ESCLUSIVA TG – Paradisi: (TC Tre Valli Jesi): “A Cairo dico: libera il Toro, non ci appartieni, non ne vogliamo più sapere di te, basta, basta”

Franco Paradisi, presidente del Toro Club “Tre Valli Jesi”, è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con lui abbiamo parlato della contestazione dei tifosi nei confronti di Cairo e delle dirigenza e commentato la sconfitta del Torino col Bologna.
Il Torino ha perso col Bologna dopo aver iniziato un po' male la partita, rischiando di subire un rigore poi revocato e subendo un gol. Poi però si è ripreso ed era anche passato in vantaggio. Ma nel finale il patatrac con gli errori commessi e il ribaltamento del risultato da parte dei felsinei. Lei come ha visto la gara e cosa ne pensa?
“Siamo alle solite, abbiamo dei limiti anche mentali e non riusciamo a portare a termine positivamente questo tipo di partite perché non c’è programmazione e nella squadra non c’è un giocatore forte che la guidi. Ultimamente ci sta provando Maripán, ma è evidente che alla squadra non basta in certi frangenti. Va detto che è stata anche una partita coraggiosa che mi è piaciuta, poi, purtroppo, l'epilogo è stato veramente disastroso con quel rigore un po’ regalato, Pobega l’ha un po’ cercato, e l'autogol. Detto questo l'allenatore Vanoli sta facendo un miracolo perché la squadra è stata costruita senza un senso e lui comunque la sta pian piano mettendo in campo sempre meglio visto che perlomeno lotta e ha coraggio. Ma è evidente che la squadra abbia dei grandi limiti: non è stata presa la punta per sostituire l’infortunato Zapata e abbiamo degli esterni che francamente non sono all'altezza. Che devo dire? Alla fine ultimamente un pochino mi sono rincuorato, ma sono veramente molto deluso da questa presidenza che non ne vuole saperne di programmare per fare una società seria. Mi fermo qui perché altrimenti direi tante cose spiacevoli. Dei giocatori, dell'allenatore e della partita che devo dire? Maledetto l'autogol, ma è stata una partita che non avremmo mai dovuto perdere, però a chi era in campo non si può dire niente e si torna sempre a chi non ha a cuore la società”.
Potesse cosa direbbe al presidente Cairo?
“Gli vorrei dire: ma se la buonanima della tua cara mamma era veramente tifosa del Toro allora fallo almeno per lei. Secondo me, anche lei ne sarebbe contenta, vattene, non ne vuoi sapere, non ti interessa, stai lì solo per i tuoi interessi e … anche qui non dico oltre e lascio perdere. Libera il Toro, non ci appartieni, non ne vogliamo più sapere di te, basta, basta. Ha dei limiti, non può costruire chissà che cosa e allora lo ammetta, non c’è nulla di male. E invece no. Programmazione di che cosa? Sono quasi 20 anni che non c'è nemmeno uno straccio di programma, la società è allo sbando. Lui vive, fa i suoi interessi e ha il suo bel ritorno e noi praticamente siamo lì a vivacchiare decimo posto, ottavo, dodicesimo. Quest'anno poi dobbiamo ancora guadagnarci la salvezza”.
Teme che il Torino possa non salvarsi?
“Questo no perché sono fiducioso nell'allenatore e nella squadra, anche se ha grandi limiti, ma adesso speriamo che i nuovi innesti un po' ci aiutino. Mi preoccupa solo che siamo senza un attacco che segni. Me perdoni, sono un fiume in piena, ma m’infervoro quando parlo del mio Toro”.
Lei è il presidente dello storico Toro Club “Tre Valli Jesi”, parla a titolo personale o in quanto appunto presidente?
“Il club è nato nel 1968 e riunisce i tifosi del Toro delle tre valli della zona dell’anconetano nelle Marche e quando parlo lo faccio a nome di tutti gli associati. Proprio tutti la pensano così. Lo dico con educazione: non ne possiamo davvero più. All’unanimità, non c’è uno degli iscritti che tolleri questo atteggiamento”.
Credete, sperate, vi augurate che magari di qui a fine campionato la società possa essere ceduta?
“Lo speravamo, lo speravamo nei mesi appena trascorsi in una nuova dirigenza e in una nuova proprietà che desse impulso a questa società. Il Toro veramente merita tantissimo, tantissimo. Se solo pensasse a tutta la storia di questo club … non mi sto a ripetere. Io e tutti gli associati speriamo in un cambio di proprietà anche veloce. Ormai non si può più sperare che cambi atteggiamento perché sono quasi 20 anni che agisce sempre allo stesso modo. Fossero 2 si potrebbe pensare che non abbia ancora compreso il mondo del calcio, ma dopo quasi 20 anni sa perfettamente come funziona il calcio. Non abbiamo un direttore sportivo all'altezza, basta guardare Sartori cosa ha fatto prima all’Atalanta e adesso cosa sta facendo al Bologna e pensare che era passato anche da noi poi però se ne andò via subito (il 23 febbraio 2006 Cairo gli fece firmare un contratto di 5 anni con inizio dell’incarico dal 1° luglio, ma neanche due mesi dopo, tra fine marzo e gli inizi di aprile, il dirigente in pectore si defilò, ndr). Noi tifosi del Toro non chiediamo niente di particolare. Non voglio neppure aprire l’argomento del settore giovanile. L’infortunio di Zapata è accaduto il 5 ottobre, il mercato è durato 33 giorni e non è stato preso il sostituto, non uno straccio di prima punta. Noi tifosi ci roviniamo le giornate, i week end, la settimana, speriamo, ascoltiamo promesse e poi il niente. Di Salama non ne parlo, il ragazzo va assolutamente rispettato ci mancherebbe. Adams sta facendo bene, ma è stato e ha dovuto adattarsi a fare le veci di Zapata”.
A fine mercato è arrivato Elmas che non è una prima punta e non ha la fisicità di Zapata, ma venerdì è subentrato e dopo tre minuti ha segnato portando il Torino in vantaggio, anche se poi alla fine si sa com’è andata.
“Elmas ha qualità importanti che sicuramente ci potranno aiutare. E così anche Casadei, lasciamo perdere l’episodio del rigore che ha causato perché poverino era anche stanco essendo alla prima partita da titolare. E’ un giocatore che ha mostrato subito personalità, fisicità, per carità è bravo. Però poi che succede? Elmas magari farà 3 mesi buoni e l'altro non lo riscatta, Casadei giocherà bene e sarà venduto per fare plusvalenza. Non c’è una programmazione. E’ inutile sperare. Casadei lo lanciamo e poi se ne andrà come accadrà con Ricci e come è stato con Bellanova e Buongiorno e non sto a continuare l’elenco. Teniamo i giocatori che non fanno la differenza, i mediocri, quelli che non sono da Serie A, anche se l’allenatore di turno in qualche modo li prende dal dimenticatoio e li rivitalizza, e gli altri tutti via. A lui interessa la storia importante, grande, bella, affascinante del Toro? No, vuole vivacchiare. Questa è una cosa che non riesco a tollerare”.
Ci sono due filoni di pensiero dominanti nella maggior parte dei tifosi: chi va allo stadio e contesta in modo civile e chi non ci va più per protesta. Voi del Toro Club Tre Valli Jesi a quale delle due categorie appartenete?
“Anche nel nostro club ci sono queste due anime. Io personalmente, anche per motivi di salute, ultimamente ho minor entusiasmo e vado meno allo stadio, ma sono fra quelli che la partita la vogliono andare a vedere comunque allo stadio e quando sono lì contesto, non se ne può fare a meno. Anche fra di noi c’è chi è schierato da una parte e chi dall’altra. Venivamo allo stadio Torino, nonostante i nostri 500 Km abbondanti, diverse volte e spesso andavamo a vedere le partite anche nel resto d'Italia, ma ultimamente ci siamo un pochino raffreddati e se prima andavamo allo stadio a vedere 6-7 partite durante l'anno adesso lo facciamo 2-3 volte. Vedere dal vivo la maglia granata fa grande piacere, ma si è frenati. Ripeto, anche all'interno del mio club c'è chi propende per una cosa e chi per l'altra, ognuno ha la massima libertà, ci mancherebbe. Quello che voglio dire e ribadire anche a nome di tutti i nostri iscritti è: Cairo deve lasciarci liberi”.
Copyright © 2025 - Tutti i diritti riservati