ESCLUSIVA TG – Dave (Sensounico): “Peggio dell’aver venduto Bellanova è che il Torno l’ha fatto dopo aver detto che lo avrebbe tenuto. Dov’è la credibilità?”
Dave Murru è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Dave è il chitarrista del gruppo “Sensounico” ed è grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo commentato la cessione di Bellanova all’Atalanta, manca l’ufficialità però oggi fa le visite mediche, e il mercato del Torino.
A tre giorni dalla partita con l'Atalanta e a otto dalla chiusura del mercato Bellanova, a campionato già iniziato, è stato venduto dal Torino proprio ai bergamaschi e se anche non dovesse giocare contro domenica sera comunque è accaduto. Da tifoso come l'ha presa?
“Sono molto, molto deluso, innanzitutto perché si sono rimangiati la parola data. E’ vero che nel calcio tutto può cambiare repentinamente, però se vuoi costruire un rapporto con la tifoseria non dici che Bellanova non si muove perché vogliamo fare una squadra come si deve, eccetera, eccetera, e poi lo vendi in un lampo, soprattutto dopo una partita come quella con il Milan in cui è stato uno dei migliori in campo. E faccio fatica a pensare che si riesca a rimpiazzarlo con i vari Pedersen o con i vari acquisti in prestito a otto giorni dalla chiusura del mercato perché uno come Bellanova non lo trovi.
L'Atalanta ha un progetto è infatti prende i giocatori che servono subito senza indugiare in lunghe trattative come facciamo invece noi: quanto costa? Lo prendo, fine, chiuso. Per il Torino sono altri introiti, va bene, però come sempre vedo che si brancola nel buio e questo accade da mesi. Non si arriva a otto giorni dalla chiusura del mercato in questo modo”.
Con l'arrivo di Borna Sosa sembrava che Vanoli avesse le due fasce messe più o meno a posto, anche se pare che il giocatore non sia proprio al top della condizione fisica, però comunque nel giro di un po' di tempo l'avrebbe recuperata, e invece adesso c'è di nuovo il problema solo spostato a destra.
“Sono un attimino perplesso anche sul discorso di quanto possa essere in effetti soddisfatto l'allenatore del mercato, perché nelle ultime interviste non mi è sembrato così contento. Ha detto di essere paziente, ma non mi è sembrato così tranquillo, perché in difesa ci mancano dei giocatori, e con il Milan l’abbiamo visto infatti nonostante il vantaggio di due a zero abbiamo subito 2 gol in 8 minuti dopo aver fatto le sostituzioni. Questo significa che non c’è una panchina adeguata che possa reggere il campionato, che sicuramente non è uno dei più difficili del mondo, però contro Milan si è vista la pochezza dei nostri cambi e la ricchezza dei loro. Per questo faccio fatica a pensare che uno come Vanoli viva questa situazione a cuor leggero tanto più che è alla prima esperienza su una panchina di Serie A da allenatore e lo fa in una squadra che probabilmente solo più noi tifosi reputiamo una grande squadra. Lo ha accettato, ma è chiaro che poi diventa difficile anche per lui”.
Cosa teme?
“Spero che non diventi un alibi l’avere una squadra come questa. Ovviamente nessuno potrà dire che i risultati sono scarsi perché se si sono ceduti due giocatori, Buongiorno e Bellanova, della Nazionale, che per carità non sarà la Nazionale migliore del mondo, per rimpiazzarli con delle speranze è un problema e può crea anche alibi.
Sono un po' stanco di sentire sempre che è colpa di questo o di quell'altro giocatore che va via. Siamo purtroppo nella condizione in cui il progetto che viene proposto qui al Torino non è allettante come i progetti che vengono proposti altrove. Non mi sento quindi di dire a Buongiorno e a Bellanova che hanno fatto male ad andarsene perché loro sono professionisti e, a quanto si legge, vanno a prendere stipendi molto più elevati e a giocare in squadre di un livello superiore. Purtroppo dire che l'Atalanta è di altro livello rispetto a noi è una cosa che mi pesa veramente.
Nell’ipotesi ottimistica per questi ultimi 8 giorni di mercato dopo queste due cessioni eccellenti spero che non ce ne siano altre, tipo quelle di Ricci o Zapata, giocatori cardine della squadra. E se non ci saranno altre cessioni il Torino ha comunque incassato abbastanza soldi da poter prendere giocatori pronti e forti in sostituzione di quelli ceduti”.
Anche lei è fra quelli che pensano che il mercato dovrebbe chiudere prima dell’inizio del campionato?
“Sì, un allenatore a campionato iniziato non ha possibilità di allenare bene i nuovi arrivati come avrebbe fatto in ritiro e di spiegare precisamente il modulo e il gioco che vuole perché ci sono da preparare le partite.
Detto questo, negli ultimi 8 giorni di mercato, per quanto con il massimo ritardo perché appunto il campionato è già iniziato, nella mia visione ottimistica spero che il Torino compri 3 giocatori di livello, perché ha incassato tra tutto più di 50 milioni, e di conseguenza può comprare 3 giocatori da 20 mln. Faccio un esempio, vabbè hai fatto una scelta che ci può anche stare e hai sistemato i conti, però adesso sistemi pure la squadra. Invece temo che a 8 giorni dalla chiusura del mercato e con in cassa più di 50 milioni vai poi a prendere 4 prestiti, giusto perché devi fare numero. Allora diventa veramente un grosso problema e vivremo una stagione anonima, speriamo solo anonima. C'è da sperare che diventi solo anonima la stagione e non peggiore”.
Si augura di lottare almeno per una salvezza tranquilla?
“Esatto”.
Cosa la infastidisce di più?
“Al Torino si fa sempre l’opposto di quello che si dice. Il direttore tecnico Vagnati poco tempo fa aveva detto che Bellanova non si sarebbe mosso da Torino perché la società ci teneva a fare una bella squadra. Buongiorno lo avevi sacrificato, cosa che a me era già dispiaciuta veramente tanto, e se poi se mi dici una cosa e poco dopo ne fai un'altra la cosa diventa grave e non puoi più pretendere che la gente ti creda. Penso che la credibilità, per quanto sia un mondo molto difficile e particolare quello del calcio, debba essere sempre rispettata. Faccio un esempio stupido, se dico che io e la band veniamo a suonare nel tuo locale ti do la mia parola e la mia parola diventa sacra e noi poi veniamo a suonare da te. Se mi dici che non vendi Bellanova poi non lo fai a 8 giorni dalla fine del mercato perché avevi dato la tua parola e detto che volevi fare una bella squadra. Non è tanto grave la vendita di Bellanova per quanto lo sia, ma è grave che avvenga nel contesto che c'è stato”.
Il presidente Cairo ieri rispondendo su Instagram a dei tifosi che non erano per niente contenti della cessione di Bellanova e del mercato ha scritto di aver messo di tasca propria 72 milioni nel Toro e di non essere un pozzo senza fondo e che in più il giocatore voleva andare via. Aggiungendo che di giocatori di valore il Torino ne ha tanti e che non tiene giocatori che vogliono andare via. Non vuole inoltre sentire parlare di prese in giro perché ha venduto un giocatore che era appunto contento di andare via. Cosa pensa di questo?
“Siamo d'accordo, l’ho sempre detto che Cairo non è uno sprovveduto. Nella sua vita a livello di finanziario è una persona scafata, che ci sa fare e nessuno gli ha mai chiesto di spendere 50 milioni a babbo morto tutti gli anni. Però è chiaro che quando vendi l'anno prima Bremer e incassi un tot, due anni dopo vendi Buongiorno e incameri altri soldi e poi vendi anche Bellanova insomma di denaro ne entra. Questa è una squadra di Serie A, il mercato di Serie A sappiamo come è fatto: i costi che sono enormi. Penso che nessuno gli abbia prescritto che debba avere una squadra di Serie A, se effettivamente il Torino è tra le sue aziende in perdita e non ce la fa allora pensi di fare diversamente. Se non riesce a sostenere i costi di una squadra di Serie A allora faccia una plusvalenza gigantesca e metta in vendita la società, sicuramente qualcuno di serio che la prendere lo trova.
Sono di quest'idea: nessuno sta incolpando Cairo perché non mette 50 milioni di euro all'anno nel Torino. Quello che forse non ha capito è che società come l'Atalanta adesso, come l'Udinese negli anni passati, hanno sempre venduto giocatori anche pregiati facendoseli pagare cari, ma non dico tutto il guadagno, però una parte l'hanno sempre reinvestita, magari comprando 7 giocatori di cui 4 che non funzionavano, ma gli altri 3 sono diventati poi dei grandi giocatori che hanno in seguito rivenduto, però dal punto di vista del progetto hanno sempre fatto sì che la squadra ogni anno migliorasse un po'. Invece al Torino mi sembra che tutti gli anni si smantelli, si incassi quello che si può e poi si prenda qualcuno in sostituzione pagandolo il meno possibile e si spera che faccia l'exploit”.
Un po' come con Schuurs, poi se la fortuna è avversa e s’infortuna, stando un anno fuori, il meccanismo s’ingolfa?
“Certo, hai speso e ti è andata male. C'è anche da dire che se compro una maglietta che mi costa 10 euro o una che ne costa 200 è ovvio che la qualità sia diversa. Può andare bene che una da 10 euro duri due anni, ma è chiaro che quella da 200 sicuramente durerà di più. Voglio dire, se compri e speri sempre di aver fatto un buon acquisto prima o poi ti gira male, quando magari tutto non funziona per il verso giusto. Penso che questo sia un grosso problema”.
Chiederle cosa spera che succeda negli ultimi 8 giorni di mercato o cosa creda che il Torino possa fare in questa stagione è quasi superfluo ed è già chiaro dalle sue parole.
“Come ho detto, la visione ottimistica, cosa che onestamente faccio fatica ad avere perché sono anni che ce l’ho e poi tanto non si realizza mai, è che con i soldi incassati il Torino compri 3 giocatori che fanno cambiare la squadra in meglio, ma è improbabile che a questo punto le altre società si privino di giocatori validi poiché non hanno il tempo per sostituirli. A meno che non sei il Torino che vendi Bellanova a 8 giorni dalla fine del mercato”.