Ci risiamo solito Toro a Frosinone, ma anche i soliti arbitri che lo danneggiano
Domanda, con doppia valenza, perché? Sinceramente non si sa se essere più arrabbiati con il Torino che dopo la prestazione che ha rasentato la perfezione con l’Atalanta non ha saputo ripetersi con il Frosinone oppure con gli arbitri, questa volta è stato Luca Massimi, che sembra che quando incrociano i granata non siano in grado di prendere le decisioni giuste e finiscano sempre per danneggiarli.
Pur tenendo conto che la squadra di Di Francesco in casa ha perso solo alla prima giornata con il Napoli e che ha battuto Atalanta, Sassuolo, Hellas Verona, Empoli e Genoa e pareggiato con la Fiorentina, però aveva assenze importanti, Barrenechea (squalificato), Reinier, Marchizza, Mazzitelli e Kalaj (infortunati), e Lirola non al top e Harroui rientrante da un infortunio muscolare e infatti è rimasto in panchina per cui il pareggio sta stretto visto che a iniziare da Zapata e Sanabria nessuno è riuscito a segnare, anche se non sono stati subiti gol e questo porta la squadra di Juric a quota sette partite su quindici con la porta inviolata e si tratta di un record poiché non capitava dalla stagione 1993-94. Il Torino ha creato più occasioni da gol, 12 a 9, però ha tirato meno in porta degli avversari, 3 a 5, ha colpito un palo con Ilic e avrebbe effettivamente anche segnato con Buongiorno, ma c’era un fuorigioco netto per cui il gol giustamente è stato annullato. Al Torino è mancato soprattutto chi inventasse la giocata che avrebbe potuto fare la differenza il compito principalmente spettava a Vlasic che però non ha saputo ripetere la bella prestazione con l’Atalanta e anche Bellanova, Vojvoda e poi Lazaro hanno peccato in precisione nei cross e nei traversoni. Seck quando è entrato ha affondato troppo poco perdendosi nel fare un po’ troppi dribbling e Karamoh seppur abbia apportato un po’ di brio quando ha sostituito un di fatto pressoché non pervenuto Sanabria è stato poco incisivo. Il pareggio per il gioco prodotto in campo dalle due squadre è stato il risultato più giusto e il Torino ha così mantenuto il Frosinone, squadra rivelazione di questo campionato, alle sue spalle e ha aggiunto un punto in più arrivando a quota 20 però è scivolato un gradino indietro in classifica passando dal 10° all’11° posto e mancando la possibilità, se avesse vinto, di ritrovarsi al 9° con Lazio e Monza alle spalle e a un solo punto dall’Atalanta, a due dall’accoppiata Napoli e Fiorentina e a tre dal duo formato da Bologna e Roma. Insomma più di qualche rimpianto c’è.
Capitolo arbitri e Var: danneggiare il Torino ormai è una costante. Ieri Luca Massimi coadiuvato al Var da Francesco Meraviglia e Paolo Silvio Mazzoleni, al 12’ avrebbe dovuto mostrare il secondo cartellino giallo e quindi espellere Oyono reo prima di aver fatto un fallo su Ricci che stava avanzando (9’) e giustamente lo aveva ammonito, ma poi ha letteralmente graziato il gabonese non mostrargli il secondo giallo quando con un intervento in ritardo da dietro ha colpito Bellanova sul ginocchio atterrandolo (12’): decisamente un brutto fallo che andava sanzionato. Magari la superiorità numerica non avrebbe aiutato il Torino a vincere, però quando un giocatore va espulso lo si deve fare tanto più che l’arbitro il fallo lo aveva visto eccome poiché aveva assegnato un calcio di punizione in favore dei granata. Giusto invece non concedere il rigore al Frosinone per il contatto fra Buongiorno e Kaio Jorge in area poiché prima che la palla arrivasse al brasiliano c’era stato il fallo di Gelli su Ricci visto dal Var. Nel finale, in pieno recupero (93’), poi sia l’arbitro sia il Var hanno ignorato una spinta in area a Bellanova di Oyono, che non sarebbe neanche più dovuto essere in campo. E per dirla tutta a inizio partita (5’) c’era anche stato un presunto fallo su Sanabria in area. Sono stati almeno due gli episodi importanti, entrambi a sfavore del Torino, che avrebbero potuto cambiare lo zero a zero finale con il Frosinone. Ma non sono gli unici accaduti in questa stagione. Daniele Doveri e i varisti Valerio Marini e Antonio Di Martino nella partita con il Monza, altro pareggio che poteva essere vittoria per il Torino, avevano annullato un gol a Rodriguez per un precedente contatto in area fra Zapata e Caldirola con quest’ultimo che si era lasciato cadere e il negato rigore per un fallo su Lazaro da parte di Gagliardini (pestone sul piede) con tanto di beffa perché il granata era rimasto seppur a fatica in piedi senza cadere. In Coppa Italia con il Frosinone l’arbitro Francesco Fourneau e i varisti Eugenio Abbattista e Rodolfo Di Vuolo non sanzionarono con il rigore, il risultato in quel momento era sull’1 a 1, il fallo di Monterisi su Seck: il calciatore del Frosinone agganciò la gamba del granata che così non poté né tirare né ne dribblare e nel tentativo di proseguire l’azione rimase in piedi pur con grande fatica. In quell’occasione per la verità l’arbitro in un primo momento aveva fischiato il rigore, ma poi dal Var gli fecero cambiare idea anche se lui andò al monitor a rivedere l’azione. Per non parlare del fallo di Mazzitelli su Gineitis non considerato e convalida del gol del Frosinone. La partita finì due a uno per i ciociari e il Torino fu eliminato dalla coppa. E ancora in campionato nella partita con il Milan Giroud si abbassò non intercettando il pallone e Buongiorno che lo stava marcando stretto involontariamente gli diede una manata l’arbitro Maurizio Mariani non rilevò alcun fallo, ma il Var, c’erano Paolo Valeri e Gianpiero Miele, gli fecero cambiare idea e assegnare un calcio di rigore ai rossoneri quando il risultato era ancora sullo zero a zero e questo poi spianò la vittoria del Milan. Anche nella gara con il Genoa ci fu un episodio sfavorevole quando il portiere Martinez travolse Zapata con una ginocchiata, ma l’arbitro Daniele Chiffi e i varisti Federico La Penna e Lorenzo Maggioni non rilevarono il fallo, per fortuna che poi alla fine Radonjic segnò il gol che sancì la vittoria.
Siamo solo alla quindicesima giornata ma in questo campionato al Torino gli errori arbitrali sono già costati almeno quattro punti: uno scandalo!.