A Cerci e Immobile si chiede ancora uno sforzo per l’Europa League
Il calcio è uno sport di gruppo e come tale tutti concorrono ad ottenere i successi, così come fra tutti si devono dividere gli errori, però è innegabile che c’è sempre qualcuno che per capacità proprie, sicuramente esaltate dal contesto, riesce a fare la differenza dando un valore aggiunto. Nel Torino quel qualcuno risponde ai nomi di Cerci e Immobile, citati in rigoroso ordine alfabetico. E’ innegabile che se loro non avessero disputato una stagione molto positiva oggi il Torino non starebbe lottando per il sesto posto. Con le loro giocate e i loro gol hanno trascinato il gruppo alla conquista di quarantanove punti e quindi diventa scontato chiedergli di fare un ulteriore sforzo e di trascinare la squadra nelle ultime quattro partite in modo che la stagione da più che positiva diventi strepitosa.
Gol e assist, movimenti con e senza palla, visione del gioco e doti superiori alla media, una buona dose di spirito di sacrificio, soprattutto Ciro, e voglia di emergere: hanno tutto Cerci e Immobile per diventare giocatori importanti. Il loro obiettivo personale è quasi raggiunto, manca, ed è forse il passo più complesso da compiere, ripetersi con continuità, ma questo solo il tempo dirà se sono in grado di mantenersi su alti livelli. Per diventare calciatori con la C maiuscola non c’è niente di meglio che riuscire, in quella che può essere definita un’impresa, a riportare il Torino nel calcio che conta. Facendolo sarebbe difficile che i due non ottengano anche la convocazione per il Mondiale, come potrebbe Prandelli privarsi del capocannoniere della serie A e di un esterno che segna e fa segnare?
Per raggiungere il sesto posto però Cerci e Immobile dovranno essere supportati dai compagni con un reciproco dare e avere per il bene del Toro e di tutti. La sfida con l’Udinese è di fondamentale importanza perché quando mancano poche gare alla fine del torneo non si può sbagliare neppure un minuto di ogni partita, tutto deve essere perfetto e la vittoria è l’obiettivo. Non si può nascondere che l’impresa di raggiungere il sesto posto sia ardua in quanto i due punti in più che hanno Parma e Milan potrebbero essere sufficienti, se ben gestiti, a tenere a bada le altre concorrenti e in più ci sono Lazio e Verona che hanno gli stessi punti dei granata e che devono essere messi alle spalle, però il calcio è imprevedibile e basta pochissimo per scombinare i piani, quindi crederci è un dovere. Il Torino ha problemi a centrocampo a causa dei tanti infortuni, però finora è riuscito a sopperire, basta pensare a Darmian che si è sacrificato spostandosi sulla fascia sinistra rimasta priva di tutti i giocatori di ruolo ed è riuscito a colmare il vuoto. In mezzo al campo Kurtic, Vives, Tachtsidis, Gazzi e El Kaddouri devono mettercela tutta insieme a Maksimovic, Darmian e Vesovic in modo da essere una cerniera perfetta che raccorda difesa e attacco, ci penseranno poi Cerci e Immobile a fare la differenza.