Ezio Rossi a La Repubblica ed. Torino: “La mia vita è sempre rimbalzata sui muri del Filadelfia”

Ezio Rossi a La Repubblica ed. Torino: “La mia vita è sempre rimbalzata sui muri del Filadelfia”TUTTOmercatoWEB.com
Ezio Rossi
© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com
giovedì 20 febbraio 2025, 16:00Ex granata
di Elena Rossin
fonte La Repubblica edizione Torino

L’ultimo dei mohicani granata, Ezio Rossi, di fronte all’obiettivo più arduo: far conquistare la salvezza al Borgaro in Serie D, chiamato a farlo dal presidente Perona qualche settimana fa. “Ci alleniamo – racconta Rossi su le colonne del La Repubblica edizione Torino - tutte le sere dalle 19 in avanti, e la domenica ci troviamo di fronte squadre allestite con budget superiori ad una milionata”. Dalla sua, però, Ezio non ha solo la competenza tecnica di chi ha surfato le onde di qualsiasi tipo di calcio, dalla serie A ai dilettanti; Rossi sa forgiare la psicologia dei giocatori.

Il “suo” Toro resta un’altra cosa e le leggende rimbalzano dal passato al presente fra i pranzi con Zaccarelli e i messaggi di Junior, le novelle di Pulici e il ricordo di Radice. D’altra parte, in granata Rossi ha fatto un po’ di tutto: il tifoso, il talentino del settore giovanile, il raccattapalle nella stagione dello scudetto del 1976, il giocatore della prima squadra e poi l’allenatore. “Sono nato in piazza Galimberti e la mia vita è sempre rimbalzata sui muri del Fila”, un cordone ombelicale che non è stato reciso nemmeno dai vent’anni vissuti in Triveneto, Trieste, Verona, Padova e Treviso. “Superga è il luogo del cuore, ci salgo spesso da solo, in bici. Ma non il 4 maggio, perché dicono che io sia un uomo contro”.