Valterino Sirigu può tornare in orbita Roma. Gli scenari
Possibile nuovo cambio della guardia tra i pali romanisti. Dopo il flop targato Robin Olsen (che, prima dell'infortunio, aveva però trovato la propria dimensione a Cagliari) del 2018/19, il duo Fonseca-Petrachi aveva puntato su Pau Lopez, acquistato dal Betis Siviglia per 23 milioni di euro. L'estremo difensore iberico, che nel complesso ha offerto un livello di rendimento non troppo lontano dalle aspettative, non sembra aver maturato quel feeling che dovrebbe portare a un progetto comune a lungo termine, in quel di Roma. Tre sondaggi per lui, finora, tutti da Londra: da parte del Chelsea, che, rinnovato il sodalizio col veterano Caballero, cerca un sostituto per Kepa Arrizabalaga, iberico e coetaneo di Lopez, che in due anni tra i Blues ha invece decisamente deluso; del Tottenham, di cui Pau ha già vestito la maglia nel 2016/17, da riserva del guardiano storico dei pali degli Spurs, Hugo Lloris, e per il quale cerca ora un "erede" a lunga percorrenza; il West Ham, non entusiasta del rendimento mantenuto dal polacco Fabianski. Nessuno dei tre colossi d'Albione, tuttavia, appare al momento nemmeno lontanamente disposto a spendere i 40 milioni richiesti dalla Roma per il cartellino di Lopez, che, se i giallorossi non verranno a più miti consigli, finirà probabilmente per vedersi concessa una nuova chance da titolare, a queste condizioni economiche. Decisamente più abbordabile l'ingaggio del 25enne portiere capitolino, che al momento ammonta a 3 milioni annui.
Le possibilità che Pau Lopez lasci la Roma, al momento, ammontano, per essere generosi, al 25%. Ove però questo quarto di torta si espandesse, e una trattativa su basi concrete prendesse piede, tra i succitati pali giallorossi si libererebbe un posto. Finalizzato, probabilmente, a una titolarità lunga non più di un biennio, affidata a un portiere esperto, sotto la cui ala protettrice possa crescere il talentuoso Daniel Fuzato, classe '97 acquistato per mezzo di euro dal Palmeiras nell'estate 2018, sul quale il club, in prospettiva, punta con decisione. A meno naturalmente che la strategia non cambi del tutto, da qui alla prossima sessione di mercato, con Fonseca unico vero punto fermo del progetto. Con Mirante, prossimo ai 37 anni, presumibilmente vicino al ritiro, oppure, qualora continuasse a giocare senza cambiare aria, a un ruolo di terzo di sicuro affidamento "alla Rosati", Sirigu potrebbe risultare il profilo giusto per la Roma, qualora fosse Lopez a salutare i lidi capitolini. Operazione economicamente sostenibile, ingaggio incluso. Tutta da verificare, d'altra parte, l'effettiva presenza delle basi su cui intavolare una trattativa.
TORO PRONTO A SACRIFICARLO? Che i granata cerchino un nuovo portiere, è arcinoto. Ben cinque i nomi nel mirino, tutti dalla categoria cadetta - Scuffet, Semper, Montipò, Paleari, Di Gregorio, ormai menzionati più e più volte, - tutti potenzialmente accessibili. Persino, diocenescàmpi, se si retrocedesse. A seconda però di quella che sarà la strategia del tandem nuovo di zecca Cairo-Vagnati - al rialzo, al ribasso, orizzontale, verticale, - il fantomatico nuovo estremo difensore potrebbe arrivare per fregiarsi dei gradi di titolare designato fin dall'inizio, oppure per crescere sotto la succitata ala di Valterino. Si dà logicamente per scontato che Sirigu non accetterebbe la B; molto più complicato anticipare un copione circa il suo futuro, qualora, come si auspica, si fosse di fronte alla nona stagione consecutiva nella massima serie. E, specie qualora due su tre tra Izzo, Nkoulou e Belotti finissero per restare, i circa 15 milioni di euro che il club programma di incassare a fronte di una cessione di Sirigu farebbero decisamente comodo. Tutto sta a quanto allettanti saranno le offerte che arriveranno per ognuno dei Fab Four.
LA ROMA E GLI ALTRI OBIETTIVI. Se partisse Pau Lopez, la Roma potrebbe decidere di andare decisamente più al risparmio, in direzione del prossimo portiere titolare, anche a fronte di un minimo di plusvalenza che l'ex-Betis, nel caso, frutterebbe. Sirigu costerebbe circa dieci milioni in meno rispetto a quanto speso per il suddetto estremo iberico, ma il discorso potrebbe valere anche per nomi quali Alessio Cragno (Cagliari) e Mattia Perin (Genoa, ma ancora di proprietà della Juventus), vecchi obiettivi che potrebbero tornare di moda, con indice di gradimento anche superiore a quello nei confronti del portiere granata, se non altro per evidenti ragioni anagrafiche: Perin ha cinque anni in meno di Sirigu, l'isolano ben sette. Ben più elevato, al momento, il valore di mercato di Gollini, altro obiettivo giallorosso: richiesta di 25 milioni di euro, e un attuale scenario, che vede l'Atalanta potenzialmente in grado di confermare il proprio zoccolo duro "dei miracoli", non particolarmente fruttuoso per le eventuali pretendenti all'ingaggio dell'ex-Aston Villa, specie se italiane.
RITORNI DI FIAMMA E NUOVE PRETENDENTI? Poca polpa, quanto meno dal campionato italiano, sul piatto. Per ora. Stabili le posizioni da titolare di Szczesny (Juve) e Strakosha (Lazio), l'Inter, al netto del solito Radu, i portieri li cerca giovani, per trovare un degno erede ad Handanovic, che difenderà ancora i pali neroazzurri per almeno una stagione. Meret non è più in discussione a Napoli, Donnarumma sembra ancora una volta poter proseguire al Milan (ma una maxi-offerta da oltre confine potrebbe scompaginare la situazione, e riportare il club rossonero sui binari di Sirigu), mentre l'Atalanta, ove partisse Gollini (proprio verso Roma, si diceva, ma preme anche il Tottenham), difficilmente investirebbe in un "grande vecchio" dei pali. E, a meno di un progetto principesco presentato dalla Fiorentina (ma Dragowski dovrebbe in definitiva restare), tanto vale restare al Toro. Più plausibile, piuttosto, che Valterino sia raggiunto da un'offerta per tornare a giocarsi le coppe all'estero. Nell'anno delle convocazioni per l'Europeo, però, restare in Serie A sarà presumibilmente, per lui, un'assoluta priorità. Che ciò accada ancora tra le file del Toro, per quanto lo si auspichi, è presto per dirlo.