In attesa dei colpi di mercato per rinforzare l’organico il Torino ha bisogno di fare punti col Parma per assestarsi a metà classifica
Mister Vanoli sta attendendo che il presidente Cairo e il direttore dell’area tecnica Vagnati gli facciano avere quei rinforzi che gli hanno evidentemente promesso visto che lo stesso allenatore del Torino dopo la sconfitta nel derby d’andata, lo scorso 9 novembre, rispondendo alla precisa domanda“E’ davvero convinto che all’inizio del mercato, non l’ultimo giorno, la società sarà pronta a darle i rinforzi che le servono?” aveva risposto “Sì, sì, ne sono convinto”. Al momento di rinforzi non ne son arrivati, ma il mercato ha aperto i battenti da due giorni per cui magari nei prossimi l’arrivo di qualche nuovo giocatore sarà annunciato. Si vedrà se e quando.
Nel frattempo, dopo che quella che l’anno scorso era stata la quarta miglior difesa del campionato è stata smantellata in estate - cessione di Buongiorno, non rinnovo a Rodriguez più anche a Djidji, arrivi solo negli ultimi due giorni di mercato di Maripán e Walukiewicz e cessione, all’insaputa dello stesso Vanoli, di Bellanova prima della seconda giornata di campionato – e poi anche l’infortunio di Zapata il 5 ottobre, l’allenatore granata fra alti iniziali e successivi bassi si è barcamenato per tenere il Torino sopra la linea di galleggiamento e infatti oggi, a una giornata dal termine del girone d’andata la squadra è al decimo posto insieme alla Roma e ha sei lunghezze di vantaggio dalla terzultima posizione. Gli errori difensivi per gravi disattenzioni si sono susseguiti dalla prima giornata di campionato, il Milan ha rimontato lo svantaggio di due gol nei minuti di recupero finali finendo per pareggiare, e la difficoltà a segnare e anche ad arrivare al tiro in porta si è palesata da dopo l’infortunio di Zapata. E tutte le volte che il Torino sembrava essersi rimesso un po’ in carreggiata puntualmente arrivavano le docce gelate con sconfitte maturate per approcci sbagliati o mancate vere reazioni anche quando gli avversari non erano nella loro giornata migliore.
Domani la partita con il Parma, squadra sulla carta non più forte e proveniente dalla Serie B, che ha due punti in meno in classifica e che in trasferta ha ottenuto finora 7 punti in 8 gare segando 9 gol e subendone 16 quindi in teoria per i granata la vittoria non sarebbe un’impresa e oltretutto darebbe continuità alla rimonta, con pareggio finale, fatta sei giorni fa con l’Udinese. Senza dimenticare che una vittoria predisporrebbe al meglio al derby di sabato 11. Il Torino in casa non vince dal 25 ottobre, gara col neopromosso Como con gol del giovane Njie, e dare finalmente una gioia ai tifosi sarebbe un bel modo per iniziare l’anno nuovo.
Vanoli le ha provate tutte alternando giocatori nei vari ruoli e pure cambiando a gara in corso modulo, dal 3-5-2 al 4-2-3-1 passando per varianti di entrambi, ma i suoi sforzi non sono stati davvero ripagati. Non ci si stupisce poiché la qualità dell’organico non è eccelsa e in più la coperta risulta corta. Prima di tutto, come ripete il mister, il Torino deve pensare a fare punti per garantirsi la salvezza e con il Parma è la partita giusta, ma serviranno un approccio giusto, concentrazione, nessuna disattenzione e voglia di andare a prendersi la vittoria, utile per mantenere le distanze dalla zona dove si lotta per non retrocedere e assestarsi a metà classifica. E poi chissà se dal mercato arriverà un degno sostituto di Zapata e magari anche un difensore di piede mancino che Vanoli avrebbe voluto avere già in estate e non guasterebbero pure un rifinitore e un quinto di sacrificio e di spinta continua, quest’ultimo fra i desiderata neppure tanto nascosti del mister..