Seck, un calvario avere giustizia”
Veronica Garbolino accusò di revenge porn l’ex fidanzato, allora giocatore del Torino, Demba Seck. Il gup ha condannato a un anno, 9 mesi e 10 giorni all’ex pm Enzo Bucarelli, tifoso granata, che aveva archiviato la denuncia della donna.
“Non ho mai smesso di crederci. La giustizia c’è. Per questo dobbiamo denunciare. E proteggerci. Sempre. A me dicevano di non farlo, che con un calciatore famoso e un magistrato, nessuno avrebbe creduto a me. Ma non era vero. Oggi sono felice. La giustizia ha fatto il suo corso” così Veronica Garbolino ha commentato, su le colonne de La Stampa, la fine di questa brutta vicenda.
E poi nell'intervista ha ricostruito la vicenda: “Due anni fa entravo nello studio delle mie legali per la prima volta. Avevo appena scoperto che il mio ex aveva girato i video dei nostri rapporti intimi a mia insaputa”.
“Mi dicevano che non mi sarei dovuta esporre per evitare scandali. Ma io volevo solo giustizia. Ci sono delle cose che mi hanno confortata. Come lo sguardo dei due agenti della Guardia di finanza che mi hanno fatto capire che lo Stato c’è,quando mi hanno sentita in procura”.
“Il pm diceva che non mi conveniva andare avanti. Che Seck non aveva diffuso i video. Ma io sapevo che non era vero. I due agenti erano nella stanza. Mi hanno guardata. Quando sono rimasta, dopo, sola con loro, mi hanno detto: Veronica, potresti essere nostra figlia. Vai avanti con questa storia perché c’è qualcosa che non va”.
“Il pm mi ha convinta che Seck non avesse divulgato video e così ho firmato una transazione tombale. Senza sapere il vero. La posizione di Seck è stata archiviata. Ho saputo solo dopo, che altri magistrati stavano indagando sul comportamento del pm”.
“Sono stati coraggiosi i due agenti. Si sono resi conto che stava accadendo qualcosa di sbagliato. È grazie a loro, anche,che credo nello Stato. E che sento, oggi, il senso della giustizia. Rifarei tutto. Bisogna denunciare. Tutte dobbiamo farlo. Non siamo noi a doverci vergognare, ma chi commette abusi”.
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