De Paola su arbitri e Var: “Dichiarazioni di Rocchi clamorose. Basta con buffonate e rigori assurdi”

21.10.2024 13:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: TMW Radio e Tmw
Paolo De Paola
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Paolo De Paola

Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il giornalista Paolo De Paola e fra le altre cose ha parlato delle decisioni arbitrali e del Var che tanto stanno facendo discutere in questo inizio di campionato. Queste le sue parole:

C’è un problema arbitri in Serie A?
“Le dichiarazioni di Rocchi* sono clamorose, non ha dato dichiarazioni. Per me l’arbitro ha fatto bene a non espellere Douglas Luiz, l’impressione è che dia un colpettino a Patric come succede sempre in questi duelli. Vuoi ammonirlo perché è stato un gesto stupido? Va bene, ma il rosso non esiste. Adesso in area di rigore è tutto un pestone, basta con queste buffonate e questi mezzi rigori assurdi. In Europa non li danno questi rigori, qual è l’imprudenza se cerchi di prendere il pallone? Perché dobbiamo punire un difensore che va a cercare il pallone? Spesso è l’attaccante che cerca il contatto, gli attaccanti non vanno sul pallone per gestirlo, ma solamente per raggiungere lo scopo di subire un pestone. Tutti questi rigori sono rivedibili, vorrei vedere in campo una valutazione sull’intensità da parte dell’arbitro in campo. Non tutti gli interventi in area sono rigori. Se fai un rallenty di ogni azione sembrano tutti rigori. Ci vuole buon senso e capire che l’arbitro deve avere la possibilità di valutare l’intensità di un contatto. Il VAR li deresponsabilizza”.

Bisogna cambiare la gestione del VAR?
“Sono sempre stato contrario all’esagerazione del VAR. Io metto al primo posto la valutazione dell’intensità del contatto. Tutti questi mezzi falli sono tutti opinabili e bisognerebbe sempre lasciare la valutazione di questi contatti all’arbitro in campo. Al contrario di quanto dice Rocchi mi fiderei dell’arbitrarietà delle scelte. C’è poco da ribellarsi ad esempio sul fuorigioco dell’Udinese col Milan, è un punto geografico e questa è una certezza, così come la goal Line technology”.

*Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di Serie A e B, è intervenuto a Open VAR su Dazn dopo Roma-Inter di ieri sera, ma l'intervento era stato registrato prima della partita: per questo non vi è alcun riferimento alla gara giocata all'Olimpico della Capitale.
Si parte proprio dall'espulsione di Tijjani Reijnders in Milan-Udinese di ieri pomeriggio: "Se avete sentito un po' di dubbi nelle discussioni del VAR non è sui parametri del DOGSO, che ci sono tutti, ma sul fallo. Reijnders ha un comportamento naturale, però le gambe si incrociano: ci sentiamo di supportare la decisione del campo. Poi una volta che fischi sul DOGSO e quindi sul rosso non ci sono dubbi. Si può discutere sul fallo, però rivedendo le immagini il contatto c'è".

La discussione si sposta sul mancato giallo a Touré per fallo su Chukwueze: "È una decisione sbagliata, qui l'ammonizione è dovuta. È il classico step on foot, non è oltre misura perché il giocatore rischia di farsi male dopo un movimento da solo. Però il giallo manca e il VAR non può suggerire un'ammonizione. Il protocollo non lo prevede".

Il gol annullato a Kabasele nel finale: "Sostanzialmente, è molto semplice il ragionamento. Qua il giocatore dell'Udinese è, seppur di pochissimo, in fuorigioco. Tenta di giocare il pallone davanti all'avversario ed è sanzionabile. Molti si chiedono perché l'arbitro sia andato al monitor: perché è una decisione soggettiva se l'impatto (su Thiaw, ndr) sia reale o meno. È evidente che lo sia, ma andava rispettato il protocollo. È una situazione al limite, la posizione di fuorigioco la percepisci solo attraverso la tecnologia".

In conclusione, parlando di Juventus-Lazio il colpo di Douglas Luiz su Patric, a palla lontana, non sanzionato: "Non è fortuito e non ci piacciono certi comportamenti, se fosse stato espulso nessuno avrebbe detto niente per questo. Qualche settimana fa era successa una cosa del genere in Juventus-Empoli, avevamo seguito la decisione del campo: capisco la velocità della decisione, perché il VAR non punisce il gesto di per sé ma va sull'entità del colpo. Posso capirlo, ma è un comportamento che a noi non piace e ribadisco alle società di far presente ai giocatori che certi comportamenti non c'entrano nulla. Non è un colpo così forte, altrimenti parlerei di errore: però è comunque un gesto che non ci piace. Manca sicuramente un giallo, non mi sarei scandalizzato se ci fosse stato un cartellino rosso. Il non intervento VAR dipende dal fatto che si dovesse trovare qualcosa di ancora più importanza: è l'unica valutazione che hanno fatto".