Tensione FIGC-Abodi, Il Messaggero in apertura: "Niente Nazionale per chi scommette"

Ha fatto molto rumore l'intervento di Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, non è rimasto indifferente di fronte al caso delle scommesse (non sul calcio) che coinvolge alcuni tra i più importanti calciatori italiani. "Niente Nazionale per chi scommette", titola in taglio alto in prima pagina Il Messaggero, riprendendo le parole del politico.
E il seguito della posizione netta: "La maglia azzurra dev’essere espressione del valore tecnico, ma anche del comportamento morale, che deve addirittura precederlo. Non basta buttare la palla dentro. Se vieni meno a delle regole che sono esemplari, bisogna andare al di là della sanzione. Vedo la convocazione in Nazionale come un premio a tutto tondo".
Nel frattempo però si è creato un cortocircuito con la FIGC, Federazione Italiana di calcio, perché il presidente Gabriele Gravina si è espresso in modo netto circa un tabù presente: "Non è pensabile che, nel mondo delle scommesse, noi aumentiamo il valore della produzione del nostro Paese per 16 miliardi di euro: in tutti i Paesi d’Europa è stato avviato un riconoscimento doveroso, che poi è la conseguenza di un principio sancito dalla Commissione europea, che ha parlato della tutela del diritto d’autore in relazione alle scommesse .Non capisco perché allo sport italiano non venga debba essere riconosciuto nulla. Oggi diciamo che lo sport è cultura: alla cultura viene riconosciuta una tax credit, al calcio no. Penso poi al divieto della pubblicità del betting: tutti possono scommettere, ma le società non possono fare pubblicità. Sappiamo che il percorso è lungo, che ci sono divergenze che non riguardano la maggioranza politica ma altri soggetti”.
In un secondo momento poi Abodi ha corretto il tiro e precisato che le sue dichiarazioni non si riferivano a chi, come Fagioli e Tonali, hanno già scontato le proprie squalifiche: "A domanda ho risposto, riferendomi ad un principio. Non ho alcuna intenzione di fare il Ct. Non ho fatto i nomi di Tonali e Fagioli e non intendevo parlare di chi ha già pagato per i propri errori. E devo aggiungere che ho molto apprezzato il Commissario tecnico Luciano Spalletti per il modo in cui ha gestito la vicenda".
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