ESCLUSIVA TG – Davide Rosato: “Vanoli sta facendo miracoli. I tifosi hanno diritto di mugugnare. Se Cairo vendesse il Torino non dispiacerebbe”

Davide Rosato, figlio del compianto Roberto che calcisticamente crebbe nelle giovanili del Torino e poi giocò in prima squadra dal 1960 al 1966, è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Con Rosato si è parlato del Torino e dei tifosi granata.
Il Torino ha vinto contro l'Empoli e resta all’undicesimo in un limbo che gli permette di essere tranquillo poiché ha punti sufficienti in ottica salvezza, ma non ne ha abbastanza per aspirare a qualcosa di più. Lei cosa ne pensa?
“Vanoli con gli uomini, di tutto rispetto e ci mancherebbe altro, che ha a disposizione sta facendo miracoli, quindi diamo a Cesare qual che è di Cesare. e sta ottenendo ottimi risultati. Credevo che si sarebbe dovuto lottare per non retrocedere e che quindi il Torino a questo punto sarebbe stato un pochino più in basso in classifica per cui l’undicesimo posto direi che va più che bene. Aspirare a qualcosa in più lo vedo onestamente abbastanza difficile e di conseguenza mi accontenterei di mantenere questa posizione. Ogni partita del campionato di Serie A è complicatissima per cui il posto che occupa attualmente il Torino lo vedo come ottimo per come si erano messe le cose man mano che si andava avanti dopo la quinta giornata e prima di quest’ultimo periodo con la squadra che si è risollevata, per cui se rimaniamo lì va più che bene”.
Adesso c'è la sosta per gli impegni delle Nazionali e poi ci sarà la partita con la Lazio che ha un tasso di difficoltà superiore rispetto alle ultime con Monza, Parma e Empoli, ma è anche vero che il Torino ultimamente era riuscito a battere il Milan e che la Lazio arriva dalla batosta col Bologna.
“Ieri mattina guardando servizi, gol e cose varie devo dire che onestamente la Lazio ha preso una batosta incredibile a Bologna (ha perso cinque a zero, ndr). Per carità, Il Bologna è una squadra, come sappiamo tutti benissimo, che è capace di fare grandi partite e anche alcune mediocri. Il Torino è in un ottimo momento e questa partita sarà molto complicata sia per noi sia per la Lazio. Non saprei quindi fare una previsione perché onestamente potremmo imbroccarla noi, anche se non è facile, ma potrebbe imbroccarla anche la Lazio per quello che è capace di fare e quindi renderla complicata per noi. Vediamo non mi sbilancio, giochi aperti per l'uno, ics, due: una tripla”.
Nell'ultima partita Vanoli, quando nel finale il Torino era in difficoltà, sentendo mugugnare il pubblico, poiché l’Empoli pressava e i granata facevano qualche retropassaggio di troppo e pure non sempre preciso, ha chiesto il sostegno ai tifosi, ma ci fosse ancora suo papà come leggerebbe questa richiesta da parte del mister?
“Da allora i tempi sono cambiati. Ricordo da quello che mi raccontava il babbo che c'era una grandissima forma di rispetto nei confronti dell'allenatore quindi non si osava mai dire una virgola in più su quello che bisognava fare. Onestamente poi al Torino e anche al Milan il papà ebbe in panchina Nereo Rocco, un secondo padre, per cui questo aizzare il pubblico, se vogliamo anche indispettirlo, personalmente non l'ho vista molto positivamente sicuramente il babbo non avrebbe detto nulla, perché non si sarebbe mai sbilanciato a dire qualcosa, però era un modo di fare che allora ai suoi tempi non si usava assolutamente quindi forse una scena del genere non l'avremmo mai vista per cui non saprei dire come l'avrebbe letta perché non faceva parte di quel mondo in quel periodo”.
I tifosi del Toro magari ogni tanto mugugnano, soprattutto se squadre di fondo classifica schiacciano la loro nella propria metà campo e si sta vincendo solo 1 a 0, però a prescindere da questo sostengono sempre la loro squadra.
“Il tifoso del Torino, se vogliamo, è particolare e ha sempre tifato per la squadra, anche nei momenti più difficili. Ultimamente ci sono stati parecchi mugugni per la volontà di allontanare il presidente Cairo perché negli ultimi anni i tifosi del Toro ne hanno viste un po' di tutti i colori. Capisco il mugugnare e non si possano condannare per questo. Sostenere la squadra, nel bene e nel male, credo faccia parte proprio del tifoso granata: nei momenti difficili, forza Toro sempre. Nei momenti belli, forza Toro col sorriso. Il tifoso granata è un tifoso un po' anomalo in questo senso. L'attaccamento alla maglia lo pretendono da parte dei giocatori così come ce l'hanno loro in Curva e il mugugnare è anche comprensibile poi però alla fine forza Toro sempre. Continuano a dare il massimo anche in curva per cui va bene così, che continuino”.
Il vostro Torino Club Chieri Roberto Rosato si è sciolto, però vi continuate a sentire e vi scambiate opinioni. A proposito della contestazione nei confronti della proprietà cosa pensate?
“Il Club non c’è più da qualche anno, però mio papà Roberto Rosato rimane come figura più importante a Chieri sia a livello di Torino sia di Milan e anche di altre cose. Del Club comunque resta la pagina su Facebook e parecchi degli iscritti restano così in contatto, anche con me, e si rimane attivi in questo modo.
Per il mugugnare da parte dei tifosi nei confronti di Cairo, come ho detto prima, è un po' il pensiero che abbiamo sempre avuto nel Club. Momenti di scontentezza non si possono negare, per carità, ma ci sono stati momenti in cui trovandoci ogni settimana, come facciamo ogni venerdì da quando è mancato il babbo 15 anni fa, c’era gioia per le vittorie. Momenti un pochino meno felici per Cairo che alla fine non si allontana, non vende la società, a quanto pare non ha nessuna intenzione di farlo, e il mugugnare dei tifosi c’è stato e c’è sia in Curva sia da parte nostra quando ci stava e ci sta e poi momenti di grande gioia per le vittorie, per la classifica quando sorride e non si lotta per retrocedere e magari lottare per il nono posto e un possibile posto in Europa, come è accaduto l'altro anno, va più che bene e porta grandi sorrisi. Ma Il Torino negli ultimi anni è vissuto in altalena e purtroppo balla sempre lì a metà classifica, magari con qualche soddisfazione in più e qualcuna in meno a seconda del nono, decimo, undicesimo posto in cui si è trovato e pertanto non si può pretendere di più da questa squadra”.
Quindi se, ripetuto all’infinito, arrivasse qualcuno e convincesse, sottolineando la parola convincesse, Cairo, a cedere il Torino non vi dispiacerebbe, non le dispiacerebbe?
“Sì, certo non dispiacerebbe perché è innegabile che Cairo in tutti questi anni abbia cercato di trarre guadagno dalla società e per trarre guadagno ha sempre venduto i calciatori che si creavano nel Torino e poi sono diventati anche molto forti, vedi Zappacosta, Pobega, che domenica ha fatto un assist e il compagno ha dovuto solo mettere la palla in porta, Buongiorno, giusto per citarne qualcuno, e non li ha riscattati o li ha venduti guadagnando tantissimi soldi reinvestendone molto pochi. Per questo non dispiacerebbe se arrivassero, come si era paventato, o la Red Bull o gli Arabi o qualcun altro. E si sogna pensando che una nuova proprietà possa spendere un fracco di soldi e creare uno squadrone, cosa alla quale Cairo, onestamente, non ha mai puntato, ma ha preferito galleggiare a metà classifica perché a lui va bene così. Certo quindi che non mi dispiacerebbe, come dici tu con tutti i se e sottolineando 50 volte, Cairo cedesse il Torino”.
Dei nuovi, i tre che hanno giocato quindi escludendo Salama, Biraghi, Casadei e Elmas anche lei crede che siano i giocatori giusti e che dovrebbero essere tenuti? Casadei è di proprietà, ma Biraghi andrebbe riscatto e non dovrebbero esserci problemi tenuto conto che la cifra non è alta, mentre per Elmas al Lipsia si dovrebbero versare 17 milioni, non proprio poco per i parametri del Torino.
“Eh, 17 milioni non sono briciole, anche se lui tra i tre è forse quello più appetibile. Però, ribadisco il discorso che ho fatto finora, non so fino a che punto Cairo avrà voglia di scucire questi benedetti soldi. Vedremo la campagna acquisti come sarà in estate, ma io non ho molta fiducia, non nutro grandi speranze, non sogno a occhi aperti. Quello che arriva va bene così perché sono abituato, purtroppo, che quando arriva il calciomercato si vendono i migliori e non si prendono tutti quelli che servirebbero. Poi tra l'altro si arriva sempre agli ultimi giorni dicendo voglio comprare questo e quell’altro e alla fine i giocatori scappano di mano perché arriva un’altra società che scuce qualche soldo in più e si porta via il calciatore. Elmas mi piacerebbe se restasse, ma sto con i piedi per terra”.
Teme che Ricci possa essere ceduto, magari a una delle due milanesi?
“Onestamente sì, ho paura di questo. Secondo me, quasi sicuramente, sottolineo il quasi mille volte, Ricci mi sembra il predestinato a una delle due milanesi, per cui vedremo, ma lo scopriremo solo vivendo. Però non nutro grandi speranze che possa rimanere con la maglia granata addosso, anzi di speranza non ne ho quasi nessuna, però chi vivrà vedrà dico solo questo”.
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