ESCLUSIVA TG – Torchio (TC Valtriversa Granata): “Cairo è il proprietario, ma noi tifosi siamo il Toro. Si renda conto che ha fatto il suo tempo e se ne vada”

Felice Torchio, presidente del Toro Club Valtriversa Granata Paolo Pulici, è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con lui abbiamo parlato della sconfitta del Torino con il Como e della contestazione dei tifosi nei confronti del presidente Cairo.
Felice Torchio, presidente del Toro Club Valtriversa Granata Paolo Pulici, è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con lui abbiamo parlato della sconfitta del Torino con il Como e della contestazione dei tifosi nei confronti del presidente Cairo.
Il Torino ha perso col Como 1-0, seconda sconfitta del 2025 dopo quella con il Bologna. Che partita ha visto e come le è sembrata la squadra?
“A prescindere dal fatto che perdere fa male e quindi uno finisce per travisare e pensare tante cose, ho visto il solito Torino a tratti confusionario, a tratti che non arriva prima sulla palla insomma il Torino che abbiamo quest'anno. Una squadra formata da diversi giocatori che a mio modo di vedere non andrebbero bene neanche in Serie B, ma che ha un buon allenatore, Vanoli, che sta facendo fuoco con la legna che ha. A partire dalla difesa, escludendo Milinkovic-Savic che ha i suoi alti e bassi e commette leggerezze, per non dire di peggio, però poi fa miracoli. Una difesa che è stata praticamente smantellata completamente, sono andati via Djidji, Buongiorno e Rodriguez, per la verità a due non è stato prolungato il contratto e uno è stato ceduto per soldi, e forse la società pensava che avrebbe recuperato Schuurs, ma se lo hanno pensato davvero non ci sono parole perché su un giocatore che era fermo da tanto tempo non si poteva fare affidamento ritenendo che sarebbe rientrato a novembre e quindi prendere nel mucchio due sostituti. Poi Maripán si è rivelato, dopo che è entrato in condizione, accettabile, Cocco invece assolutamente no. Mentre per quel che riguarda Walukiewicz era meglio Djidji e a sinistra sostituire Rodriguez con Borna Sosa che, con tutto il rispetto, per me non va neanche bene in Serie B. Oppure Pedersen che era uno di quelli che da riserva era retrocesso col Sassuolo. E come sostituto hai Dembélé, che non ha praticamente mai giocato neanche con Vanoli lo scorso anno al Venezia. Non si prendono giocatori di questo livello. E in Primavera abbiamo ragazzi che rischiano di retrocedere. Tutto non quadra. Vanoli ha fatto miracoli e la gente va allo stadio e lo riempie perché ha trovato un allenatore sanguigno, un allenatore che dà il cuore e si arrabbia, ma purtroppo i giocatori danno quello che possono, cioè poco”.
E’ almeno soddisfatto del centrocampo?
“Tanto quanto con Ricci e Casadei, ma vedremo come va a finire la storia delle scommesse che ha coinvolto Ricci, ma comunque già si parla della vendita del giocatore di quanti soldi si ricaveranno e allora chi rimane? Gineitis è un bravo ragazzo, ma deve ancora crescere e non mi convince sotto certi aspetti”.
E dell’attacco cosa ne dice?
“Perso Zapata, si è perso tutto. Adams è un esterno offensivo più che un centravanti puro. Di esterni ne avevamo uno, Bellanova, che andava bene, ma di punto in bianco è stato venduto per coprire chissà quale debito o per qualche cosa che si doveva fare e non voglio dire altro.
Abbiamo quindi una squadra così, domenica ha fatto a tratti anche una discreta partita, ma poi il gol annullato a Ilic perché Biraghi battendo l’angolo era scivolato ed aveva toccato la palla due volte. Vogliamo discuterne? A qualunque altra squadra di livello quel gol sarebbe stato dato per buono, ma a noi no. Questo mi fa sorgere delle domande. Se tocchi la palla due volte non è regolare, va bene, però siamo sicuri che a certe squadre non sarebbe stato tollerato? Meglio chiuderla qui”.
Bisogna anche dire che domenica al Torino oltre a Ricci, squalificato, mancavano anche Lazaro e Vlasic, infortunati. Questo non ha un po’ complicato tutto?
“Sì è vero, Vlasic quando è in forma, sereno mentalmente ed è in vena fa la differenza, però come tutti i giocatori del suo livello e che giocano sulla trequarti sono un po’ lunatici e quindi non sempre sono costanti nel loro rendimento. Quando Vlasic gira lo vedi appena inizia la partita e anche la squadra gira. Lazaro è un normale giocatore, ma per noi è tanto perché dietro abbiamo solo dei rincalzi da serie B a serie C e quindi lui emerge, però non è l'Ansaldi che avevamo. Ansaldi sì era un giocatore esterno importante che saltava l'uomo quando voleva, che crossava sia da destra sia da sinistra perfettamente e indipendentemente dal piede che usava. Ma non sarebbe mai venuto al Torino se non avesse avuto problemi muscolari poiché l'Inter non ce l'avrebbe mai ceduto, questa è la realtà dei fatti. Gli attuali esterni, invece, devono girarsi e tornare indietro prima di riuscire a fare la giocata. Purtroppo certi giocatori non verrebbero mai in questo Torino, questo è il mio pensiero”.
Elmas di solito era quello che risolveva le partite, soprattutto in trasferta, ma domenica ci ha provato però non ci è riuscito. Ma altri non hanno trovato la via del gol.
“Elmas è umano anche lui, non può fare tutto a 10.000, ci sono delle volte che fa anche solo a 1.000, a 500 oppure a 50 e domenica ha fatto poco, però comunque quando si è acceso ha fatto una bella azione che meritava il gol, però non sempre funziona. Poi è chiaro che si finisce sempre a pensare se ci fosse stato Zapata. Già, cosa sarebbe successo con Duvan? Però non dobbiamo rimpiangerlo perché altrimenti non andiamo avanti. Noi tifosi ormai siamo abituati a piangerci addosso, ma è ora di smetterla perché le responsabilità della situazioni in cui verso il Torino da anni sono solo ed esclusivamente della società. Domenica un'immagine di Sky faceva vedere la faccia sconsolata di Vagnati che faceva no con la testa, ma il no con la testa devono farselo reciprocamente lui e il presidente Cairo che hanno sbagliato completamente la campagna acquisti estiva perché non hanno preso nessun giocatore che fosse funzionare all’idea di gioco del nuovo allenatore. Visto l’andamento di questi anni, secondo me, l’unico allenatore che Cairo ha solo in parte assecondato è stato Ventura e agli allenatori che sono venuti dopo al massimo è stato dato un contentino di tanto in tanto prendendo un giocatore che chiedevano nella speranza però di trasformarlo in una plusvalenza e quando non è avvenuto, come con Niang e Ilic, poi i rapporti con il mister si sono progressivamente deteriorati. Cairo e Vagnati guardano solo al lato economico: vendere a tanto e comprare a poco per fare plusvalenze. Ma questo non è il modo di portare i tifosi allo stadio anche se, ripeto, non ci sono mai state continuativamente così tante presenze al Grande Torino perché i tifosi hanno fiducia e stima in Vanoli, non certamente nella società”.
A proposito dei tifosi del Toro, stanno contestando la dirigenza continuativamente ormai da mesi sia in casa sia in trasferta, immagino, dalle sue risposte precedenti, che anche fra i soci del “Toro Club Valtriversa Granata Paolo Pulici” non ci siano molti sostenitori di Cairo. E’ effettivamente così?
“Qualcuno che sosteneva per Cairo e la dirigenza ce l'avevano tutti e alcuni anche fra i nostri soci, però adesso bisogna essere poco lungimiranti a farlo perché l'evidenza è davanti agli occhi. A parte il mercato invernale del quale posso anche pensare che non sia tutta farina del loro sacco, ma il mercato estivo che avevano fatto con la loro testa è stato in buona parte sbagliato, senza senso. Adesso diciamo che siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda nel chiederci: quando se ne va? Indubbiamente farebbe piacere avere un grande imprenditore piemontese e tifoso del Toro come presidente, ma questo non è possibile per ovvi motivi che non sto a spiegare ora. La tendenza, non solo in Italia, è avere grandi ricconi, gruppi ricchissimi che vogliono fare investimenti sugli stadi e sul business correlato al calcio. Quindi anche il Torino sarà incanalato in questa scia con le modifiche allo stadio Grande Torino, l’Inalpi Arena in modo da creare la cittadella dello sport. Farà comodo sia al Comune, che guadagnerà un sacco di soldi, sia a chi comprerà gli impianti, perché si farà una grande pubblicità. Ma si tratta di un investimento economico pazzesco e credo che il signor Cairo non lo farà mai. Lui ha ottenuto il rinnovo dell’affitto dello stadio per altri 18 mesi quindi starà al suo posto e poi se ne andrà. Penso che non abbia né la voglia né la forza per poter fare un investimento di quel genere. E comunque ha fatto il suo tempo al Torino, tra l'altro”.
Quindi voi sperate che vada via e magari al più presto, ma pensate chissà quando accadrà?
“Chi non spera che se ne vada dal Torino? Tutti noi speriamo che a giugno se ne vada. E’ da un bel po' che lo speriamo, in realtà già speravamo che ne andasse a gennaio. Le voci, i rumors che girano sono tantissimi, su 100 probabilmente 90 sono sbagliati, sono fake news, però nelle altre 10, consentitemelo, un minimo di verità c’è e quindi sicuramente sotto c'è qualcosa. Circolano tante notizie, alcune anche contrastanti, però comunque le notizie ci sono e non credo che ci sia qualcuno che le inventi di sana pianta e le metta in giro. C'è gente che dice che è certa di aver visto a Torino uomini d’affari in visita allo stadio e quant’altro. Sicuramente esagereranno, ma qualcosa di vero sono convinto che ci sia”.
E così la pensano anche i soci del Toro Club di cui è presidente da 20 anni con tanto di fresco rinnovo di nomina?
“Sì, tutti pensiamo più o meno questo. Quello che faccio lo faccio con passione e con il cuore, ormai essere presidente del Toro Club Valtriversa Granata Paolo Pulici” è diventato parte di me. In questi 20 anni è diventato una parte importante della mia vita, prima era un impegno molto sacrificato per via del lavoro, ma adesso che sono in pensione mi fa anche un po' di compagnia e mi aiuta a cercare di venirne fuori dai problemi che ho. Ma non so per quanto tempo sarò ancora presidente a lungo perché senza la giusta collaborazione, però adesso vediamo, non posso ancora parlare poiché abbiamo un nuovo direttivo e vedremo come ci muoveremo. Spero però che con le nuove idee avveniristiche che stiamo cercando di tirar fuori per il club, in modo da coinvolgere più persone, ci sia più entusiasmo e una maggiore partecipazione, ma comunque, credetemi, se non succede qualcosa di stimolante che arrivi dal Torino si rischia di continuare a sentirsi dire: “ma c'è sempre Cairo, no basta, tanto lui non compra nessuno, fa solo quello che gli conviene”. Se ha ancora un po' di buoni principi, avrà capito che non ha più speranze e quindi combini la vendita del Torino e recuperi le sue cose e se ne vada. E’ uno capace, da imprenditore sa il fatto suo, come dimostrano le sue aziende, e allora vada a fare profitto altrove, lasciando in pace noi e il Torino. L’attuale situazione è deprimente perché noi tifosi non possiamo fare assolutamente nulla, però noi siamo il Torino. Lui è il proprietario, ma noi tifosi siamo il Toro e senza di noi lui non è nessuno: questo forse non l'ha ancora capito bene, però è la realtà”.
Copyright © 2025 - Tutti i diritti riservati