Mazzarri: “Dai ragazzi mi aspetto una prestazione come quella con la Sampdoria e concretezza sotto porta”
L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita Torino-Udinese. Ecco che cosa ha detto:
L’Udinese ha cambiato marcia con Oddo, che partita vi aspettate?
“I numeri quando sono importanti fanno statistiche oggettive e l’Udinese nelle ultime dieci giornate ha una media Champions avendo fatto più di due punti a partita. E questo al dice lunga sula squadra che andremo ad affrontare domani. Ci tengo a precisare che quando si affronta una squadra bisogna considerare in quale momento accade e, ad esempio, per me la nostra partita con la Sampdoria ha un valore superiore per quel che riguarda la prestazione e un allenatore lavora sulle prestazioni, anche se è chiaro che i punti sono importanti per tutti perché fanno la classifica. Per chi come me è subentrato in corsa e c’è da quattro giornate deve guardare molto la prestazione della propria squadra in relazione a chi affronta e questo è un particolare che non va trascurato. E’ evidente che fare una prestazione ottima contro una squadra in difficoltà è più facile, ma quando si affronta la Sampdoria nel suo stadio che veniva da risultati importantissimi e che è una delle migliori squadre del momento e si è giocato come abbiamo fatto noi si deve essere contento della prestazione. La stessa cosa vale per domani e sono curioso di vedere se i ragazzi daranno continuità alla prestazione fatta con la Sampdoria. Avremo, infatti, un avversario alla pari o anche in questo momenti particolare superiore ai blucerchiati, mi dicevano che l’Udinese è la terza forza del campionato se si guardano le ultime dieci partite che hanno disputato e solo Juventus e Napoli fanno meglio e vincono quasi sempre”.
Domani vorrebbe vedere un Torino più pratico a livello di gioco rispetto alla precedente gara?
“Parlo della Sampdoria perché è l’ultimo dato riscontrabile e oggettivo che abbiamo. Dovremo evitare falli inutili nella nostra metà campo perché abbiamo visto che gli unici pericoli che ci hanno fatto correre i blucerchiati sono arrivati dai calci piazzati, mentre dagli altri punti di vista sono stato stra-contento per come li abbiamo affrontati poiché non abbiamo concesso quali nulla a loro abbiamo anche creato tante palle gol su azione ed è questa la cosa importante. Se vogliamo essere pignoli dobbiamo migliorare la fase realizzativa perché quando si creano certe occasioni bisogna segnare e se l’avessimo fatto avremmo avuto due punti in più”.
Tenuto conto dei recenti acciacchi avuti da alcuni giocatori ha chiesto straordinari ai suoi ragazzi?
“Nella rifinitura di oggi prenderò le decisioni su chi mi può dare maggiori garanzie contro l’Udinese. Gli acciacchi sono normali e i ragazzi stanno cercando di mettersi nelle migliori condizioni fisiche e credo che non avrò grandi problemi nel scegliere la formazione di domani”.
Domani schiererà il tridente formato da Falque, Belotti e Niang?
“Questo lo vedrete domani e poi ne parleremo. Il tridente c’era stato anche con il Bologna, anche se era formato con altri giocatori. Con me bisogna correre e nel calcio moderno devono correre tutti, anche se a seconda dei ruoli si hanno dei compiti diversi come accade per gli attaccanti. Quando avrò toccato con mano la rosa sarò sicuro che chi manderò in campo correrà. Per crescere si deve sempre guardare chi è più bravo, si devono fare recuperi immediati, la squadra deve essere compatta e si difende e si attacca tutti insieme perché è cosi che si fa ormai nel calcio. E se non stiamo fisicamente bene anche se uno è bravo tecnicamente più di un altro se non corre non riesce neanche a entrare in possesso della palla e di conseguenza non riesce neppure a fare vedere che è più bravo degli altri. Io su questo aspetto credo e sarò attento e vigile a portare aventi queste mie convinzioni e credo che questo ci darà frutti”.
Lei non era mai stato squalificato in Inghilterra e adesso ha preso due giornate poi ridotte a una, si sentirà la sua assenza in panchina?
“Mi fa piacere che abbiate notato che in Inghilterra non ero mai stato squalificato, anche se abbiamo affrontato difficoltà perché dovevamo salvarci. Non voglio entrare sull’argomenti della squalifica se ne è già parlato tanto e si è detto tutto. Frustalupi, è il mio secondo da quindici anni, è molto bravo e si prepara tutto prima delle partite in settimana. Anche con la Sampdoria si è visto che, a parte quando nel finale De Silvestri aveva preso la botta in faccia, la squadra ha continuato a giocare pur in inferiorità e questo vuole dire che la mentalità che le avevamo dato in settimana era stata recepita e, quindi, credo che la differenza sia minima se in panchina c’è lui o se ci sono io. I ragazzi non se ne accorgeranno neppure, li ho già avvertiti, ho cercato di pensare a tutto, ho dato forza a Frustalupi che è molto bravo ed sarà come se ci fossi io in panchina”.
Che cosa ha detto a Frustalupi?
“Mi vien da fare una battuta, ma non è il caso (ride, ndr). Spero che tu sia fortunato, perché ci vuole anche un pizzico di fortuna. Comunque in altre occasioni quando mi ha sostituito le cose non sono andate così male”.
Ricollegandoci a quanto ha detto che i giocatori devono correre, l’esclusione di Ljajic è dovuta al fatto che in allenamento non le ha dato sufficienti garanzie?
“Domenica i cambi voluti sono stati solo uno quello di Niang. Niang non voleva uscire, ma era calato già a fine primo tempo perché aveva corso molto. Per fare le prestazioni bisogna correre e Niang l’aveva fatto e con lui tutti gli altri ed è per questo che la Sampdoria non ha fatto un tiro in porta perché tutto il Torino concorreva alla fase offensiva e a quella difensiva. Niang aveva iniziato a calare, anche se a livello attivo avrebbe potuto continuare per altri dieci minuti, ma non ci stava dando più una mano come aveva fatto nel primo tempo e così ho mandato in campo Belotti, che aveva pochi minuti da spendere, però, ci ha dato una grossa mano in un moneto in cui eravamo in dieci. Quindi i cambi sono stati super forzati, non ho potuto scegliere di farli in queste partite e così ho già risposto per quel che riguarda Ljajic e anche per quel che riguarda Berenguer e altri ragazzi che stanno li e scalpitano e potrebbero fare comodo. Vedremo che cosa succederà domani”.
Cavani le ha fatto i complimenti e ha detto che l’aspetta in Europa.
“Con Cavani c’è stima reciproca. Quando mi fanno i complimenti sono in imbarazzo, ma sono contento quando i giocatori che ho allenato mi fanno i complimenti a anche Behrami ha parlato bene di me e questo è significativo”.
Belotti domani partirà titolare?
“E’ in pole position, ma vediamo oggi dopo la partitina”.
La forma atletica per lei è molto importante, per questo il Torino prima faticava?
“Tutti dicono che le mie squadre hanno un’anima e che corrono tanto. I numeri bisogna sempre saperli leggere e quando allenavo la Sampdoria abbiamo vinto per sette volte tre a zero senza correre tantissimo. Però non voglio fare i conti col passato e neppure con il mio predecessore che è un grande professionista. Quando sono arrivato ho impostato un lavoro iniziale che ha portato a un piccolo scombussolamento a livello fisico e con il Sassuolo si è visto, infatti, eravamo strani perché erano state cambiate alcune cose e i ragazzi ne hanno risentito perché da un anno e mezzo si allenavano in un altro modo”.
Niang è in diffida e poi ci sarà il derby, questo sarà tenuto in considerazione?
“No. In generale le diffide non devono condizionare né i giocatori né me. Domani dobbiamo pensare solo all’Udinese. La rosa è abbastanza numerosa e tutti stanno rientrando dagli infortuni, ci manca di fatto solo Lyanco, quindi, per il derby ci penderò poi in base a chi avrò a disposizione. Ci sono tante variabili nel calcio e allora che cosa dovremmo fare? Non mettere il piede? Questi sono ragionamenti che non vanno fatti, soprattutto in questa fase”.
Come procede il recupero di Ansaldi?
“Bene ed è vicino a poter giocare dall’inizio. L’avete visto domenica che cosa ha fatto anche se è entrato a freddo. Non so se già domani partirà titolare, ma è comunque un cambio importante per diversi ruoli. Può giocare da interno e da terzino se non cambiamo modulo. Può fare anche il centrale in una difesa a tre se dovesse servire, è molto eclettico e completo”.
De Silvestri e Obi come stanno?
“A De Silvestri sembra che non gli dia fastidio la mascherina e dopo la partitina di oggi vedrò se non sarà condizionato dall’incidente. Obi ieri si è riallenato con noi e anche per lui verificherò durante la partitina”.
In questo mese di lavoro pensava di ottenere i risultati che ha fatto?
“Quando lavoro non penso al risultato, ma alla gara che si deve fare e poi subito a quella successiva. Sono contento per i risultati che abbiamo finora ottenuto. Ripeto, sono curioso di vedere se i ragazzi faranno quello che hanno fatto contro lo Sampdoria e se sapranno essere attenti a controllare l’irruenza nella nostra età campo in modo da evitare che i nostri avversari posano usufruire di calci di punizione”.
Ha qualche rimpianto per il periodo al Watford?
“Quando mi ha chiamato Cairo potevo rifiutare poiché avevo altre offerte o sentire che cosa voleva solo per cortesia, ma se sono qui è perché volevo venirci”.
Si ha l’impressione che nelle prime tre partite ci fosse la voglia di vincere, ma con la Sampdoria si è anche vista una squadra più tignosa, è così?
“Sì è un po’ così, ma dipende anche dal valore dell’avversario e la prestazione va interpretata in relazione all’avversario perché è differente se si affronta la sesta o la quindicesima in classifica. Con la Sampdoria non abbiamo concesso niente e creato azioni d’attacco”.
Quanto pesa lo scontro diretto di domani per l’Europa League?
“Non ho mai parlato d’Europa io devo cercare di far migliorare le prestazioni della squadra e poi spero che il risultato sia figlio delle prestazioni. Io sono subentrato in corsa, domani sarà una partita importantissima e dobbiamo fare risultato e soprattutto fare una buon prestazione”.