Il Torino a Pinzolo – C’è Ilic. Concentrati sulla difesa, Vanoli: “Se la risalita è corta …. sempre questo e mai questo”. Applausi al mister dai tifosi

19.07.2024 10:58 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata a Pinzolo Elena Rossin
Ivan Ilic
Ivan Ilic
© foto di Elena Rossin

E’ un nuovo giorno a Pinzolo, il terzo di questo ritiro del Torino, quindi pronti via. E allora palestra dove c’è anche Ivan Ilic, arrivato ieri sera in Val Rendena, e messosi a lavorare come gli altri compagni. Rimarrà o sarà solo di passaggio? Andrà allo Zenit San Pietroburgo oppure magari altrove? Chissà, il mercato ha vie alle volte tortuose e lente da percorrere. Intanto il centrocampista si allena.

Si registra anche un colloquio fra Ricci e Vanoli avvenuto alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti (quindi riportarlo è pura cronaca, i diretti interessati possono stare tranquilli non si è sentito nulla di cosa si siano detti), Samuele in questi giorni sta svolgendo un lavoro  personalizzato come anche Gineitis, Pellegri e Savva.
Terminate le fatiche in palestra, i giocatori si spostano fuori dove hanno svolto i classici esercizi di riscaldamento e attivazione muscolare. Finita anche questa parte alcuni calciatori sono andati sul campo principale.

Focus sulla difesa - Difesa a tre, Vojvoda, Coco e Masina, supportati sulle fasce da Dembele e Lazaro. Vanoli è minuzioso, maniacale (nel senso buono del termine) nello spiegare come si deve uscire:  “Se la risalita è corta …. sempre questo e mai questo”, “Mi metto nella linea d’anticipo”. E poi i giocatori ad eseguire. Se tutto va come deve allora il mister: “Sì, sì … sali … portiere … è libera”, “Bravo”. Ma se qualche cosa non va si arrabbia e urla e poi rispiega e alla fine perentorio dice: “Avete capito!”.

Coco s’integra e Masina si mette al servizio dei compagni - Coco si sta integrando e Vanoli gli dà indicazioni ad personam. E intanto Masina è prodigo di indicazioni ai compagni e li aiuta indicando il momento giusto per uscire.

E dopo la difesa l’attacco – Terminata la focalizzazione sulla difesa si pensa all’attacco, in fin dei conti il gioco ha come scopo fare un gol più dell’avversario se si vuole vincere. Banale, forse …. però è maledettamente realistico e pratico. E allora sul campo principale i difensori lasciano il posto a centrocampisti, c’è anche Ilic, e attaccanti.
In cabina di regia per questa esercitazione Vanoli mette Linetty. Tameze e  Horvath sono posizionati a destra e Ilkhan, Ilic e Perciun a sinistra. Punte Sanabria e Zapata con in aggiunta Karamoh e Njie.
Spiega Vanoli, spiega e rispiega. E poi si passa alla pratica. Ma serve ancora la teoria ed ecco che il mister è instancabile nel ripetere i concetti, a tutti senza fare distinzioni e coinvolgendo anche i più giovani (si ritengano fortunati e sfruttino l’occasione perché di solito nei ritiri della Serie A fanno da spalla e sono poco più che delle sagome).
Carota e bastone. “Bravo”, “Sì, sì”, “Bravissimo”, “Così”. “Se fai così la palla non va da nessuna parte”, “Il calcio così finisce”. Già perché mandare la palla verso uno spazio chiuso o un avversario non serve e allora se occorre bisogna avere pazienza, fare magari dei passaggi in modo da distrarre l’avversario per poi provare il varco giusto e agire a quel punto in velocità con il solito fine: fare gol. Tutti devono seguire l’azione, nessuna distrazione.

Pensare e agire trovando, quando serve, soluzioni alternative. Come dare torto a Vanoli. E i tifosi presenti apprezzano e regalano applausi a scena aperta al mister.

A terminare la sessione di lavoro mattutina qualche tiro in porta.

© foto di Elena Rossin
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