Un Torino sprecone perde col Como che gli dà una lezione a 360°

Un Torino sprecone perde col Como che gli dà una lezione a 360°
Cairo e Vanoli
© foto di Elena Rossin
Ieri alle 08:00Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Nell’aria c’era come la sensazione che il Torino a Como non sarebbe riuscito a sfangarla come era invece accaduto la settimana scorsa col Verona e così è stato. Ma malgrado tutto i tifosi del Toro avevano polverizzato, in poche ore, i biglietti a disposizione per seguire i loro beniamini al Sinigaglia e supportarli come fanno sempre, in casa e in trasferta. La partita ieri si è messa subito su un piano oltremodo complicato perché oltre alle assenze di Ricci, per squalifica, e di Lazaro, già annunciato alla vigilia da Vanoli che non ci saprebbe stato per il persistere del problema al polpaccio, si è aggiunta quella di Vlasic, convocato però poi neppure portato in panchina anche lui a causa di un problema al polpaccio. Questo ha costretto l’allenatore del Torino a cambiare modulo e schierare la squadra col 4-4-2 con in mezzo al campo Linetty e Casadei e sulle corsie esterne Gineitis e Elmas e in attacco la coppia formata da Sanabria e Adams. E poi ci ha pensato il Como a tenere in scacco il Torino, che nel primo tempo non è riuscito nemmeno a indirizzare un tiro in porta seppur qualche occasione l’avesse creata (Elmas 9’, Linetty 13’, Adams 17’, Gineitis 37’), ma a gestire il gioco ci hanno pensato gli avversari accelerando, soprattutto dal 30esimo in poi, e arrivando a sbloccare il risultato con Douvikas (38’): Ikonè è sfilato e ha aspettato l’arrivo di Vojvoda, sfuggito a Biraghi, che è avanzato e ha crossato morbido sul secondo palo dove, da distanza ravvicinata, di testa Douvikas ha insaccato. Milinkovic-Savic in copertura sul primo palo non è uscito sul cross che lo ha scavalcato e Walukiewicz ha pensato evidentemente che intervenisse Maripán che a sua volta non è andato in contrasto. Insomma i soliti errori difensivi che da inizio stagione caratterizzano i gol che subisce il Torino e che agevolano la vita degli avversari. E poi sul finire del tempo il Como per poco non ha raddoppiato con Moreno (45’) che si è visto negare il gol da Vanja. Comunque i lariani prima di passare in vantaggio ci avevano già provato (Ilonè 2’, Douvikas 8’, Diao 18’, 24’ e 28’, Da Cunha 25’ e 32’).
Nella ripresa la musica non è cambiata e il Como ha mantenuto il possesso palla. Per la verità il Torino ci ha provato a pareggiare (Adams 48’, Elmas 55’, Gineitis 58’, Sanabria 61’) e nemmeno il passaggio al 4-2-3-1 puro con Karamoh in campo al posto di Casadei (66’) e conseguente arretramento in mediana di Gineitis e Elmas che è passato a destra ha dato chissà quali risultati se non altri tentativi (Gineitis 68’, Elmas 69’ e 87’, Sanabria 79’). Ma anche il Como ha avuto occasioni per raddoppiare (Ikonè 51’ e 54’, Da Cunha 60’, Diao 74’, Goldaniga 75’ e Douvikas 87’). In pieno recupero, per la verità, Ilic, che era entrato al posto di Gineitis (80’), ha segnato (94’), ma il gol è stato annullato perché Biraghi battendo il calcio d’angolo era scivolato e aveva toccato la palla due volte.

Che dire, se non che si sono visti i limiti del Torino che nel mercato di riparazione non ha preso un sostituto di Zapata e di conseguenza fatica soprattutto quando a inizio gara deve cambiare assetto anche perché non ha sostituti adeguati. Che relega in panchina Ilic, pur tenendo conto della sua discontinuità, e lo sdogana, dopo che aveva cercato di venderlo sia in estate sia a gennaio, solo per estrema necessità. Che ha deciso che Tameze non è utile, altro di cui evidentemente si vuole sbarazzare, e preferisce far giocare a destra Gineitis, posizione nella quale non si trova a suo agio e non rende al meglio. Vanoli non ritiene che sia una questione di approccio mentale sbagliato, ma di attitudine, come aveva già detto nel post partita col Verona, e che la squadra crescerà e diventerà forte quando saprà fare switch on e switch off. E alla vigilia di questa partita aveva anche affermato che “la priorità non è il modulo, ma come s’interpreta il ruolo”.

Oggettivamente, per quello che si è visto in campo, il Como ha meritato la vittoria. E ha anche dato una lezione a 360° al Torino. A ripensarci  le parole di Vanoli alla vigilia sono state premonitrici: “Il mio compito non è solo valorizzare, ma anche far rendere i giocatori e cercare di abbinare l'obiettivo economico con quello sportivo. Tutti dobbiamo avere l'ambizione” però forse nel Torino non tutti hanno quest’ambizione visto che, come lui stesso ha affermato “abbiamo un pochettino sbagliato a giugno prendendo giocatori che non erano funzionali a quello che stavamo facendo” a differenza del Como che invece ha dato a Fabregas “giocatori funzionali all'idea di gioco” perché ha intrapreso “la strada di voler crescere”. Con un tono moderato, ma sono le stesse cose che diceva il tanto vituperato, da troppi, e inascoltato Juric. E ancora Vanoli “A volte non bastano solo i soldi, ma servono anche le idee”. Vero, ma i soldi nel calcio servono eccome e soprattutto vanno spesi bene, tanto più se non se ne hanno così tanti, per allestire una squadra di qualità altrimenti, se anche l’allenatore ha buone idee che gli permettono di arrangiarsi e sopperire alle lacune della rosa, oltre il galleggiare a metà classifica non si va.
Quante lezioni in questi anni ha ricevuto il Torino, ma finora non ha appreso nulla dai propri errori. Non ci si stupisca poi se i tifosi contestano l’operato della dirigenza.