ESCLUSIVA TG – Colantuono: “Como e Torino giocheranno a mente serena. I granata possono sopperire alle assenze di Ricci e Lazaro”

Stefano Colantuono è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Colantuono, è un allenatore, da giocatore nel campionato 1988-‘89 militò nel Como e quando appese gli scarpini al chiodo allenò il Torino nella stagione 2009-2010 da inizio fino al 29 novembre e poi dal 10 gennaio al termine. Col lui si è parlato del match delle 18 fra le sue due ex squadre.
Como-Torino una partita un po’ particolare forse un po’ più per l’ambizione di entrambe le squadre piuttosto che per la classifica?
“Sono due squadre tranquille e non vedo grossi problemi di classifica, mi riferisco al Como chiaramente, perché il Torino non ha mai avuto questi problemi essendo da tempo in pianta stabile nelle parti medio-alte della classifica, quindi problemi per il Torino non ce ne sono. Magari per il Como ha ancora bisogno di qualche punto per l’aritmetica salvezza, ma non vedo problemi neanche per il Como che è rimasto per un breve periodo nelle zone davvero pericolanti. Quindi sarà molto probabilmente una bella partita, lo presumo alla luce della serenità di classifica che hanno entrambe e anche perché il Como ha dimostrato di sapere esprimere un buon calcio in alcune gare”.
Come potrebbero giocarsela Vanoli e Fabregas? Il Torino dalla fine del girone d’andata aveva trovato la quadra, ma oggi mancheranno sia Ricci (squalifica) sia Lazaro (infortunio) e nella scorsa gara col Verona, errori vari a parte, Gineitis nel ruolo di ala destra ha faticato. Quanto quindi le assenze dei due granata potranno incidere?
“Parlare di un possibile sostituto di Ricci mi resta difficile perché queste sono situazioni che devi vivere dall'interno. Ma non posso pensare che il Torino non avrà un sostituto all'altezza, fermo restando che comunque Ricci è un giocatore molto importante e che sta facendo veramente molto bene. Il Torino ha una rosa che può tranquillamente sostituire Ricci per una partita. E poi, ripeto, in questo momento del campionato il Torino non ha scadenze o impellenze che gli opprimano la mente non dovendo lottare per lo scudetto o per un posto in Europa oppure per salvarsi, tutte situazioni che fanno diventare le partite un po’ bruttarelle poiché il risultato va oltre ogni tipo di logica. Quindi per cui può giocare a mente serena e deve solo cercare di migliorare se possibile la classifica, perché raggiungere posizioni di un certo tipo ormai guardando la graduatoria è molto improbabile, basta pensare anche solo al Milan che è al 9° posto e ha 11 punti in più avendo battuto l’Udinese nell’anticipo di venerdì, i distacchi a sette giornate dalla fine sono importanti. Migliorare per far vedere un buon calcio da qui alla fine, cosa che ha fatto comunque nel corso di questo campionato.
Non vedo fra Como e Torino una partita densa di impegni tattici, queste sono gare che i giocatori disputano a mente serena e hanno quindi la possibilità di tirare fuori molto di più di quello che possono dare normalmente, vale sia da una parte sia dall'altra perché, come dicevo, anche il Como non ha grossi problemi poiché, per me, la salvezza l'ha già acquisita. Al di là delle assenze, il Torino ne ha due di rilievo, ma credo che i sostituti non faranno sicuramente rimpiangere quelli che sarebbero stati titolari”.
Il Como ha un po’ sorpreso tutti e non solo per il campionato disputato da neopromossa, ma anche perché ha una proprietà che si può permettere investimenti molto elevati come pochi club in Italia. I lariani ormai sono una realtà in Serie A?
“Sì, è una proprietà importante, che sta bene, solida e che può permettersi di fare qualsiasi tipo di mercato. Credo che l'anno prossimo il Como potrà diventare, qualora la proprietà decidesse di fare un ulteriore step in avanti, una delle società che possono fare un campionato diverso da quello che ha fatto quest'anno e addirittura attestarsi nelle posizioni di classifica più importanti perché ha tutte le possibilità e le potenzialità per farlo”.
Il Torino è passato dalla difesa a 3 a quella a 4 e nel corso delle partite a seconda delle esigenze cambia arrivando alche al 4-3-3 o passando da 2 a 3 centrocampisti oppure tornando al 3-5-2. Questo quanto può servire anche per il futuro?
“Avere questa duttilità tattica è un plus, perché comunque ha la possibilità di cambiare sistema di gioco e i giocatori riescono ad assorbire nuove indicazioni tattiche senza avere grossi scossoni. E’ un vantaggio enorme. Il Torino era partito con la difesa a tre e poi ha dimostrato che con quella a 4 ha trovato il suo giusto equilibrio e in corsa può cambiare tranquillamente anche tornando a 3. Oltre a essere un grandissimo vantaggio sta a testimoniare che il lavoro dell'allenatore è stato più che buono, perché riuscire a farlo assorbire sia a partita in corso sia magari cambiando per un periodo significa che l'allenatore è è entrato bene nella testa dei giocatori. Quindi questo è un plus anche per il futuro”.
L’ultima partita, col Verona, è stata rocambolesca per il Torino per l’errore madornale di Milinkovic-Savic che si è fatto beffare da Sarr, ma anche per la punizione calciata in curva da Coco. I due come possono superare questi accadimenti e non lasciarsi influenzare nella gara successiva?
“L'errore ci sta. Milinkovic-Savic quante partite ha salvato al Torino quest'anno? E ha anche parato 4 rigori su cinque. E lo stesso vale per Coco o per Adams che non ha segnato su calcio di rigore. Non si può giudicare la stagione di un calciatore per un errore in una gara, lo sbaglio fa parte di questo gioco. Si dice che nel calcio, nelle partite vince chi sbaglia di meno, perché l'errore c'è, capita. Oggi il calcio è diventato esasperato, si corre molto, si pressa, si aggredisce, c'è molta più velocità e fisicità rispetto a prima per cui ci può stare che poi si commettano errori, però dopo li si deve andare a compensare con quanto di buono è stato fatto precedentemente. Credo che il saldo di Milinkovic-Savic sia di gran lunga in attivo. Poi, purtroppo, è capitato l'errore e niente se ne prende atto e si va avanti, non ci si può fermare su un errore, non sarebbe corretto. Io per lo meno la penso così”.
Anche in base a quello che aveva detto prima, fra Como e Torino sarà un po' una partita da tripla oppure no?
“Ma sì, sono quelle partite aperte a qualsiasi tipo di risultato. I giocatori possono giocare liberamente, possono rischiare la giocata perché sanno benissimo che comunque qualsiasi risultato scaturirà non andrà a cambiare e ad inficiare le sorti delle due squadre. Non succederà nulla quindi si può rischiare la giocata, si può provare a fare qualcosa che magari quando hai impegni di classifica e stress non riesci o quantomeno ti viene meno poiché ti viene il famoso braccino. Invece quella di oggi sarà una partita aperta a ogni tipo di risultato e presumo anche una bella partita”.
Parlando di lei, il giorno di Pasqua sarà inaugurato a San Benedetto del Tronto il suo ristorante, ma ha deciso di cambiare mestiere?
“E’ vero che il giorno di Pasqua sarà inaugurato il ristorante Osteria Minigolf che ho aperto con alcuni soci in centro a San Benedetto del Tronto in via Oleandri 1, ma non ho assolutamente cambiato mestiere. Il ristorante è un hobby, io sono uno dei soci e c’è chi è del mestiere altrimenti non lo avrei mai fatto perché ho poco mestiere in questo settore e non è il mio la ristorazione”.
Ha già proposte per la prossima stagione?
“E’ ancora presto, vedremo”.
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