La fortuna del Torino è che se anche perde non peggiora la classifica
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Più demeriti altrui che meriti propri e così il Torino avanza verso la salvezza mantenendosi sulla linea di galleggiamento. La sconfitta con il Bologna non ha lasciato strascichi negativi perché Il Torino era all’11° posto prima e lo è ancora adesso, è vero che questa sera potrebbe scivolare indietro di una posizione se il Genoa batterà il Venezia, ma comunque aveva 8 lunghezze dalla terzultima e il distacco resterà invariato. I lagunari se anche vincessero andrebbero a quota 19 senza superare il Parma che con 20 punti è terzultimo.
Non c’è nulla di cui vantarsi o fregiarsi però conta la sostanza che porta a guardare alla prossima partita con il Milan mantenendo un realistico ottimismo nonostante la sfida possa finire con una potenziale altra sconfitta, visto che i rossoneri sono più forti. E’ il calendario che induce ad avere un realistico ottimismo perché dopo la gara con il Milan il Torino affronterà Monza, Parma e Empoli che rispettivamente hanno 14, 20 e 21 punti e sono ultimo, terzultimo e quartultimo. Per cui facendo punti in queste tre partite il Torino potrà comunque uscire indenne o quasi da un’altra sconfitta.
E’ inutile fare i sofisti ed è meglio rifugiarsi in un sano cinismo imposto da una stagione che dopo l’illusione iniziale, il famoso primo posto in solitario dopo cinque giornate, ha visto il Torino progressivamente scivolare verso la parte bassa della classifica prima di rialzarsi quel tanto che sta bastando per rimanere a una distanza di sicurezza dai posti che significano retrocessione. Mancano 13 partite alla fine del campionato e il Torino ha la fortuna di disputarne 7, Monza, Parma, Empoli, Verona, Como, Venezia e Lecce, con squadre che adesso sono dietro e che possono rimanerci, soprattutto se saranno battute o comunque se i granata almeno pareggeranno. Magari qualcuna di queste avversarie potrà anche effettuare un sorpasso però al Torino basterà vincere con Monza, Venezia e Parma, all’andata furono pareggio, vittoria e un altro pareggio, e racimolare qua e là qualche punto in tutte le altre partite per sfangarla. Realisticamente alla fatidica quota 40, quella che significa salvezza, mancano 12 punti, forse ne potranno servire anche meno, e farli per quanti limiti, difensivi per gol regalati agli avversari e offensivi per la difficoltà a segnare, abbia il Torino non dovrebbe essere così difficile farli trattandosi di un obiettivo alla portata.
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