Carlo Nesti, juventino o granata? Arriva la sua risposta
Un giochino che fanno tutti i tifosi, ai quali sembra impossibile che chi parla o scrive di calcio non possa avere la sua squadra preferita. Così è da anni anche per Carlo Nesti, storico cronista e commentatore ex Rai. E lui a pochi giorni dal derby ha voluto chiarire tutto, con un lungo post sui social. "Come ho spiegato tante volte, il mio cuore è diviso a metà: una parte bianconera (il papà), e una parte granata (la mamma e lo zio, consigliere della società). Un "tifoso" può sostenere una sola squadra, ma un "simpatizzante", quale mi reputo, può sostenere anche più squadre, e più personaggi. Io amo la storia del calcio della mia città: Torino. Inoltre, sono cresciuto in un'epoca, in cui la prima regola dei giornalisti sportivi era l'imparzialità, e questa è la mia unica bandiera. Oggi, dilagano i "giornalisti schierati", nei quali non mi riconosco. Il motivo è semplice: se sei "schierato", i tuoi commenti, inevitabilmente, saranno "faziosi". Si può accettare una informazione, che sia sempre "di parte"? Credo che debbano esistere anche opinioni obiettive, ma, ormai, siamo rimasti in pochi a interpretare questo ruolo. Io appartengo ad una "razza in estinzione", e, anche se non sono tutelato dal WWF, mi considero orgoglioso di appartenere a una minoranza. In ogni caso, è giusto, nei vostri confronti, essere del tutto trasparente. Fino alla fine della scuola, tifavo per la Juve, con il Toro come seconda squadra. Poi, ho cominciato subito il lavoro, trovando l'ambiente bianconero molto austero, e quello granata molto accogliente. Ho passato circa 10 anni al Filadelfia, giocando con colleghi, arbitri, dirigenti, e soprattutto ex giocatori: Santin, Salvadori, Zaccarelli, e altri. Così, mi sono affezionato al Toro, e sono diventato un "sangue misto". Per me, la Juve è moglie, e il Toro è amante. Quando sono sereno, mi sento bianconero. Quando mi arrabbio, mi sento granata. Un abbraccio!