Juric continua a migliorare il Toro, ma per il salto di qualità serve l’intervento di Cairo sul mercato
Alla seconda stagione sulla panchina del Torino mister Ivan Juric è riuscito a fare meglio nella prima metà del campionato rispetto all’annata precedente, infatti al giro di boa ha un punto in più, 26 a 25, grazie alla vittoria di ieri sera siglata con il gol di Miranchuk sulla Fiorentina , sorpassata in classifica, successo che al Franchi mancava ai granata dal lontano 31 ottobre 1976, allora fu Ciccio Graziani a realizzare la rete della vittoria. Un mezzo miracolo quello che ha compiuto Juric perché alla fine della scorsa stagione la squadra è stata in buona parte smantellata, Bremer, Izzo, Mandragora, Pobega, Ansaldi, Pjaca, Praet, Brekalo, Zaza e Belotti, e ricostruita, Schuurs, Lazaro, Vlasic, Miranchuk, Radonjic, Bayeye, Ilkhan e Karamoh, senza però essere completata come lui ripete, mancano un centrocampista di piede sinistro e un centravanti e poi aggiungendo qualche altro elemento si potrebbe aumentare il tasso qualitativo, un uomo di fascia e un trequartista sarebbero l’ideale. In questo anno e mezzo Juric ha valorizzato tanti giocatori, Bremer, Zima, Buongiorno, Schuurs, Lazaro, Lukic, Ricci, Pobega, Brekalo e Vlasic, e tirato fuori il massimo da molti altri, Rodriguez, Singo, Vojvoda, Radonjic, Miranchuk. E sta anche facendo crescere tanti giovani, Pellegri, Seck, Bayeye, Ilkhan, Adopo, Garbett, Dembelé, Gineitis e N’Guessan.
Il suo Juric lo sta facendo alla grande e vorrebbe anche riportare il Toro in Europa, ma per riuscirci gli servono due cose: non veder andare via i giocatori migliori e ricevere i calciatori che gli servono per completare la rosa innalzando il tasso qualitativo. Su questi fattori non può influire se non chiedendo alla società di assecondarlo. Nei prossimi giorni se il suo presidente Cairo e quello dell’Hellas Verona Setti troveranno l’accordo potrebbe vedersi recapitare Ivan Ilic il centrocampista di piede sinistro che gli manca. Sarebbe un tassello, ma non basta ovviamente. Le sue richieste non sono mai eccessive, infatti accetta di buon grado giocatori da rilanciare o valorizzare. Alle volte si è inalberato e non poco, ma sta anche cercando di evitare di dare sfogo in pubblico, e forse anche in privato, alle sue frustrazioni quando non riceve quello che chiede. Resta sempre però molto chiaro sul tipo di percorso da intraprendere per migliorare la squadra. Il Torino se adeguatamente rinforzato può essere reso competitivo sia sul fronte campionato sia su quello della Coppa Italia. In campionato non è una chimera puntare a qualificarsi per la Conference League, soprattutto adesso che la Juventus è stata penalizzata di quindici punti per la questione plusvalenze, anche se bisognerà vedere se nei successivi gradi di giudizio tale penalizzazione sarà confermata o verrà diminuita. In Coppa Italia avendo battuto il Milan agli ottavi e con l’uscita del Napoli sommata agli scontri ai quarti che vedranno eliminate due fra Inter e Atalanta e Juventus e Lazio se il Torino battesse la Fiorentina e in semifinale riuscisse ad avere la meglio sulla Roma, che dovrebbe non avere problemi a passare il turno con la Cremonese, potrebbe ritrovarsi in finale e lì giocarsi il tutto per tutto sapendo che in caso di vittoria ci sarebbe l’accesso diretto alla fase a gironi dell’Europa League. Non facile di certo, ma neppure impossibile. Juric è pronto a questo tipo di sfide, Cairo lo è altrettanto nel dagli i giocatori che gli servono?