Toro al bivio: di qua il sogno di là l’oblio

Salvezza e idea Europa? Basta pareggi. Tra il Bologna e il Milan (contro cui la stagione iniziò di slancio) i granata orientano il futuro. “Prima la salvezza, poi io sogno”: così parlava Vanoli, alla vigilia dell’ennesimo pareggio, il decimo ottenuto questa volta contro il Genoa nonché settimo nelle ultime dieci partite. Ma per sognare il Torino dovrà iniziare a vincere cominciando dalla partita di venerdì sera col Bologna al Dall’Ara, all’andata fu una sconfitta per due a zero, e poi bissare col Milan sabato 22 al Grande Torino, vendicando la rimonta subita nel finale alla prima di campionato che significò pareggio.

Dopo il primo posto della quinta giornata il Torino con le sei sconfitte e la sola vittoria col Como fra la fine di settembre e i primi di novembre era arrivato a quattro lunghezze dal penultimo posto prima di risollevarsi nell’ultimo periodo e tornare a galleggiare a metà classifica. Oggi  è all’11° posto con 28 punti a dieci da Bologna e Milan, che sono al 7° e devono recuperare una partita, e ha un margine di 8 lunghezze dal Parma terzultimo.

La cosa più probabile è il mantenimento della categoria rimanendo fra coloro che non hanno da patire, ma nemmeno da ambire. Non spegnere subito il sogno di cui parla Vanoli sarebbe già tanto, ma per renderlo concreto servirebbe un piccolo miracolo calcistico, si legge su Tuttosport, realizzabile solo trasformando alcuni pareggi in vittorie. E per farlo serve segnare di più e non subire reti evitabili a patto di non commettere errori madornali come quello di Cocco con il Genoa che sbagliando un rilancio ha dato palla a Pinamonti che poi nello sviluppo dell’azione ha finito per segnare, gol che è valso il pareggio ai rossoblù. E poi serve anche che arbitri e Var non commettano errori clamorosi tipo il rigore negato sabato sera per la trattenuta di Sabelli a Sanabria.