ESCLUSIVA TG – Ferrarese: “Penso che Torino e Verona giocheranno a viso aperto”

ESCLUSIVA TG – Ferrarese: “Penso che Torino e Verona giocheranno a viso aperto”TUTTOmercatoWEB.com
Claudio Ferrarese
Ieri alle 08:00Esclusive
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Claudio Ferrarese è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Ferrarese, direttore sportivo della Lucchese 1905, da calciatore è cresciuto nelle giovanili del Verona  e ha giocato in prima squadra dal 1995 al ‘99, per i primi tre anni avendo come compagno Paolo Vanoli, e successivamente le prime due gare del campionato 2000-‘01 e in seguito nella stagione 2007-‘08, fra le altre maglie ha indossato anche quella del Torino nel 2006-‘07. Col lui si è parlato del match di oggi pomeriggio  fra le sue due ex squadre.

Il Torino dalla fine del girone d’andata è in salute e sta facendo discretamente bene in quello di ritorno, ha una media di 1,63 punti a gara. Il Verona si è un po' risollevato e ha 7 lunghezze di margine dalla terzultima. Come le sembrano queste due squadre e come pensa possa andare questa partita?
“Il Torino non ha niente da perdere, è in una posizione di classifica tranquilla sia da una parte che dall'altra: non corre rischio di andare in Serie B e non può pensare di andare in Europa. Sta facendo un buon campionato, anzi sta facendo bene. Sono contento per Paolo Vanoli che è un mio ex compagno, un ragazzo fantastico.
Il Verona viene da un buon momento, non dico che abbia blindato la salvezza ma è a più sette dall’Empoli quindi credo che riuscirà a salvarsi, me lo auguro di cuore.
Penso che sarà una partita aperta, una partita che sarà giocata a viso aperto da entrambe vista anche la classifica delle due squadre e che mancano otto giornate alla fine del campionato”.

Nel girone di ritorno il Torino ha trovato la quadra anche con i nuovi arrivati, Brighi, Casadei e Elmas, e ha sempre segnato e lo ha fatto più volte anche con giocatori entrati dalla panchina. Pensa quindi che Vanoli possa dare un po’ più di spazio a chi finora è subentrato?
“È difficile entrare nella testa di un allenatore, ma visto che la squadra sta facendo bene penso che Paolo continuerà come ha fatto finora. Però un allenatore valuta anche cambiamenti e può sperimentare in vista dell'anno prossimo magari provando qualche giocatore in posizioni differenti o cambiando modulo. Ripeto, il Torino è in una posizione di classifica dove si può permettere di fare qualunque cosa, questo non vuol dire che debba andare a perdere le partite, ma vuol dire che si può permettere di cambiare anche qualcosina. Non so se Paolo lo farà, io vivo poco l'ambiente e guardo poche partite di Serie A, purtroppo, perché seguo la Lucchese. Comunque il Torino ha cambiato modulo da un po’ passando al 4-2-3-1 e a partita in corso alle volte lo varia, come è avvenuto con la Lazio che per recuperare lo svantaggio è passato al 4-2-4, e questo ha dato i suoi frutti quindi direi che sono già in corso delle variazioni”.

Zanetti qualche infortunato lo ha, anche il Torino per la verità che oltre hai lungodegenti non dispone di Lazaro, ma in questo momento forse è il Verona che può risentirne di più. Di sicuro fra i gialloblù non ci saranno Faraoni, Suslov e Niasse e Tengstedt, ma malgrado tutto a livello difensivo i gialloblù ultimamente subiscono meno gol. Dovrà quindi Zanetti destreggiarsi un po’ nel decidere la formazione e poi i cambi?
“Gli infortuni un loro peso lo hanno, ma sicuramente chi sta giocando sta facendo bene. Il Verona effettivamente sta prendendo meno gol e la squadra è più quadrata e dopo un momento davvero difficile è ripartita. Questo vuol dire che Zanetti ha lavorato bene e oggi la squadra sta facendo qualcosa d’importante e sta raggiungendo una salvezza che fino a due mesi fa sembrava se non proprio impossibile comunque difficile. Chiaramente pareggiando in casa col Parma e vincendo con la Fiorentina e facendo qualche colpo importante in trasferta come battere l’Udinese e in precedenza il Monza ha ottenuto quei punti di margine che permettono di non doversi a tutti i costi affannare a racimolare punti”.

Il pubblico oggi pomeriggio sarà molto presente allo stadio, anche se non mancherà la solita contestazione a Cairo. Anche questo sarà una spinta in più per la squadra di Vanoli?
“Sì, ma i giocatori vanno in campo sempre con entusiasmo, però è ovvio che se c'è un pubblico importante e la gente sta vicino alla squadra, nonostante la contestazione a Cairo, i ragazzi sicuramente daranno il 150%, come sempre.  Non penso però che questo cambi più di tanto l'inerzia o la voglia dei giocatori del Torino di vincere, ma è chiaro che più gente va allo stadio più si vede che c'è attaccamento, voglia di vincere e fare bene e quindi vincendo in casa questo sarebbe importante per loro”.

Come è vero che se il Verona dovesse vincere tirerebbe un grande sospiro di sollievo in ottica salvezza, anche se poi ci saranno ancora sette patite.
“La vittoria del Verona sul Torino vorrebbe dire mezza salvezza, quindi sarebbe importante per il Verona fare un colpo del genere”.

In prospettiva futura, secondo tutti, se rimanessero Ricci e Casadei e venissero riscattati Elmas e Biraghi rimanendo anche gli altri titolari basterebbe aggiungere qualche altro elemento di indubbia qualità e finalmente il Torino potrebbe il prossimo anno lottare per accedere alle coppe europee. Dipenderà quindi tanto dalla società?
“Certo, dipenderà dalla società e da quello che vorrà fare il Presidente, da quanto vorrà investire e da chi non vorrà cedere. Sicuramente i giocatori che hai citato hanno mercato, qualche club sta loro dietro e dipenderà un po' dalla società e da quello che vorranno fare. Sicuramente mantenendo questi calciatori e aggiungendo qualche bel giocatore il Torino potrebbe finalmente arrivare all'Europa, che tanto aspettano i tifosi. Però non è mai facile andare in Europa, ogni anno infatti rimangono fuori squadre che magari hanno speso molto più del Torino. L'equazione più spendi e più facilmente raggiungi gli obiettivi non è certa”.

Parlando della Lucchese, quest'anno avete vissuto un anno molto particolare, per usare un eufemismo. Lei ha fatto miracoli tenuto conto dei cambi di proprietà e la squadra, malgrado sei punti di penalizzazione, sta lottando per restare in Serie C. Ma come stare riuscendo a fare tutto questo?
“La nostra è una bella favola perché stiamo andando contro tutto e tutti, siamo ancora oggi quasi alla salvezza diretta e seppur ieri abbiamo perso con il Pontedera rimane la forbice di 7 punti dalla penultima però è ancora lungo il cammino perché i sei punti di penalizzazione sono tantissimi. Tutti noi non veniamo pagati da ottobre, quindi per questo mi sento di dire che è quasi un miracolo. Sono contento e orgoglioso della squadra che ho creato, dell'allenatore che ho e di questi ragazzi che non sono solo buoni giocatori, ma anche uomini veri”.

Essere riuscito a gestire una tale situazione è anche una vetrina per lei, magari qualcuno la nota e pensa che Claudio Ferrarese è bravo e decide di offrirle qualcosa di allettante?
“Spero che questo campionato mi dia delle soddisfazioni, ma anche questa non è un’equazione sicura perché non è detto che per quanto io possa fare qualcuno se ne accorga e mi chiami, ovviamente me lo auguro. Lavorare e perseverare è la cosa che bisogna fare e io sto facendo proprio questo. Speriamo di avere soddisfazioni in futuro”.