LIVE Vanoli: "Darei tutto per vincere il derby. Dobbiamo trasformare l'energia e la voglia quando l'arbitro fischia. Coco c'è, Ricci e Gineitis porvano nella rifinitura"

10.01.2025 14:25 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata alla conferenza stampa Elena Rossin
Paolo Vanoli
Paolo Vanoli
© foto di Elena Rossin

Il Torino ha terminato il girone d’andata con 21 punti all’11° posto  però a sole 4 lunghezze dalle terzultime, Cagliari e Lecce. Adesso inizia il ritorno affrontando la Juventus dalla quale fu sconfitto all’andata per due a zero senza mai tirare nello specchio della porta dei bianconeri. La partita di domani per i granata avrà quindi due valenze: riscattare l’andata e provare a fare punti per evitare di finire risucchiati nella lotta per la permanenza in Serie A.
L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con la Juventus che si disputerà domani alle ore 18 al Grande Torino Olimpico.

Come sta la squadra in vista in vista del derby?
“Bene. Abbiamo fatto una buona settimana, una buona preparazione che oggi finisce con la rifinitura. Avevamo in dubbio tre giocatori Coco, Ricci e Gineitis. Saúl è rientrato ieri in gruppo e oggi nella rifinitura sia Gineitis sia Ricci proveranno”.
Cosa avete imparato dalla scorsa cittadina?
“Dal punto di vista ambientale, se ce ne era bisogno quanto sia importante per i nostri tifosi. Non c'era bisogno, ma l’altra volta anche per me er il primo derby da allenatore del Torino e l'ho sentito ancora di più. A livello tattico non avevamo fatto una prestazione da Toro, ma normale che non basta assolutamente per vincere un derby”.
In questa settimana su quali punti ha insistito con i suoi ragazzi?
“Quanto si affronta una settimane con una partita importante intanto bisogna gestire i momenti e capire i momenti di come si arriva al derby. Noi veniamo dalla partita con il Parma, secondo me, interpretata veramente bene, ma nella quale ci sono mancati i tre punti che per noi erano importanti. Sappiamo che il derby nonostante sia una partita a sé i punti contano. Bisogna sempre giocare questa partita con la mentalità di vincere e io voglio trasferire i miei giocatori questo: non solo giocare bene. ma arrivare anche all’obiettivo di vincere”.
Thiago Motta ha detto che non ci saranno Vlahovic e Conceiçao, per voi cambia qualche cosa?
“Sinceramente, non mi interessa guardare loro. Il derby ha la sua valenza, è una partita importante, incontriamo una squadra forte che anche senza questi due giocatori ha valori in panchina importanti. Come ho detto prima, dobbiamo trarre insegnamento da quello che avevamo fatto all'andata. Abbiamo la fortuna di giocare in casa nostra davanti al nostro pubblico e deve essere completamente un'altra partita perché per vincere queste partite devi farlo non solo sul piano organizzativo, ma anche col cuore e con la passione: andare oltre”.
Dall’altro derby sono passati due mesi e sono cambiate cose a livello tattico, l'abbiamo visto ultimamente col 4-2-3-1, ma anche nello spirito della squadra. La gara di domani, se giocata con una buona prestazione e il giusto atteggiamento, può dare qualche cosa in più dal punto di vista della fiducia che ancora manca alla squadra?
“Assolutamente sì, assolutamente. L’ho detto che è da un mese che sto vedendo finalmente la squadra avvicinarsi a quello che è il mio carattere, alla mia determinazione, alla mia fame e voglia di fare qualcosa d’importante. Queste sono partite che veramente possono dare una svolta, ma non solo per i nostri tifosi è importante il risultato deve esserlo anche la prestazione perché dopo c'è un continuo”.
§Ieri il presidente vi ha fatto visita ci può dire come è andato l'incontro con la squadra e cosa vi ha detto Cairo? Lei ha colto l’occasione per ricordargli che sono già trascorsi giorni dall’apertura del mercato e nn è ancora arrivato nessun rinforzo promesso?
“Ho detto sin dall'inizio che per costruire qualcosa, per unire, bisogna essere anche vicini e quando si è vicini si ha la fortuna di confrontarsi. E, secondo me, questo  nel recente passato è un pochettino mancato. Penso che per vivere i problemi bisogna vivere vicino alla squadra.
Per il resto, ti dico la verità, questa settimana ho voluto chiudere il capitolo mercato perché per me e per i miei giocatori questa partita è troppo importante”.
Cairo che cosa vi ha detto?
“Come sempre ha fatto un discorso alla squadra importante”.
La squadra è carica e determinata al punto giusto, quindi né troppo né poco, per fare una prestazione davvero da Toro con la Juventus?
“Un'ottima domanda. E’ interessante questa domanda perché, come ho detto prima, trovare la chiave per tenere il giusto equilibrio per affrontare queste partite è molto importante. C'è la chiave collettiva, ma anche la chiave individuale di ogni ragazzo su come affronta queste partite importanti. E’ un aspetto da considerare perché devi riuscire a trasformare tutta l’energia, la voglia e la determinazione quando l'arbitro fischia”.
Ci saranno novità sull'assetto della squadra oppure la base di partenza sarà il 3-5-2?
“Hai fatto una domanda interessante e adesso mi chiedi di dare la formazione? (ride, ndr)”.
Non chiedo la formazione, ma solo il modulo iniziale.
“Ho detto e penso di averlo dimostrato con i fatti che non sono integralista nelle cose. Quando si parla di 3-5-2 o 4-2-3-1 nel calcio moderno sono solo numeri che servono ai giornalisti per scrivere la formazione. All'interno della partita c'è l'interpretazione perché a volte giochi a 4 però costruisci a 3, a volte giochi a 3 costruisci a 4. Ormai nel calcio all'interno della partita ci sono più partite. Quindi penso … vediamo domani”.

La squadra si è avvicinata alle sensazioni dei tifosi verso il derby?
"Penso di sì, lo hanno dimostrato i tifosi a fine partita con il Parma che hanno chiamato i ragazzi sotto la curva per fare capire l'importanza del derby. Io per primo ho sempre cercato di unire e avvicinarmi nonostante ciò che sta succedendo. In questi sei mesi, la nostra bravura è stata quella di comandare una barca durante mesi in cui ne sono successi tante. La società deve capire l'importanza di questo mercato"

Il problema del gol è in via di risoluzione?
"Non riuscire a segnare è diverso da non riuscire a creare. Penso a Coco e Karamoh, se vedi che non tirano a porta vuota i dati dicono che non hai tirato...Ma bisogna saper leggere i numeri. Soprattutto con il Parma abbiamo creato tanto, non siamo stati bravi a concludere ma il migliore in campo è stato il portiere. A Empoli abbiamo vinto con eurogol di Adams, ma se guardiamo le occasioni il portiere ha fatto grandi parate. E' da un mese che creiamo, ora dobbiamo diventare concreti"

Cosa l'ha ispirata per questo derby?
"Il silenzio. L'ho vissuto così. Arrivo da sacrificio e passione, ogni preparazione è diversa. Sono stato in silenzio, ho voluto sentire e guardare e lo farò fino alla fine"

Può essere un vantaggio essere un Toro che costruisce di più?
"Ho giocatori da palleggio, guardi le caratteristiche. I centrocampisti che abbiamo, a parte Gineitis che ha caratteristiche di continuità nell'attaccare l'area, gli altri sono più propensi al palleggio. Mi hanno insegnato che per segnare, serve attaccare la linea difensiva: Karamoh ci ha aiutato anche per sfruttare meglio Vlasic e Adams. Le valutazioni dipendono dalle caratteristiche dei giocatori. Questo Toro è una squadra che arriva nell'ultimo terzo con il palleggio, anche se a me piace andare al concreto"

Cosa darebbe per vincere il derby?
"Darei tutto So quanto manca, il mio sogno è vedere una vittoria dopo tante sofferenze. In questi mesi ho capito cosa vuol dire soffrire a Torino, sarebbe una gioia immensa. Darei tutto."

Per lei che cos'è tutto?
"E' la passione di questo lavoro, la voglia di vincere ogni partita. Ma è una parola grande, me la tengo per me"

Cosa deve capire la società? Serve altro oltre all'attaccante?
"Non voglio parlare di mercato. Sono coerente con me e con i giocatori, ho dimostrato di utilizzare tutti i giocatori. Se dobbiamo vincere con i singoli, è difficile; noi dobbiamo vincere di squadra e di spirito. Per farlo, non guardo in faccia a nessuno e ho bisogno di tutti. Sappiamo l'infortunio di Zapata..."

Come mai ha utilizzato così poco Sanabria nell'ultimo periodo?
"Sono scelte tecniche. Per me i giocatori sono tutti importanti, ma ne giocano 11. C'è lo stato di forma, le situazioni...Per ciò che è il mio calcio, qui c'è stato un maestro come Ventura che più di una volta ha fatto il 4-2-4...Per arrivare a questo c'è un lavoro dietro. Maripan aveva bisogno di tempo per avere la condizione e arrivare oggi ad essere importante per noi"

Domani è l'ultima occasione per Sanabria? Ha segnato tre gol alla Juve, potrebbe essere utile?
"Speriamo che se lo ricordi...L'ho visto bene, devono essere tutti al servizio della squadra. Sappiamo che è un giocatore importante, ha detto che si prendeva responsabilità senza Zapata ed è importante"

Qual è il senso dell'apertura del Filadelfia oggi?
"Questa cosa mi sta dando fastidio...Da quando sono arrivato, sono tra quelli che ho aperto di più. Lo volevo fare di più, ma devo spiegare: un mese e mezzo il Fila non è agibile per rifacimento campo, ma ho aperto lo stadio per la partitella con la Primavera. Ci sono anche problemi di sicurezza, per aprire una struttura ci sono questi problemi che prima non c'erano. Non l'ho aperto perché c'è il derby, i nostri tifosi hanno dimostrato sempre di stare vicino alla squadra. Non ho potuto aprirlo prima, volevamo festeggiare un augurio di buon anno. Ora coincidono tutte le cose"

Però sembra quasi un palliativo e i giocatori devono anche capire dove vivono.
"Sto cercando personalmente di far capire cos'è il Toro ai miei giocatori. L'ho fatto tante volte con un video sulla storia del Toro, lo faccio quando si può con qualche ex giocatore, poi nel quotidiano con i giovani come Njie. Io sono italiano e lo posso fare, devo essere il primo a farlo. Ma mi dispiace che si dica che si apre solo per il derby: i tifosi hanno dimostrato che ci sono vicino. Se non lo pensassi, aprirei contro il mio club perché ce l'hanno con presidente e direttore. Io voglio unire la squadra, io mi prendo la responsabilità"