LIVE Conceição: "Troppi errori individuali. Nel 1° tempo il Torino non ha fatto un tiro in porta eppure vinceva già 1 a 0. La nostra stagione non finisce oggi perché vogliamo il 4° posto"

LIVE Conceição: "Troppi errori individuali. Nel 1° tempo il Torino non ha fatto un tiro in porta eppure vinceva già 1 a 0. La nostra stagione non finisce oggi perché vogliamo il 4° posto"TUTTOmercatoWEB.com
Sérgio Conceição
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Ieri alle 20:25Avversarie
di Elena Rossin
fonte Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin

Il commento, in conferenza stampa, dell’allenatore del Torino, Sérgio Conceição, sulla sconfitta con il Torino.

La gara di oggi col Torino è un po' il manifesto della stagione perché sembra che vi complichiate le partite da soli. Quanto è frustrante?
“Molto, molto per me, sicuramente per i tifosi e per tutti quelli che lavorano qui dalla mattina alla sera. Dobbiamo accettare questo perché se non lo accettiamo vuole dire che qualcosa non va. Dobbiamo accettare e lavorare anche su questo perché non è normale che il Torino non abbia fatto un tiro in porta e nel primo tempo vinceva 1 a 0 e con occasioni sbagliate da parte nostra. Il rigore ci sta, 30 secondi dopo abbiamo pareggiato. Se stiamo a vedere anche nel secondo tempo loro non sono arrivati in porta, un fallo e 30 secondi dopo vincevano 2 a 1. Veramente è un momento in cui tutti i nostri errori individuali sono pesanti per l'avversario a livello positivo, mentre noi siamo penalizzati tanto, tantissimo. Si vede che gli ultimi 12-15 gol l’80-90% sono errori non forzati, non c’entrano con la formazione, con questo o con quello. Sono errori non forzati, nei momenti negativi alle volte non succede niente e in altre fasi della stagione invece succede di tutto. Questa non è una scusa, ma è la verità: è proprio così. Abbiamo fatto troppi errori individuali, nel calcio succedono gli errori individuali forzati dall'avversario e in questo caso erano forzati”.

Si migliora solo con l'allenamento?
“Parliamo sempre di questo, dell’atteggiamento. Ho visto una squadra che ha anche creato tante situazioni negli ultimi 30 metri e con possibilità di fare gol. Il loro portiere con la punta del piede ha salvato, ma sta là per quello, sta là per fare il suo lavoro e lo fa bene. L'ha fatto molto bene oggi, è stato il miglior giocatore in campo. E questo vuol dire che noi le situazioni per segnare le abbiamo create. Ma abbiamo bisogno di qualcosa in più, principalmente a questo livello, nell'ambiente, anche quando le cose tornano. Sicuramente stiamo qua per questo, per lavorare e cambiare le cose. Noi stiamo lavorando tanto, tanto. Dopo perdere una gara così, come è successo in ultime partite con tanti gol presi, con errori così non forzati mette in difficoltà la squadra. 
Volevo dire una cosa con il cuore. oggi non è finita la nostra stagione. Noi stiamo qua, siamo forti, lavoriamo tutti insieme per arrivare alla fine stagione e raggiungere l'obiettivo che vogliamo: il quarto posto. Vi garantisco che sono qua per lavorare, giorno e notte se c'è bisogno di stare là al campo e non mi frega niente perché staremo là per essere competitivi fino alla fine e arrivare al quarto posto”.

Ci spiega, per favore, perché ha fatto i cambi in quell’ordine? (46’ Fofana per Leão, 54’ Abraham per Musah, 70’ Sottil per João Félix e 88’ Chukwueze per Jiménez e Camarda per Giménez, ndr). Magari qualcuno se li aspettava in un ordine diverso: Musah subito e João Félix prima di Leão.
“Sono scelte fatte per come vedo la squadra e la partita. Li ho fatti in base a ciò che ho visto e pensando a chi poteva entrare, anche perché Musah aveva preso un cartellino giallo e tenerlo a centrocampo poteva essere pericoloso. All’inizio del secondo tempo ho visto che la squadra è entrata in campo e non mi ha dato i segnali che volevo io e allora ho messo più gente davanti, ho dato più peso davanti per forzare e per vincere la partita. Tutti i cambi che ho fatto sono stati fatti pensando a vincere la partita. Alla fine, l'ho detto l'altra volta e lo dirò ancora, in una partita così non conta la sostituzione di questo o di quello perché sono troppo evidenti gli errori che abbiamo fatto, come ho detto prima, quasi a circolo, si dice così?”.

Mancano 13 partite alla fine del campionato e avete l’obiettivo di arrivare al 4° posto, ma è realistico pensare di riuscire a correggere questi errori che vengono da lontano e continuano a ripetersi?
“Noi facciamo il nostro lavoro e io, che sono la faccia della squadra, mi prendo tutta la responsabilità davanti a voi e a tutti i tifosi, ma dentro lo spogliatoio ognuno di sé deve prendersi la propria responsabilità. L'orgoglio, la voglia, veramente sentita, di arrivare alla fine della stagione raggiungendo l’obiettivo. Questo è un discorso che possiamo fare per dieci ore, ma rimane sempre la stessa cosa. Fra di noi, parlo chi è là dentro nello spogliatoio, dobbiamo guardarci in faccia e vedere che cosa non sta andando. Altrimenti non vale la pena parlare di atteggiamento e di orgoglio. Dobbiamo capire che siamo andati fuori dalla Champions League e che desso vogliamo raggiungere questo obiettivo. E' l'orgoglio, la voglia, lavorare ancora di più, andare a casa e pensare che domani c'è l'allenamento e quindi dobbiamo tirare fuori il meglio da noi stessi. Se faremo così, secondo me, la strada sarà più facile”.