La riflessione di Tuttosport sul Torino: “Sprofondo granata: ma dov’è la società?”
Il Torino dopo 13 giornate ha 15 punti, frutto di 4 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte con 16 gol fatti e 19 subiti, ed è 11esimo in classifica, ma è in crisi sia di risultati sia di prestazioni oltre ad avere infortunati giocatori del calibro di Zapata, Schuurs e recentemente anche di Ilic. Con quattro punti fatti nelle ultime otto partite, solo una vittoria col Como neopromosso e un pareggio col Monza ultimo in classifica, i tempi del primo posto in solitario dopo cinque giornate sembrano lontanissimi. E va aggiunta anche l’eliminazione dalla Coppa Italia ai sedicesimi ad opera dell’Empoli. I tifosi proseguono a contestare la società, in particolare il presidente Cairo, e ultimamente hanno fischiato anche la squadra.
E allora Tuttosport fa una riflessione in un articolo a firma Marco Bonetto: “Ci si chiede dove sia la società, mentre la squadra sprofonda. Ci si chiede invece di meno quale sia la società: perché, in fondo (ma anche all’inizio), le caratteristiche del pacchetto dirigenziale del Torino e i modus operandi di Cairo sono ben noti. Nel club non si muove una foglia (di un certo peso, of course) in assenza di un beneplacito presidenziale: Cairo da Milano controlla ogni movimento e avoca a sé le scelte più importanti. Sotto di lui (alle prese quotidianamente con una quantità monumentale di impegni legati alla sua attività imprenditoriale), il corpo dirigenziale è sempre abbastanza scheletrico. In connessione stretta con il lavoro di Vanoli e dei giocatori vi sono essenzialmente Vagnati e il suo vice Moretti. Ma per abitudini è quasi esclusivamente il dt a ricoprire un ruolo normalmente in vista: sia nello sviluppo di buona parte del mercato (sempre sotto l’ombrello cairota), si nei rapporti con l’allenatore, con i suoi collaboratori e con la prima squadra. Si dà il caso, ora, che da 3 mesi Cairo sia contestato, contestatissimo”.
Poi l’articolo ricorda che il presidente era tornato allo stadio solo in occasione della gara con il Como e dopo il derby (era presente all’Alianz Stadium) di nuovo non c’era dopo il Monza, forse anche per le contestazioni annunciate, con la Curva Maratona che è entrata solo nell’intervallo. E che un’intervista significativa sul Torino l’aveva rilasciata solo dopo la vittoria con i lariani e in quell’occasione aveva anche smentito di voler vendere il club. Anche al Filadelfia agli allenamenti della prima squadra si è visto poco e come disse Vanoli andò per un discorso motivazionale prima del match con il Como.
“E Vagnati? Del dt ricordiamo le (sconcertanti) parole pronunciate in diretta tv prima di Inter-Toro su Adams e Ricci (inizio ottobre), quindi è immediatamente ritornato nell’ombra, mentre i tifosi urlavano contro di lui. In situazioni tanto allarmanti, ci si attenderebbe una presenza forte a appariscente il giusto della società, sia per tenere la squadra nel recinto, sia (nei momenti più turbolenti come poteva esser il post derby o il dopo partita di Torino-Monza) per spedire urbi e orbi messaggi chiari, netti, volti a dare il senso concreto e l’immagine plastica di un club presente, attivo dalle azioni efficaci. Per questo ci chiediamo dove sia la società”.