Leo Junior: “Il derby non si gioca: si vince. Caro Toro, serve ambizione”

08.11.2024 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: La Stampa
Leo Junior
Leo Junior
© foto di Elena Rossin

Domani la sfida allo Stadium e il brasiliano Leo Junior ricorda, sulle colonne de La Stampa, il successo di 40 anni fa al 90’: “Non eravamo forti come la Juve, che aveva Platini e il blocco dell’Italia campione del mondo, ma li abbiamo battuti in rimonta perché ci credevamo e avevamo la mentalità Toro. Io che crosso sul primo palo e Aldo Serena che vola in cielo per il gol della vittoria sotto la curva Maratona”. E su questo Torino Junior ha le idee chiare: “Erano partiti bene e sembrava l’anno buono per togliersi qualche soddisfazione, ma poi si sono fermati sul più bello. La verità è che da anni il Toro sta intorno al decimo posto, ormai so subito dove andare a trovarlo in classifica ... La società ha poca ambizione e non vuole essere protagonista, perché per ottenere i risultati bisogna investire”. Il Torino e la Città sono rimasti nel cuore di Leo: “Io a Torino sono stato alla grande con tutti e quel Toro era davvero una famiglia. Ora i giocatori quasi non si conoscono tra di loro e uno spogliatoio forte aiuta a vincere: se il gruppo funziona, le individualità vengono fuori meglio. Io ho avuto un ottimo maestro come Zaccarelli: aveva vinto uno scudetto, era reduce da quel folle 3-2 nel derby e mi ha fatto capire tutto. Così ho compreso che la maglia granata è una seconda pelle e che il derby non era una partita, ma la partita. Si può essere meno forti della Juve, ma con la grinta e la mentalità si può vincere”.

L’ultima vittoria del Toro in un derby risale al 26 aprile 2015 e nei 30 derby dell’era Cairo, compresi due in Coppa Italia, la media punti è la più bassa di sempre (0,3) con 23 sconfitte complessive e Junior indica la strada per il successo: “La differenza c’è sempre stata, ma non così: bisogna vivere in modo diverso e bisogna essere ambiziosi. Perché un derby non si gioca: si vince”.