La notizia del Torino in vendita, la secca smentita di Cairo e la questione stadio animano il dibattito fra i tifosi
Boom questa mattina nel mondo granata c’è stata una deflagrazione che con le proprie onde d’urto si sta propagando velocissima in ogni dove: il Toro è in vendita. La Notizia con la “N” maiuscola che i tifosi del Toro agognano da tempo tanto più se il potenziale acquirente è la Red Bull, che già possiede altre squadre di calcio, il Lipsia in Germania, il Salisburgo e il Liefering in Austria, il New York negli Usa, il Bragantino e il Brasil in Brasile e il Nuuk in Groenlandia, e da anni investe nello sport, hockey su ghiaccio, Formula Uno, motociclismo e ciclismo. A pubblicare questa “bomba” è il quotidiano La Stampa che scrive di più incontri, tre, già avvenuti fra l’attuale proprietario e presidente del club granata Urbano Cairo e non ben specificati alti emissari del colosso austriaco delle bevande energetiche quelle che “mette le aaali”.
La pronta e secca smentita di Cairo A stretto giro di posta Urbano Cairo ha seccamente smentito l’ipotetica cessione del Torino a Red Bull. Il patron granata è stato sentito da TorinoCronaca e ha smentito: “Anni fa Ciuccariello, oggi Red Bull. Cambia il soggetto ma la costante è la totale falsità delle notizie pubblicate”.
Da tempo la Red Bull è accostata al Torino. La prima volta nel 2010 quando a Red Bull Italia fu fatto pervenire un fascicolo sul Torino Fc nella speranza che giungesse ai vertici dell’azienda a Salisburgo, fascicolo confezionato con l’intento di proporre l’acquisto del club granata, ma la cosa finì in una bolla di sapone e non se ne fece nulla poiché la Red Bull non era interessata. In questi quattordici anni altre volte si è paventato il presunto interesse dell’azienda di bevande energetiche, ma erano sempre e solo chiacchiere da bar e speranze dei tifosi del Toro puntualmente andate disilluse. Poi il 12 settembre di quest’anno l’annuncio che la Red Bull era divenuta Official Energy Drink Partner del Torino Football Club per la stagione 2024/25. Ed ecco che le voci di una possibile cessione si sono di nuovo rincorse con il crescendo di questa mattina.
L’argomento dei presunti incontri fra Cairo e gli alti emissari della Red Bull, come scrive La Stampa, all’inizio è stato parlare di un possibile allargamento della collaborazione come main sponsor a partire dal 2025 e poi per valutare un interessamento all’acquisto dei granata. E ci sarebbe in tal senso un dossier allo studio dell’azienda di Salisburgo (il proprietario non è più il fondatore Dietrich Mateschitz, scomparso due anni fa, bensì il figlio Mark) che nel 2023 ha avuto ricavi per 10,5 miliardi e che è presente in 177 paesi. Parrebbe però che ci siano delle condizioni imprescindibili: lo stadio di proprietà dove poter avviare progetti commerciali paralleli ma che garantirebbero flussi di cassa.
Il Torino Fc da sei anni presenta bilanci in rosso. Nel 2023 il passivo è stato di 9,6 milioni di euro. Il fatturato è stato di 101,1 milioni con ricavi diminuiti di 11,6 milioni e costi ridotti di 8,5 mln. Le entrate maggiori sono sempre quelle che arrivano dai diritti tv, 52,4 mln e a seguire quelle della cessione dei giocatori, 24,8 mln. Le commissioni agli agenti ammontano 4,89 mln. Sono migliorati i ricavi della vendita dei biglietti passati da 4,5 (2022) a 6,1 mln e sono aumentati anche gli introiti relativi agli sponsor, commerciali e royalties, da 12,5 a 15,7 mln. Il Torino Fc ha risparmiato sugli stipendi: 55,7 mln, rispetto ai 65,6 del 2022. Il patrimonio netto è di 4,3 milioni (-10). I debiti complessivi sono passati da 143,4 a 159,4 milioni (10 mln verso l’azionista di maggioranza dovuti a un nuovo finanziamento versato dal patron Urbano Cairo nelle casse del club nel corso dell’esercizio, che ha avuto impatto anche a conto economico garantendo circa 4,6 milioni di ricavi pubblicitari attraverso CairoRcs Media). Debiti verso le banche: i primi due prestiti sono stati sottoscritti a marzo e dicembre 2020 per un ammontare complessivo di 30 mln e il 30 marzo 2022 un terzo ossia un’ulteriore finanziamento da 20 milioni con la cessione di garanzia dei crediti derivanti dallo sfruttamento dei diritti audiovisivi e da una fideiussione a prima richiesta emessa dalla U.T. Communications, holding con la quale Cairo controlla anche il Torino FC.
La questione Stadio Grande Torino. Il Torino Fc affitta lo stadio dal Comune di Torino e il contratto di locazione scadrà il 30 giugno 2025, quindi fra otto mesi. Va ricordato che il canone d’affitto è di circa 500 mila euro annuali e che la manutenzione straordinaria grava sul Comune per una cifra di più o meno 350 mila euro all’anno. Ma soprattutto non si deve dimenticare che sullo stadio ci sono delle ipoteche, ammontanti a 30 milioni, con l’Agenzia delle Entrate che risalgono a quando il proprietario era Cimminelli, quindi a prima del fallimento dell’estate del 2005.
Giusto oggi dopo le 13 in Comune si discuterà dello stadio Grande Torino in seguito a un’interpellanza del consigliere comunale Andrea Russi, capogruppo del Movimento 5 Stelle, e a rispondere per la giunta sarà l’assessore allo Sport, Mimmo Carretta. Come riporta Tuttosport l’interpellanza chiede delucidazioni “per sapere se le interlocuzioni con il Torino Fc sono andate avanti e con quale esito; se la Città intende perseguire l’obiettivo della cessione dello stadio al Torino Fc e se è riuscita a risolvere il problema delle ipoteche che gravano sullo stadio, o se intende invece rinnovare la concessione; in tal caso, se intende rimodulare al rialzo il canone annuale e quale formula intende utilizzare”. Nel marzo del 2023, durante un’intervista radiofonica, Cairo disse: “Potremmo anche essere interessati ad acquistare il Grande Torino, purché alle stesse condizioni con cui la Juventus acquistò l’area dove poi ha costruito il suo stadio”.
Allora il Torino è davvero in vendita oppure no? Si vedrà, al momento di certo ci sono solo alcune cose: 1) la Red Bull è Official Energy Drink Partner del Torino Football Club per la stagione 2024/25 e che questo tipo di collaborazione del colosso delle bevande energetiche è il primo assoluto in Serie A e che l’azienda di Salisburgo sta immettendo sul mercato internazionale nuovi gusti delle sue bevande che quindi vanno fatti conoscere e pubblicizzati. 2) Il presidente Cairo non ha mai palesato l’intenzione di vendere il club e ha già smentito l’ipotetica trattativa di vendita alla Red Bull. 3) Il Torino non ha uno stadio di proprietà e deve discutere con il Comune poiché il canone d’affitto dello stadio scade il 30 giugno 2025. 4) Il club granata negli ultimi sei anni ha sempre presentato bilanci in rosso. 5) Buona parte dei tifosi del Toro vorrebbe che Cairo vendesse il Torino e andasse via e per questo da tempo lo contestano.