Vanoli lo ripete: “Voglio dare un’identità”. Ma Cairo continua a vendere

22.08.2024 09:30 di  Emanuele Pastorella   vedi letture
Vanoli lo ripete: “Voglio dare un’identità”. Ma Cairo continua a vendere
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Sotto la Mole c’è sempre tempesta, la quiete non è ancora arrivata. E anche al Filadelfia il Toro sta provando ad estraniarsi dall’ultima botta estiva del mercato, anche se questa volta è davvero dura. Oggi diventerà ufficiale la doppia operazione che, di fatto, è già più che ufficiosa: Bellanova all’Atalanta, Pedersen in granata, i due laterali sono attesi rispettivamente a Bergamo e a Torino per le visite mediche. Proprio nel bunker a due passi dallo stadio Olimpico Grande Torino, il tecnico Paolo Vanoli cerca di compattare l’ambiente e proseguire nel suo lavoro. “C’è da essere orgogliosi vestire la maglia granata, il mio primo obiettivo è dare un’identità e una filosofia di gioco” ha detto a metà della settimana che porterà alla sfida proprio contro l’Atalanta.

Il problema è che sembra quasi come l’allenatore sembra quasi come la povera Penelope, che tesseva di giorno e disfaceva di notte. E la causa è il presidente Urbano Cairo, il quale invece di aggiungere e migliorare, continua a smontare il giocattolo Toro. Nel triennio Juric non era certamente una macchina perfetta, eppure tutti i pezzetti avevano trovato posto in un puzzle che, con qualche modifica qua e là, sarebbe potuto davvero diventare un bel quadro. Lo diceva anche lo stesso Cairo in coro con il dt Vagnati, ma a otto giorni dalla fine delle trattative si è fatto esattamente il contrario. La campagna di “distruzione” è iniziata con la retroguardia, sradicata in tutto e per tutto: via Djidji, Buongiorno e Rodriguez, dentro il solo Coco con Masina confermato. E se con Adams l’attacco sembrava aver assunto i contorni di un reparto con potenzialità, ora ecco l’ultima mazzata: Bellanova all’Atalanta, Pedersen al Toro. Di fatto, il presidente Cairo ha ceduto i due più forti e li ha sostituiti con un giocatore che ha rischiato la retrocessione al Las Palmas (Coco) e uno che è proprio finito in B con il Sassuolo (Pedersen). 

E, a questo punto, sorride soltanto il bilancio del club, con l’editore alessandrino in testa: la coppia Buongiorno-Bellanova vale 60 milioni, la parte reinvestita è minima tra la decina per Coco e i due milioncini per Masina (riscattato) e Pedersen (in prestito, poi si vedrà l’anno prossimo se spendere i 3.5 di riscatto), mentre Sosa, Adams e i due portieri di riserva Paleari e Donnarumma sono arrivati tutti a zero. Non servono laureati per fare i conti, il saldo è di +50 milioni. La piazza granata è ad un passo dall’esasperazione, basta leggere vari forum e social per toccare la temperatura della quasi totalità dei tifosi. Già, perché sono sempre meno quelli che ancora si schierano con il patron, il doppio colpo Buongiorno-Bellanova ha alimentato ulteriormente il malcontento. E per domenica monta una contestazione che potrebbe davvero raggiungere il suo picco.