ESCLUSIVA TG – Piá: “Il Napoli si gioca tanto col Torino. Elmas da ex vorrà fare bene. Al Toro servono investimenti per andare in Europa”

ESCLUSIVA TG – Piá: “Il Napoli si gioca tanto col Torino. Elmas da ex vorrà fare bene. Al Toro servono investimenti per andare in Europa”TUTTOmercatoWEB.com
João Batista Inácio Piá
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 08:00Esclusive
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

João Batista Inácio Piá è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Pià attualmente è un agente di calciatori, in passato ha militato nel Napoli dal 2005 al 2007 e poi dal 2008 al 2010 e nel Torino da gennaio a giugno 2010. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre.

Una squadra, il Napoli, che sta lottando per lo scudetto e il Torino, che dopo la vittoria con l'Udinese, si è piazzato al decimo posto a metà classifica. Che partita s’immagina tra queste due squadre?
“Dal punto di vista dell'importanza sicuramente il Napoli si gioca veramente tanto perché ha la possibilità di fare risultato contro una squadra che in questo momento non ha niente da chiedere alla classifica, nel senso che si è piazzata più o meno come gli ultimi anni. Quindi dal punto di vista dell'importanza penso che il Napoli spingerà tanto per cercare di fare risultato pieno e dall'altra parte ci sarà un Torino che sicuramente vorrà fare una bella partita, anche con ex come Elmas che vorrà fare bene. Però penso che il Napoli sarà la squadra che alla fine porterà a casa i tre punti”.

Dal punto di vista tattico secondo lei cosa potranno fare Conte e Vanoli?
“Tatticamente bisognerà capire un po' Conte per quale modulo opterà visto che non avrà Neres. Secondo me, alla fine giocherà con un 4-4-2. E’ un modulo che non ha usato tantissimo, però è utile per esaltare le qualità di Raspadori. Dall'altra parte Vanoli deve cercare di mettere in campo una squadra con molta intelligenza tattica perché affrontare il Napoli in questo momento non è facile soprattutto se gli lasci spazio perché ti può far male sia per il momento sia per l'entusiasmo e per l'importanza della gara”.

Nel Napoli non dovrebbe esserci anche Buongiorno. E forse il Torino riuscirà a recuperare Vlasic, dovrebbe essere fra i convocati come anche Lazaro. Però la possibilità di vedere Vlasic in campo è un pochino più alta di quella di Lazaro Quindi i granata potrebbero tornare al classico 4-2-3-1?
“Sì, ma stiamo parlando di recuperi veramente dell'ultimo minuto. Non penso che il Napoli avrà Buongiorno e mi sembra difficilissimo che il Torino riesca a recuperare per una partita del genere sia Vlasic sia Lazaro per cui alla fine penso che al più riuscirà ad avere uno dei due. Ma immagino che Vanoli tornerà al suo modulo classico perché è quello che nell'arco del campionato gli ha dato più garanzie”.

Elmas l’ultima volta che ha segnato era con Verona, tre gare fa, e con Como e Udinese è stato un po’ meno brillante, ma quando era al Lipsia ha giocato pochissimo e quindi ci sta una lieve flessione. Magari però respirando l’aria di Napoli potrebbe rinvigorirsi?
“Sì (ride, ndr) potrebbe splendere di più. Battute a parte, quando è arrivato al Toro è riuscito subito a dare un’impronta importante. E’ nomale, come hai detto tu, che venendo da una mezza parte di stagione dove aveva giocato poco per tanti motivi, dopo alcune buone partite abbia un calo. Giocare poco o quasi mai non permette di mantenere la condizione e di fare prestazioni ad alti livelli. Per lui sarà una partita speciale e di certo vorrà fare bene perché Elmas a Napoli ha lasciato un bel ricordo, ma è pur sempre la partita dell’ex e quindi credo che ritroverà le forze mentali e fisiche per poter fare una grande prestazione”.

Il Torino anche quest'anno chiuderà la stagione non oltre la metà classifica visti i distacchi che ci sono con le squadre che stanno davanti e se anche dovesse mai raggiungere e superare il Milan il 9° posto non basterebbe per disputare anche solo i preliminari di Conference League. Ma cosa manca a questa squadra per riuscire a fare qualcosa di più?
“Quest'anno è veramente difficile, poi nel calcio mai dire mai perché finché esistono piccole opportunità bisogna sempre crederci. Però la distanza per arrivare in Europa è davvero tanta, sicuramente come dice la classifica il Toro è salvo ma per il resto non ha chance. Per me quest'anno è stato condizionato dalla grande perdita dovuta all’infortunio di Zapata. Duvan per come si era calato nella mentalità del Torino e per come si era fatto voler bene dalla tifoseria, dalla piazza, inserendosi come leader all'interno del gruppo sarebbe stato veramente un giocatore che poteva portare qualche punto in più con i suoi gol, con la sua struttura e con il suo modo di giocare a calcio. Cosa manca al Torino? Ci sono annate che arriva a gennaio e ci sarebbe bisogno di fare un qualcosa in più dal punto di vista degli investimenti finalizzati all'inserimento di nuovi giocatori che possono alzare il tasso tecnico e di qualità per mantenere alla squadra di mantenere la scia positiva ed è questo che manca al Toro. Quando a gennaio vedi che ci sono possibilità di fare qualcosa in più per migliorare la classifica e per cercare di giocarsi le carte per andare in Europa bisogna investire, altrimenti rimani una buona squadra che raggiunta la quota  per salvarsi non va oltre”.

Quest'anno però dal mercato invernale, seppur alla fine, sono arrivati Elmas, Casadei e Biraghi, tutti giocatori che sono stati utilizzati subito e che hanno reso. Quindi forse per il prossimo anno servirebbero investimenti soprattutto in estate e non dare via i migliori?
“Sicuramente, ma mi sembra che sia il primo anno che il Toro a gennaio fa investimenti del genere perché se andiamo ad analizzare il passato ci sono state annate che veramente avrebbe potuto ottenere di più, ma non sono stati fatti investimenti ulteriori utili per raggiungere alla fine l’Europa. Ripeto, quest’anno il problema maggiore del Toro è stata la perdita di Zapata perché, per me, era il giocatore che poteva far arrivare qualche punto in più. Quando fisicamente stava bene dava sempre un apporto più che positivo e riusciva veramente a trascinare anche dl punto di vista mentale i compagni. Quest'anno è andata così e speriamo che il Toro possa l'anno prossimo rientrare nel giro delle squadre che lottano per l'Europa”.

Cambiando argomento, suo figlio adesso gioca in Germania ed è un attaccante. Come sta proseguendo il suo percorso di crescita visto che ha compiuto 17 anni lo scorso 2 aprile?
“Samuele è una mezza punta, un numero 10, un trequartista che gioca nel Borussia Dortmund da luglio. Sta vivendo una bellissima esperienza in Germania, la prima fuori da casa, ha trovato un ambiente veramente fantastico dal punto di vista delle strutture e tecnico. Il Borussia Dortmund è veramente qualcosa di speciale”.

Ma continuerà a stare in Germania oppure tornerà in Italia?
“Se rimarrà lì lo dirà il tempo, per adesso sta benissimo e vuole dare continuità a questa sua esperienza”.

Poi chissà un giorno lo rivedremo in Italia magari con la maglia del Toro come suo papà?
“Esatto, sarebbe veramente carino”.