Un Torino imbarazzante con la Roma: privo di personalità, idea di gioco e capace di errori sconcertanti

01.11.2024 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Paolo Vanoli
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Paolo Vanoli
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Se non si prova neppure all’inizio di una partita a giocare poi il rischio che finisca male è molto alto come è puntualmente accaduto ieri sera al Torino con la Roma. Ormai sono partite, già prima che Zapata fosse messo ko dall’infortunio, che il Torino per propri demeriti non fa punti, a parte la parentesi con il Como quando pur concedendo agli avversari il primo tempo e tratti della ripresa alla fine era arrivata una vittoria decisamente sofferta, ma i lariani non hanno in rosa Dybala che quando ha di fronte i granata spesso e volentieri trova la via del gol: 10, compreso uno in Coppa Italia, e 3 assist, anche in questo caso uno in Coppa Italia, in 22 partite. Regalare quindi a Dybala, che in Serie A ha segnato 125 reti e fornito 67 assist in 332 gare, la possibilità di fare gol è sconcertante, soprattutto se gliela si serve su un piatto d’argento: dalla trequarti Linetty ha fatto un retropassaggio completamente errato (se era in difficoltà piuttosto poteva mettere in fallo laterale visto che era a pochi passi dalla linea laterale) a Milinkovic-Savic e Dybala avventatosi sul pallone ha saltato il portiere granata, che aveva lasciato la porta per cercare di arrivare sul pallone (lettura errata della situazione o comunque molto azzardata), e poi, da posizione defilata e quindi a porta vuota, di contro balzo ha concluso con Masina, che quasi sulla linea di porta, ha tentato disperatamente, arrivando totalmente scomposto (uno con la sua esperienza in questi casi mantiene una postura consona),  di impedire che entrasse senza riuscirci (20’).  E per fortuna che la Roma era priva di Dovbyk, colpito dalla febbre.

Emblematiche le parole di mister Vanoli nel post partita sulla prestazione della sua squadra: “Sono molto arrabbiato, soprattutto per gli approcci in questi primi tempi. Stasera affrontavamo sicuramente una squadra ferita, e quando ti trovi di fronte a una squadra di questo livello, i primi 25 minuti sono cruciali. Non puoi permetterti di passarli in modo così passivo. Dobbiamo ritrovare quella voglia, quella determinazione e la personalità per giocare a calcio come piace a me. Non si può avere paura di fare due passaggi. E se, in aggiunta, regaliamo un gol a loro, la situazione diventa ancora più complicata. Non possiamo sempre aspettare di ricevere uno schiaffo per reagire. Dobbiamo recuperare la nostra voglia di attaccare. È vero che all’inizio abbiamo perso un giocatore (si riferisce a Zapata, ndr), ma adesso non possiamo attaccarci a questa scusa”.

L’unica cosa che si può salvare davvero della partita di ieri sera è stato il tentativo di Njie, subentrato al 46’ a Gineitis, di segnare: si è accentrato e col destro, con un tiro a giro di potenza, ha mirato verso il secondo palo, ma Silvar ha scongiurato il pericolo rifugiandosi in angolo (65’). La Roma fin dal fischio iniziale ha gestito il gioco e il Torino si è lasciato pressare con i quinti che rimanevano bloccati senza venir fuori non dando profondità e facendo rimanere la squadra bassa. Dopo il gol subito i granata ci hanno messo un po’ a reagire e comunque l’hanno fatto con poca convinzione infatti si è registrato solo un colpito di testa di Maripán, sventato senza particolare difficoltà da Svilar (35’). Vanoli nell’intervallo è corso ai ripari togliendo Gineitis, non particolarmente brillante, e inserendo Njie passando al 3-4-3 però ha solo ottenuto a tratti un po’ più d’intraprendenza dai suoi giocatori che hanno continuato a dimostrare di non avere idee di come giocare la palla e così ha ancora cambiato al 59’ mandando in campo Vlasic e Pedersen al posto di Sanabria, ha toccato pochi palloni e lo si è visto troppo poco, e Maripán, che il suo lo stava facendo in difesa, in modo da dare maggiore copertura quando la Roma attaccava: la difesa del Torino diventava a quattro con Vojvoda a destra, Coco e Masina in mezzo e Lazaro a sinistra.  Ma anche Vlasic e Pedersen non hanno spostato gli equilibri. E poi nel finale al 79’ la mossa della disperazione con Karamoh in campo in sostituzione di Linetty. Ma pur avendo quattro uomini d’attacco, una punta, Adams, due esterni, Njie e Kramoh, e un trequartista, Vlasic, veri e propri pericoli dalle parti di Svilar non se ne sono visti perché il palleggio è stato lento e troppo prevedibile e anche l’ultimo tentativo è andato  vuoto: dopo un calcio d’angolo la palla era rimasta nell’area della Roma, Karamoh di testa ha fatto sponda verso Ricci che non è riuscito a mandare la sfera verso la porta (90’+4’).  

La Roma era in piena crisi, veniva dalla pesante sconfitta per 5 a 1 con la Fiorentina, c’erano stati grandi litigi all’interno dello spogliatoio come detto da Juric alla vigilia, l’ambiente giallorosso era ed è in fermento, tifosi e alcuni giocatori non hanno accettato l’esonero di De Rossi e vorrebbero che tornasse. Il Torino poteva quindi approfittarne se avesse avuto un atteggiamento non pauroso e avesse mantenuto sempre la lucidità anche perché la Roma non ha disputato una partita eccellente di fatto ha cercato di ricompattarsi per risollevarsi. I numeri (dati Lega Serie A) certificano che i giallorossi ci stanno provando: 10 tiri, dei quali 3 in porta, contro i 4, 2 in porta, dei granata. 8 occasioni create a fronte delle 2 degli avversati. 8 passaggi chiave a 2. 5 cross utili sui 9 tentati contro i 3 su 7 del Torino. 503 passaggi riusciti a 340 sulla trequarti 153 a 41. 303 palloni giocati in avanti a fronte di 118. 34 recuperi contro 26.  

La passività del Torino sta diventando preoccupante perché non si vede in campo da parte dei giocatori la voglia di andare a giocarsi la partita e di conquistare punti. I tempo non è dalla parte dei granata visto che domenica pomeriggio alle 15 dovranno affrontare, davanti al proprio pubblico, la Fiorentina, che ieri ha battuto il Genoa,  e poi sabato prossimo ci sarà il derby. Vanoli dovrà trovare la chiave per agire prima di tutto sulle teste dei giocatori, ma comunque deve fare con gli elementi che la società gli ha messo a disposizione. Servirà attenzione massima in fase difensiva smettendo di commettere errori sconcertanti e rendere quella offensiva più pericolosa ed efficace sotto porta, Sanabria deve incidere di più, Adams deve patire meno l’assenza di Zapata e Vlasic accelerare nel ritrovare la forma migliore in modo da essere illuminante. Il centrocampo e le fasce poi devono interpretare meglio le due fasi.
Così il Torino non può continuare altrimenti sfodererà altre partite imbarazzanti e i tifosi non meritano di vedere simili obbrobri.