ESCLUSIVA TG – Nobile (Toro Club Gassino): “Non si può accettare che sia stato tolto dal Toro il “granatismo” Cairo deve andarsene”

ESCLUSIVA TG – Nobile (Toro Club Gassino): “Non si può accettare che sia stato tolto dal Toro il “granatismo” Cairo deve andarsene”
Carlo Nobile
Oggi alle 08:00Esclusive
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Carlo Nobile, presidente del Toro Club Gassino “Enrico Annoni”, è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con lui abbiamo parlato della contestazione dei tifosi neo confronti di Cairo che si è ulteriormente infiammata dopo la chiusura del calciomercato invernale che non ha visto arrivare il sostituto di Zapata richiesto dall’allenatore Vanoli.

Anche il Toro Club Gassino ha aderito all’iniziativa di acquistare una pagina di Tuttosport per chiedere a Cairo di vendere il Torino e di andarsene. Quindi condividete la protesta e le motivazioni?
“Assolutamente aderiamo e per quanto riguarda le motivazioni per me sono solo le ultime. Io sono uno dei primi che ha messo in piedi e ha aderito a ogni tipo di manifestazione per contestare Cairo dai tempi degli esperimenti sociali in Curva Primavera. E’ cominciato tutto da lì per quanto mi riguarda, perché in quell’occasione ho incominciato a non riconoscermi più in certi valori rappresentati dal presidente, che ha fatto mischiare i tifosi dell'Inter a noi e a seguito di questo sono successi problemi quella sera e poi ho protestato per i daspo ricevuti da Torino Hoolingans. Ho fatto un po' di cosine, a volte insieme a Oscar Maiorano, a volte da solo, a volte con Mario Patrignani. Avevamo fatto una cosa analoga a questa qualche anno fa con le fotografie degli striscioni con scritto “Cairo Vattene”, “Cairo vendi il Toro e vattene” perché la contestazione è un po' di anni che va avanti”.

La tifoseria è un po’ divisa fra chi dice che non bisogna andare allo stadio e chi invece dice che bisogna andarci lo stesso. Lei e il suo club che posizione avete?
“Rappresento il club, ma non ho mai imposto a un socio quello che debba o non debba fare. Per questo a 360 gradi non giudico né chi decide di entrare allo stadio né chi decide di non entrare perché ognuno deve essere libero di fare quello che ritiene più opportuno, naturalmente mantenendosi sempre nei parametri della civiltà senza andare oltre le cose legali perché non bisogna andare in giro a fare i vandali per contestare. Questo va ribadito sempre perché quando si esce da determinati binari non va più bene. Io non giudico nessuno e parlando in qualità di persona singola vado allo stadio a vedere le partite perché spendendo dei soldi per l’abbonamento o per un biglietto alla fine mi sembrerebbe una sciocchezza non andarci, anche perché penso che la forma migliore per esprimere il dissenso sia la contestazione che si fa dentro lo stadio urlando al presidente di andarsene. Però questo non mi porta a essere un giudice verso chi decide di non entrare, è apprezzabile sia chi ci va sia chi non ci va. Il problema di questo periodo è che chi giudica lo fa da dietro una tastiera e magari usa questo come scusa perché non ci può andare o non ci vuole andare e allo stesso tempo dice sbagli a chi ci va. Credo che l'unica maniera per farsi ascoltare da un presidente di una società di calcio sia quella di entrare allo stadio e dirglielo. E’ sempre successo e succederà ancora. Pianelli è stato mandato via dai tifosi, Sergio Rossi anche e adesso non capisco perché non bisognerebbe andare allo stadio per mandare via pure Cairo, questo è il mio pensiero. L'importante, lo ripeto, è mantenere un profilo di civiltà. Però una manifestazione di disappunto e di dissapore per quello che ha fatto in questi anni togliendo tutto ciò che rappresentava il granatismo va fatta”.

Fa male ai tifosi vedere che manca l’essenza granata?
“Sì, molto. Sono anni che minuziosamente piano piano, anche nel settore giovanile, che nessuno menziona mai, è stato portato via quello che c’era di granata. E’ stata fatta passare la voglia di rimanere a tutti quelli che comunque rappresentavano il Toro, i Giacomo Ferri, i Silvano Benedetti e tanti altri. Adesso lo staff è formato da molte persone che non sanno neanche che cos'è il Toro e quindi come possono trasmetterlo ai giocatori? Questo è il discorso. Una volta non era così, io ho avuto la fortuna di giocare nelle giovanili del Toro e ti portavano a Superga, al Museo del Toro, ti facevano andare a messa il 4 maggio e nessuno si permetteva di deridere i tifosi. C'era disciplina, c’erano regole, cose che non ci sono più. Io negli ultimi anni il 4 maggio a Superga ho assistito a cose raccapriccianti come vedere alcuni giocatori non arrivare nemmeno davanti alla lapide quando il capitano legge i nomi perché rimanevano a fare i selfie con i tifosi e poi non vedevano l'ora di risalire sul pullman, non è una bella cosa.
Siamo stati fortunati nonostante tutto a trovare uno come Vannoli che, a prescindere dalla bravura tecnica o meno, è comunque una persona che ha capito e si è immedesimato nello spirito Toro, ne ha più lui che tutti gli altri. Infatti in certe situazioni fa infiammare il pubblico come al derby quando si è scagliato verso la panchina avversaria. Rivangando nei ricordi, noi che non siamo più di primo pelo e tifiamo Toro e frequentiamo lo stadio da una vita, io da più di 50 anni, mi riconosco in quei valori perché quando ho visto Vanoli fare così mi ha ricordato Giagnoni, ho avuto un flash di quando io ero piccolo”.

E del calciomercato appena concluso che cosa ne pensa?
“Se proprio devo dirla tutta, da una parte mi è sembrato che ci fosse un segnale di saldi di fine stagione, di liquidazione che potrebbe preludere all’eventualità che ceda il Toro. Dall'altra invece, come accaduto nelle campagne acquisti degli ultimi vent'anni, salvo rarissime eccezioni, vende a 10 e compra a 0 o a 1. Con una tal politica mi chiedo come sia possibile che il Torino abbia dei debiti nei bilanci? Il solito mercato low cost perché poi alla fine tutti i profili che inseguono per mesi non si concretizzano mai e se ne concretizzano altri per comodità e a prezzi molto più bassi”.

Va detto che Casadei tanto inseguito è arrivato.
“Sì, però mi chiedo se valga la pena spendere circa18 milioni per un ragazzo che in Premier non ha mai giocato e che anche in Championship non lo ha fatto molto e che gioca in Under 21? A noi serviva una punta. come aveva chiesto espressamente Vanoli. E Cairo a parole aveva detto di stare tranquilli che stavano seguendo diversi profili e che non si sarebbe arrivati all’ultimo giorno di mercato e invece proprio l‘ultimo giorno ha preso un ragazzo, Salama, per sostituire l’infortunato Njie e che non segna, 0 gol in 17 presenze, dal Reims che si barca manna fra Ligue 1 e 2 e non è arrivata la punta in sostituzione di Zapata. E pensare che 4 o 5 anni fa abbiamo perso gratis uno come Lucca e adesso il Torino va in giro a cercare dei rincalzi. Lo dico da sempre che non siamo capaci a valorizzare il vivaio. Ciammaglichella l’hanno fatto rimanere fino a qualche giorno fa per poi darlo in prestito alla Ternana, Dellavalle anche lui in prestito. Possibile che non potevano servirci?”

Dipende dall'allenatore far giocare o meno un ragazzo giovane.
“Sicuramente, però bisogna anche vedere che cosa dicono nelle trattative e al momento della forma del contratto. Ciammaglichella era seguito dal PSV Eindhoven, ma non hanno voluto darglielo. 
Bisogna sempre vedere che cosa promette l'allenatore e quali sono le imposizioni della società, parlo in generale perché sono un allenatore e se il Presidente viene da me e mi dice che deve giocare un certo calciatore perché gli dà un milione di euro all'anno, purtroppo, io allenatore lo devo far giocare, a meno di non mettermi contro il Presidente che poi alla prima occasione mi manda via e rimango senza lavoro. Purtroppo il mondo del calcio negli ultimi trent'anni funziona così. Spesso gioca chi guadagna di più anche se non fa sempre buone prestazioni. Negli anni il Torino ha fatto errori in sede di mercato, come quando aveva preso Verdi dal Napoli per un cifra altissima, 20 milioni, a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca e forse doveva restituire i soldi della cessione di Maksimovic al Napoli. In estate è stata smantellata la difesa incassando con le cessioni di Buongiorno e Bellanova e sono stati fatti andare via a parametro zero Rodriguez e Djidji. Anche Vojvoda adesso è stato ceduto. E sembrava che andasse via anche Sanabria, ma alla fine è rimasto e speriamo che adesso torni ad essere più sereno come nel 2022-2023 quando nel girone di ritorno segnava una partita sì e una no.  

Questa sera ci sarà la partita con il Genoa, che ha un punto in meno in classifica, e il Torino è in filotto positivo da 6 gare, 5 pareggi e una vittoria, che gli ha permesso di risollevarsi e passare da 4 a 7 lunghezze dalla terzultima. Come era già successo con il Cagliari, diventa una sorta di scontro diretto per la salvezza?
“Assolutamente sì, sarebbe importantissimo vincere e secondo me ci sono i presupposti se si ripeterà la prestazione fatta con il Cagliari, anche perché a nostro favore c'è che il Genoa è privo per squalifica del giocatore che in questo momento, secondo me, insieme a Frendrup è il più in forma ossia De Winter, il difensore che oltre a essere bravo fa anche qualche golletto spesso e volentieri. Sono queste le partite che bisogna vincere se si vuole dare una svolta al campionato, una svolta in senso positivo, non parlo di piazzarci chissà dove, ma salvarci tranquillamente stando poi un pochino sereni, solo questo. Tanto più che non ci mancano tantissimi punti, però prima li facciamo e meglio è perché stiamo già nel girone di ritorno”.

Mancano 15 partite con quella di questa sera e il Torino ha 27punti ed è all’11° posto.
“Serve fare una decina di punti che mancano per arrivare alla quota salvezza e così poi giochi con la mente sgombra e serena e hai anche la possibilità di dare minutaggio ai giocatori che sono arrivati per ultimi e a chi ha recuperato dagli infortuni, Quando giochi con la mente sgombra e non hai imposizioni di classifica l'esperienza insegna che si gioca meglio, nel senso che non hai mille pensieri, pressioni e come si dice in gergo il pallone è pesante quando conta. Invece quando si corre con la mente libera è tutto più leggero”.

Come club avete in programma qualche iniziativa in particolare?
“Sì, sabato 5 aprile la mostra dedicata a Mondonico “Tutto il Toro del Mondo” e una cena. Saranno presenti la figlia di Emiliano, Clara, Pasquale Bruno, Giorgio Bresciani, se non sarà impegnato all’estero anche Enrico Annoni e altri”.