Arbitri e giudici siano più equi e la squadra migliori il gioco
Due rigori non dati al Torino nella partita con il Napoli e due turni di squalifica per El Kaddouri e Glik e una multa di 2 mila euro a Quagliarella sono la parte che compete agli arbitri e al giudice sportivo nella sconfitta dei granata al San Paolo e nelle conseguenze che si ripercuotono sulle prossime due partite. Albiol in area ha tirato per la maglia Quagliarella facendolo finire a terra e a rimetterci è stato il giocatore granata che si è beccato il cartellino giallo per simulazione e al Torino non è stato concesso il rigore, che dalle immagini televisive era da darsi. A questo anche la beffa per il Quaglia perché il giudice sportivo lo ha multato per 2 mila euro adducendo come motivazione “per avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria”. Su questo episodio già avevano sbagliato l’arbitro Massa e i suoi collaboratori poi anche il giudice Gianpaolo Tosel assistito da Stefania Ginesio e dal rappresentante Aia Eugenio Tenneriello, è vero che il giudice sentenzia in base a quanto scritto nel referto dell’arbitro e solo in rare occasioni vengono utilizzate le immagini televisive per fare chiarezza sugli episodi, ma cercare di far trionfare la giustizia no? Le immagini facevano chiaramente capire che l’attaccante granata era stato tirato per la maglia, ormai Quagliarella si era beccato l’ammonizione durante la partita, ma almeno non multarlo dopo!
Venendo all’espulsione dopo la fine della partita di El Kaddouri e di Glik e alla conseguente squalifica di due giornate è doveroso fare una riflessione. Se i due giocatori, come si legge nelle motivazioni della sentenza, hanno effettivamente rivolto espressioni ingiuriose al direttore di gara e ai suoi assistenti è giusto che siano stati espulsi e poi squalificati. Visto però che il Torino aveva già subito l’ingiusta ammonizione di Quagliarella e che nel finale di gara un fallo di mano di Zuniga in area non era stato rilevato dall’arbitro e dai suoi assistenti, ma ancora una volta le immagini televisive avevano attestato che i granata erano dalla parte della ragione e che l’arbitro e i suoi assistenti avevano visto male o per meglio dire non visto in questo caso, quindi per la seconda volta nella stessa partita il Torino non usufruiva di un calcio di rigore è umano che i calciatori abbiano protestato sentendosi defraudati. Se poi presi dalla foga del momento e dalla rabbia due di loro si siano lasciati andare ad espressioni verbali non corrette è doveroso che ricevano una punizione, ma avrebbero dovuto valere anche le attenuanti e di conseguenza una giornata di squalifica sarebbe bastata.
Il Torino ha perso con il Napoli per gli svarioni arbitrali? Può anche essere perché se avesse usufruito di due calci di rigore e se li avesse trasformati in gol magari la partita finiva con la vittoria del Torino per tre a due, ma non è questo il punto perché i granata hanno giocato male ed è questa la loro parte di colpa nella sconfitta, l’altra come si è detto è dell’arbitro e dei suoi assistenti. Ventura non ha schierato dall’inizio Gazzi che è in splendida forma e tutte le volte che è in campo garantisce recuperando la palla l’interruzione di buona parte delle azioni avversarie prima che si arrivi dalle parti dell’area granata, cosa che a Benassi, anche per la giovane età, non riesce. Sempre l’allenatore ha scelto Larrondo per affiancare Quagliarella in attacco, ma l’argentino sarà anche in parte funzionale agli schemi di gioco, però non garantisce rapidità d’esecuzione al momento del tiro finale e neppure precisione, oltre che troppo spesso non riesce a far suo il pallone che viene lanciato all’interno dell’area di rigore. Anche per quel che riguarda El Kaddouri il belga-marocchino non ha nelle sue caratteristiche la continuità e in parecchie occasioni tentenna rendendo meno incisivo il suo operato, pur avendo spunti pregevoli. Pure i giocatori, individualmente e collettivamente, hanno responsabilità e non di secondo piano nella sconfitta di Napoli. Errori evitabilissimi nei passaggi, poca determinazione nei tiri in porta, mancati raddoppi di marcatura degli avversari, scarso supporto alle punte.
Il gioco del Torino risulta paradossalmente troppo tattico e finisce per privilegiare movimenti complessi e non far scegliere ai giocatori la soluzione più semplice, come evidenziato nell’articolo a firma di Andrea Pavan su Tuttosport di ieri (“Se la tattica di Ventura diventa un boomerag” pagina 9), dove c’è una critica puntuale fatta da chi conosce il calcio e vuole solo ed esclusivamente il bene del Toro, quindi una critica che vuole essere costruttiva e così va interpretata anche se può non fare piacere a chi la riceve.
Il Torino in questi giorni può far fruttare al massimo la sosta del campionato per gli impegni della Nazionale e ripresentarsi nella partita con l’Udinese con idee un po’ diverse e un gioco più redditizio. Anche se alcuni giocatori saranno altrove per rispondere alle convocazioni dei vari Ct, Ventura e i calciatori che restano a lavorare alla Sisport possono trovare nuovi equilibri e magari definire meglio le gerarchie, tutti possono e devono dare il loro contributo, ma se in un determinato periodo c’è chi è più in forma di altri è lui che deve giocare in attesa che i compagni rappresentino delle valide alternative mettendo così in difficoltà l’allenatore nell’assegnare le maglie da titolari.
Nel frattempo la società valuti bene se a gennaio alla riapertura del mercato ci sia bisogno di effettuare nuovi innesti mirati e di valore, perché magari qualche giocatore non è ancora del tutto pronto per una squadra che dovrebbe lottare non solo per i sedicesimi di finale d’Europa League, come sta facendo e bene, ma anche assicurarsi un posto in campionato che garantisca l’accesso all’Europa League della prossima stagione, se così non dovesse essere gli sforzi fatti lo scorso anno subirebbero una battuta d’arresto e quelli di questa stagione risulterebbero vani e si dovrebbe ricominciare da capo.
Gli arbitri e il giudice sportivo s’impegnino a far trionfare le regole e la giustizia.