A Vanoli va concesso il tempo che chiede per forgiare il Torino

16.09.2024 11:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Paolo Vanoli
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Paolo Vanoli
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Il pareggio di ieri del Torino con il Lecce ha visto i granata fare passi indietro rispetto alle partite precedenti. Certo in passato gare come questa sono state perse, mentre almeno ieri un punto è stato ottenuto però resta il fatto che la prestazione non ha soddisfatto soprattutto per i zero tiri in porta e per il gioco sterile e meno male che Milinkovic-Savic è stato il migliore in campo e così ha evitato che venissero subiti gol. Vanoli lo aveva messo in conto: “Sarei un presuntuoso se non mi aspettasi un momento in cui andiamo verso il basso e incappiamo in prestazioni non buone. Me l’aspettavo, ma in questo momento bisogna tirare fuori tutte le cose positive: i ragazzi hanno retto e ci vogliono provare. Dopo tutti insieme dobbiamo capire il perché e per fare qualche cosa d’importante bisogna dare qualche cosa in più. In una stagione ci deve essere equilibrio, non ho mai esaltato questi giocatori e non mi sono mai esaltato per le partite precedenti e sapevamo che rispetto alla gara con il Venezia questa era una partita nella quale si sarebbe visto cosa ci serve per crescere”.

Lo stesso allenatore granata non ha nascosto i problemi che ci sono stati in campo: “Non abbiamo mai avuto equilibrio, abbiamo subito tante transizioni e soprattutto nel primo tempo eravamo troppo lenti e questo in spazi chiusi non ci porta a trovare le punte o a essere efficaci. Dobbiamo servire meglio le nostre punte ed  essere più incisivi e nell’essere più incisivi dobbiamo fare anche meglio la fase difensiva. Ma non è stata la fase difensiva bassa il problema bensì le transizioni che abbiamo subito. A volte andiamo in tanti sopra la linea della palla e questo non serve poiché fa sì che non siamo bene equilibrati. E poi siamo stati lenti a trovare il play, le punte e siamo andati poco in profondità. Contro una squadra bassa e compatta a volte l’intasamento è centrale e quindi devi andare sopra. a volte si fa possesso, ma non si crea. Non abbiamo né mosso gli avversari né la palla e quindi non abbiamo inciso. Abbiamo sbagliato tanto tecnicamente. E se si sbaglia tecnicamente si subiscono ripartenze”.

Comunque Vanoli vede positivo: “Non avevamo fatto niente di importante prima e adesso non è che siamo andati male. Abbiamo fatto un punto importante, però dobbiamo imparare che le prestazioni devono essere più importanti del risultato perché la crescita futura passa attraverso le prestazioni. Dobbiamo essere umili, guardare di partita in partita e guardare avanti. Non è un campanello d'allarme perché avevo già intravisto questo. Bravi i miei ragazzi, ma sappiamo, e glielo ho detto, che queste sono partite che ci devono insegnare e farci crescere se vogliamo avere una prospettiva futura".

L’allenatore granata chiede tempo: “Non c'è stato ancora il tempo per lavorare, il tempo per costruire qualche cosa d’importante lo si deve avere. Devo capire come trovare meglio l'equilibrio in base alle caratteristiche della squadra. Quando si entra in una squadra nuova, insegnare a ragazzi che vengono da tre anni di un determinato gioco vuole dire cambiare tutto. All’inizio c’è tanto aspetto cognitivo e concentrazione nel fare bene le cose, però appena si perde un poco di autostima o cambia qualche cosa si ritorna a rifugiarsi in ciò che si conosce. In alcune circostanze non tutti pensano alla stessa maniera ed è questo è ciò che l’allenatore piano piano deve riuscire ad ottenere. E poi all’inizio abbiamo incontrato squadre che proponevano loro il gioco  ed erano superiori (Milan (pareggio) e Atalanta (vittoria), ndr) e adesso la mia squadra come passo successivo deve imparare mentalmente a comandare il gioco con i diretti avversari. La squadra deve imparare ad attaccare l’ultimo terzo. Dobbiamo essere più incisivi e fare anche meglio la fase difensiva. Contro una squadra bassa e compatta a volte l’intasamento è centrale e quindi devi andare sopra e da quando sono qui questo, per caratteristiche, è da migliorare. Il possesso è una forma per gestire e creare. Il problema è capire a cosa serve il possesso: serve a muovere gli avversari per poi dopo incidere. Nessun allenatore ha la bacchetta magica per cambiare tutto in tre mesi. Ha inciso un pochettino anche per la stanchezza di tanti nazionali (Vanoli, come ha più volte detto non cerca alibi, anche perché pure il Lecce durante la sosta del campionato ha avuto giocatori che sono andati in Nazionale). Quando si trovano squadre che preparano le partite in modo da essere più chiuse e compatte dobbiamo sapere come affrontarle. Sia con il Venezia sia oggi (ieri, ndr) abbiamo subito troppo, è un aspetto sul quale devo capire come trovare meglio l'equilibrio in base alle caratteristiche della squadra”.

A Vanoli va concesso il tempo che chiede per forgiare il Torino. Il mercato è stato tardivo, a parte Coco arrivato per l’inizio del ritiro e il secondo portiere Paleari dopo due giorni tutti gli altri nuovi giocatori sono giunti in seguito e di fatto anche Adams, che a Pinzolo era arrivato però la sera prima dell’ultimo giorno. Il terzo portiere Donnarumma è stato preso tre giorni prima dell’inizio del campionato, Borna Sosa lo stesso giorno della prima partita con il Milan, Pedersen tre giorni prima della gara con l’Atalanta, Maripán due giorni prima del match con il Venezia, Walukiewicz l’ultimo giorno di mercato che coincideva con la partita con il Venezia. Bellanova è stato ceduto all’insaputa dello stesso allenatore (“Questa perdita mi costringe a trovare altre soluzioni”) a campionato iniziato tre giorni prima della gara con l’Atalanta. Senza più Buongiorno, Rodriguez e anche Djidji, oltre a non rinnovo di Lovato e alle successive cessioni anche di Szonov e Dellavalle e con Schuurs ancora infortunato la difesa è stata rivoluzionata visto che sono rimasti solo il portiere titolare Milinkovic-Savic e Masina, unico di piede mancino, e infatti Vojvoda è stato dirottato a fare il braccetto a destra. Oltre a Schuurs non ha ancora a disposizione, sempre per infortuni, Vlasic e solo ieri per la prima volta ha potuto riconvocare Gineitis.
Più di un giocatore nuovo è arrivato con una forma fisica non ottimale e non tutti sono abituati a giocare o con la linea difensiva a tre o con il centrocampo a cinque. “Tutti quelli che sono arrivati sono pronti a darci un apporto. Il mio compito e soprattutto quello del mio staff è vedere la loro storia. Walukiewicz aveva già continuità nel gioco  perché ad Empoli stava giocando e ha giocato in Nazionale. La storia di Sosa è completamente diversa nonostante sia un ottimo giocatore perché l'anno scorso a fine campionato aveva giocato veramente poco e poi è andato all’Europeo e quindi non ha fatto la preparazione estiva e solo un’amichevole di 90’ e poi all’Europeo non ha giocato. In seguito è andato in vacanza e quando è rientrato durante la trattativa con noi, che lo aspettavamo a braccia aperte, si allenava con l'Ajax B quindi si è ritrovato in dieci giorni a disputare tre partite anche importanti in Nazionale. La Nazionale è stata un bene per Sosa, ma devo guardare la base che ha e quindi devo stare attento a questo. La stessa cosa vale per Maripán, anche se l’anno scorso aveva giocato molto di più. Pure lui è andato in Nazionale, ma per sua sfortuna ha giocato poco e il suo viaggio è stato veramente lungo. Pedersen, altra storia completamente diversa, ha giocato tantissimo l’anno scorso nel Sassuolo, non è andato in Nazionale e quindi ha avuto la fortuna di svolgere la preparazione e penso che gli manchi solo il ritmo partita". “Pedersen deve migliorare alcune cose però questo è normale perché è un giocatore che non ha sempre giocato a cinque”. “Maripán e Walukiewicz sono giocatori importanti che hanno caratteristiche che vanno a rinforzare la rosa. Li conoscerò meglio, quando ci sarà la possibilità e capirò meglio le loro caratteristiche. Bisogna capire anche le caratteristiche umane delle persone e dove si trovano meglio in campo. Quando si inizia a lavorare è un po’ questo il problema quando non si è avuto il tempo di lavorarci durante il mese estivo. Questa è la differenza, però sicuramente abbiamo preso due giocatori funzionali a quello che vogliamo fare". “Walukiewicz è un braccetto di destra di ottima prospettiva. Pedersen abbiamo la fortuna di avere dei quinti che possono giocare sia a destra sia a sinistra e come Lazaro ci può dare una grossa mano su entrambe le fasce, senza dimenticare che abbiamo Sosa ed anche eventualmente Dembélé. Maripan è un giocatore di grande esperienza e può ricoprire due ruoli anche se la difesa a tre la conosce un po’ meno, ha sempre fatto il difensore centrale e nei quattro ha sempre giocato a sinistra quindi con lui dovrò essere bravo a capire quali eventualmente sono le sue potenzialità".

Va aggiunto che Vanoli, come lui stesso ha detto, non ha chiesto giocatori specifici e si è fidato di quelli che gli ha consegnato il direttore sportivo Vagnati (“Confido nell'operato del direttore sportivo”. “Mi fido dei consigli del mio direttore “. “Con Vagnati ho un bel rapporto e ci confrontiamo non dico ogni cinque minuti, ma ci manca poco. Su tutte le questioni mi ha sempre appoggiato. A lui chiedo caratteristiche tecniche e fisiche dei giocatori che cerco, poi lui ha dei profili e insieme facciamo la scelta. Non ho la presunzione di dire nomi, poi se escono nomi che conosco è ancora meglio perché ne conosco il carattere, le qualità e come lavorano”). Per carità lo stesso allenatore ha detto che la rosa che ha a disposizione è funzionale al gioco che vuole proporre (“Ho un gruppo fantastico”. “All’interno della squadra c’è il singolo che deve crescere e dare qualche cosa in più perché ci sono delle qualità”).

Dopo quattro partite il Torino ha 8 punti, frutto dei pareggi con Milan e Lecce e delle vittorie con Atalanta e Venezia, è secondo in classifica insieme a Inter e Juventus con il Napoli avanti di un punto e in attesa di sapere che cosa faranno oggi l’Udinese con il Parma e il Verona con la Lazio. Una decina di partite è il tempo che occorre per comprendere il valore della rosa e in prospettiva come si inizieranno a  delineare le varie forze del campionato per cui ci vorranno almeno altre sei gare (Verona il 20/9, ci sarà poi l'intermezzo dei sedicesimi di Coppa Italia con l'Empoli il 24/9, a seguire la Lazio il 29/9, l'Inter il 5/10, la seconda sosta per gli impegni delle Nazionali, e poi il Cagliari il 20/10. il Como il 25/10 e la Roma il 31/10) per fare una prima realistica valutazione del Torino e dell’operato dei giocatori e di Vanoli, per tutto questo gli va concesso tempo.