Ottimo risultato del Torino col Verona meno la prestazione, pur a tratti in miglioramento

21.09.2024 11:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
L'esultanza del Torino
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L'esultanza del Torino
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Il 3 a 2 del Torino all’Hellas Verona ha due volti: quello della vittoria e dei miglioramenti sul piano del gioco che a tratti si sono visti e quello che manca alla prestazione per essere complessivamente e oggettivamente positiva. La squadra di Paolo Zanetti dal 20esimo è rimasta i 10 per la sciocchezza commessa da Dawidowicz che, in occasione di un calcio d’angolo del Torino e con la palla lontana, in area ha dato una gomitata in faccia a Sanabria con l’inevitabile conseguenza di essere espulso e di lasciare la sua squadra in inferiorità numerica per 70’ quando il risultato era in parità, al gol di Sanabria (10’), aveva risposto Kastanos (12’), e senza dimenticare che ha costretto il suo allenatore a togliere Sarr e a far entrare Frese (27’) modificando così l’assetto della squadra passando dal 3-4-2-1  al 4-4-1 e sottraendogli anche la possibilità di avere una sostituzione più avanti. Quest’episodio ha influito ben più delle assenze di cinque titolari fra gli scaligeri, Serdar, Duda, Suslov, Harroui e Cruz, visto che anche ai granata mancavano giocatori importanti, Schuurs, Valasic, Vojvoda e Coco era stato recuperato all’ultimo e infatti si è accomodato in panchina.

Oggettivamente analizzando la prestazione del Torino la squadra di Vanoli ha iniziato bene la partita e i ritmi erano sostenuti. I granata hanno fatto possesso palla efficace, alla fine del primo tempo è risultato del 74%, per aprire i varchi e portarsi in avanti e infatti sono riuscito a sbloccare il risultato, alla priva occasione utile, con Sanabria: filtrante di Masina con velo di tacco di Zapata, deviazione di Magnani e Tonny, dopo essere sfuggito alla marcatura di Coppola, con un controllo a seguire di piatto ha depositato la palla in rete. Però subito dopo la distrazione difensiva che ha permesso al Verona di pareggiare con Kastanos: dalla bandierina Lazovic ha dato al limite dell’area a Kastanos che di collo con il sinistro ha insaccato dopo una deviazione di Maripán che ha spiazzato Milinkovic-Savic. Otto minuti dopo l’episodio che ha portato all’espulsione di  Dawidowicz e l’occasione di passare in vantaggio non sfruttata da Sanabria che ha calciato il rigore mandando la palla sul palo, ovviamente sulla ribattuta in rete del pallone da parte del paraguaiano il gol come da regolamento è stato annullato. Il Torino avrebbe dovuto sfruttare meglio la superiorità numerica, ma non è sempre stato lucido nel manovrare e a tratti ha giocato in modo frenetico, ma sempre ricercando il gol e alla fine è stato premiato: cross di Lazaro a servire nei pressi del secondo palo Zapata che ha vinto il duello aereo con Magnani e di testa ha insaccato (33’). E fino al termine della prima frazione di gioco i granata hanno continuato a pressare stando quasi sempre a ridosso dell’area avversaria e andando vicino a segnare la terza rete con Walukiewicz su sponda di Zapata (43’), il polacco già al 26’ con una sovrapposizione sulla destra aveva concluso con un diagonale mandando la sfera di poco oltre il palo.
Nella ripresa il Torino ha continuato a cercare la rete che avrebbe potuto mettere definitivamente ko il Verona gestendo il possesso palla, ma è subentrata un po’ di presunzione e non per niente Vanoli ha effettuato alcuni cambi al 67’ per dare una scossa ai suoi: Linetty per Tameze, Adams per Sanabria e Gineitis per Ilic. Con tanto di immediata contromossa di Zanetti che dopo aver inserito, al rientro dall’intervallo Daniliuc per Lazovic, ha mandato in campo Mosquera per Tengstedt e Livramento per Kastanos. La mossa dell’allenatore dei gialloblù ha dato verve alla squadra che ha attaccato con ancor maggiore convinzione sfruttando le doti di Livramento e Mosquera per sfruttare meglio le ripartenze, ma mancando un po’ nel tiro finale e nell’inquadrare con precisione lo specchio della porta granata. In più ci sono stati errori sui passaggi da entrambe le parti che hanno spezzettato le trame di gioco. E il Torino si è un po’ seduto non forzando più di tanto le giocate e quindi non riuscendo a rendersi pericoloso dalle parti di Montipò se non con Gineitis, tiro dalla distanza che ha sfiorato il palo dopo una lieve deviazione (77’). Poi improvvisamente la rete di Adams: errore di Coppola, nell’anticipare Zapata ha fatto un retropassaggio rischioso con la difesa che ha dormito, Ché ne ha approfittato e in velocità ha avuto la meglio su Magnani e ha segnato mandando la sfera ad infilarsi angolando sul secondo palo (79’). Il terzo gol granata avrebbe potuto tagliare le gambe al Verona che però non si è dato per vinto prima con Livramento che si è insinuato in area e con un tiro a giro dalla sinistra ha mandato alta di poco la palla sopra la traversa (81’). Poi con Mosquera che in mezza rovesciata, buona l’imbeccata di Lambourde, ha finito per ostacolarsi con Livramento e la palla è termina sul fondo (88’). Infine riuscendoci, ma ormai era troppo tardi (93’), con Mosquera: Masina in area ha perso la palla che è stata recuperata da Belahyane che poi ha servito Mosquera che ha segnato a porta vuota. E altra grave disattenzione difensiva della retroguardia del Torino.

I miglioramenti ci sono, ma non bastano. Nel complesso il collettivo riesce a prevalere sulle individualità e il gruppo di Vanoli è compatto nonostante gli infortuni e i nuovi arrivati che il tecnico sta integrando a chi c’era già. Ci sono progressi anche nell’apprendimento delle differenze di gioco rispetto alle scorse tre stagioni e la fase offensiva è più concreta, ieri sera tutti e tre gli attaccanti hanno segato, ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Vanoli continua a ripetere che ci vuole tempo per crescere e migliorare. E il tecnico granata è consapevole che la partita con il Verona non è stata tutta rosa e fiori: “Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi, però devo dire bravo al Verona un po’ anche per demerito nostro: ci ha dato filo da torcere fino alla fine – così ha commentato la gara, come riportato da Tuttosport -. E quei due gol presi erano entrambi evitabili: il primo per una dormita proprio! Volevo vedere la prestazione, prima del risultato. Nel complesso abbiamo disputato un’ottima partita, anche se poi, in 11 contro 10, nella ripresa siamo un po’ calati nell’attenzione, i passaggi sono diventati più lenti: ed era sbagliato credere di aver già vinto, ci dovremo lavorare su questo”.  Il primo posto in classifica non vuole dire che il Toro è da Europa e Vanoli lo sottolinea: “Mi fa piacere che i giocatori possano avere questo obiettivo, però le vere risposte le dobbiamo dare sul campo. E dobbiamo ancora migliorare molto”.

Martedì la partita di Coppa Italia con l’Empoli che ieri in campionato ha battuto il Cagliari e in precedenza aveva pareggiato con Juventus, Bologna e Monza e vinto con la Roma e con 9 punti ne ha due in meno del Torino ed è momentaneamente al terzo posto con il Napoli. A seguire le gare con la Lazio e l’Inter prima della prossima sosta del campionato. Tutti test importanti che faranno un po’ più capire di che pasta è questo Torino.

Questa notte il Torino si è preso il primo posto in classifica, ma il primato lascia il tempo che trova prima di tutto perché la maggior parte delle partite di questo turno non sono state ancora disputate e poi perché si è alla quinta giornata e non alla trentottesima con tutte le gare del campionato finite. L’esaltazione va quindi messa da parte, meglio godersi il momento e basta.