Marco Bernacci, un ex lampo: "Seguo ancora il Toro"

Marco, facciamo un tuffo nel passato. Inizi la tua carriera da professionista con il Cesena. Che ricordi hai di quella piazza?
Con Cesena c'è un rapporto particolare, sono nato e cresciuto lì anche come tifoso. In quegli anni ero sostanzialmente un tifoso in campo, poi eventi di mercato mi hanno portato al trasferimento.
Se dovessi ricordare un episodio in particolare?
Ce ne sono due. In primis, la lotta per la B contro il Lumezzane, in cui siamo rimasti promossi. In secondo luogo, lo spareggio in B perso con il Torino.
Nel 2007, passi al Mantova. Un bilancio di questa "avventura"?
Positivo. Mantova piazza importante, bene all'andata, peggio al ritorno a causa di un non idilliaco rapporto con mister Di Carlo.
Successivamente rimarrai a lungo con l'Ascoli, un club che ti dà la possibilità di esprimerti al meglio. Dal punto di vista della tifoseria, che ti viene in mente?
La tifoseria è molto calda, vivono di calcio. Sono tifosi anche molto critici, "pretenziosi" ma insostituibili. Credo che quest anno si possano salvare con sufficiente tranquillità.
Ed ecco che passi al Torino. Molte voci ti hanno coinvolto. Come è andata realmente?
Sono molte le voci che mi hanno chiamato in causa. Semplicemente accettai la proposta del club, ma arrivavo da un ritiro con il Bologna in cui ero molto stanco. Lo so, per un calciatore può sembrare strano, eppure avevo la necessità di staccare la spina, avevo molti problemi. La mia testa mi diceva di fare così, e per non rubare soldi e per non illudere nessuno ho deciso di lasciare subito e prendermi un anno di pausa. Tuttavia ho un ottimo ricordo della mia partita giocata con il Varese, che nonostante fosse terminata in maniera negativa, mi ha fatto vedere cosa sono realmente i tifosi del Toro. Ci hanno incitato dal primo all'ultimo minuto, una cosa incredibile.
Durante questa stagione, il Torino era partito con obiettivi ambiziosi, ma qualcosa non sta andando. Che ne pensi?
Sto seguendo i granata, e penso che il principale problema sia il calo di alcuni giocatori importanti (ad esempio Quagliarella), e la mancanza di sufficienti ricambi. Se il Toro stesse bene fisicamente, potrebbe mettere in difficoltà tutti.
Dopo un anno di stop, riparti con il Modena. Cosa non va con gli emiliani?
Dopo un anno di stop, in cui non ho fatto nulla in ambito sportivo, ho sottovalutato la difficoltà nel rientro. Un anno negativo, pieno di difficoltà, e molto traumatico...l'anno dopo invece a Livorno abbastanza bene.
Successivamente scendi di categoria e passi al Bellaria. Perchè questa scelta?
E' stata una scelta di vita, volevo giocare vicino a casa e così sono passato in questo club.
Ed eccoti ora in serie D, al Ribelle. Come prosegue la stagione?
Ottimamente, siamo in un girone difficile dove c'è anche il Parma. Siamo partiti con l'obiettivo salvezza, ma siamo settimi e i risultati ci stanno premiando, e fisicamente sono al top.
Marco, il tuo futuro?
Sono ancora molto ambizioso. Per gennaio non dovrei muovermi, ma per giugno non escludo la Lega Pro e addirittura un'esperienza estera. Ho ancora tanta voglia di farmi valere...
Riccardo Solesio
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