Ora il Torino comincia a guardarsi alle spalle. E Vanoli tuona: "Così si va in B"

11.11.2024 10:30 di  Emanuele Pastorella   vedi letture
Ora il Torino comincia a guardarsi alle spalle. E Vanoli tuona: "Così si va in B"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Rabbia, delusione e preoccupazione. Il Day After del Torino sconfitto ancora dalla Juventus in un derby è un mix di sentimenti. I tifosi sono furenti per l’ennesima stracittadina persa con i cugini e la contestazione al presidente Cairo non si placa. Poi c’è la delusione legata all’interpretazione della sfida da parte di Linetty e compagni, incapaci di reagire e che mai hanno dato la sensazione di poter colpire la Juve, tranne per un tiro 'masticato' di Sanabria nel recupero. La preoccupazione, infine, è quella che deriva dai risultati della squadra, che adesso ha toccato le sette sconfitte nelle ultime otto gare tra campionato e Coppa Italia. “Pensiamo ai punti salvezza, sento la fiducia del presidente e dobbiamo uscirne da uomini” le parole di Vanoli, il quale ha tenuto a rapporto i granata in un post-partita infuocato e dai toni accesi. 

E l’allenatore ha voluto mettere spalle al muro tutti i suoi ragazzi, sottolineando come si stia entrando in un vortice negativo che rischia addirittura di portare alla retrocessione. “Così si va in serie B, dobbiamo darci una svegliata” le urla che si sono sentiti dai corridoi degli spogliatoi dello Stadium. C’è bisogno di superare la crisi. Ora ci saranno due settimane di pausa per le nazionali per rialzarsi: alla ripresa, la sfida al Grande Torino contro il Monza avrà un peso specifico non indifferente sulle prospettive della squadra. E anche dello stesso allenatore, che ha bisogno di punti per scacciare via le prime voci di panchina a rischio. Intanto, però, di certo si è cambiato il modo di guardare la classifica: fino alla scorsa sosta si dava un occhio alle zone alte, ora si comincia a sbirciare cosa combinano quelle dietro. E i cinque punti di vantaggio sulla terzultima, nonostante ci siano ben altre sei squadre in mezzo, non possono essere un margine totalmente rassicurante.